Spy
di
Roberto Vicario
In attesa di vederlo alla prova con il reboot di Ghostbusters, Paul Feig invade i cinema italiani in questa torrida estate, con una commedia che strizza l'occhio ai classici spy movie. L'inossidabile duo Feig/McCarthy porta quindi in scena un nuovo lungometraggio che, come succede dal 2011 con Le Amiche della Sposa, mette in risalto la figura della donna meno convenzionale, lontana dai canoni che spesso la società vuole imporre.
Come dicevamo poche righe sopra, il nuovo film del regista originario del Michigan ci racconterà il mondo delle spie, con quel tocco di glamour ed eleganza tipico della spia per eccellenza: James Bond. La protagonista però, sarà ancora una volta una donna.
Susan Cooper (Melissa McCarthy) é un'analista della CIA e sin dalla sua assunzione il lavoro d'ufficio e il supporto agli agenti sul campo l'hanno segregata ad un lavoro dietro a quattro mura. La poca fiducia in se stessa l'aveva portata ad entrare nella CIA per guadagnare quella stima che le era sempre mancata e, soprattutto, per rendere la sua vita più eccitante. Tutto cambierà però nel momento in cui l'agenzia americana avrà la necessità di mandare su campo un volto sconosciuto ed in grado di passare inosservato a tutto e tutti per risolvere una questione molto delicata che contempla persino un ordigno nucleare.
Toccherà quindi alla Cooper scendere finalmente in campo, quando la posizione dell'agente Ford (Jason Statham) si farà complessa ma soprattutto quella dell'agente Fine (Jude Law) sarà ancora più grave e pericolosa…
Il film girato da Feig funziona per molteplici motivi; le due ore di durata - forse eccessive per quella che a conti fatti può sembrare una mera parodia - non annoiano mai e questo perché il film si rivela un miscuglio ben congegnato di elementi che spaziano su diversi generi, senza però mai stancare o sembrare ripetitivi e privi di mordente.
La bravura di Feig é inoltre esaltata, se pensiamo al plot narrativo. Quest'ultimo infatti dobbiamo ammettere che fila via liscio senza alcun tipo di mordente, con una serie di colpi di scena che non danno l'effetto sperato, lasciando intendere in maniera piuttosto telefonata l'evolversi della vicenda allo spettatore, facendo perdere un po di effetto sorpresa, e quel twist a volte sperato.
In tutto questo però il film nella sua semplicità, si lascia guardare senza troppe esitazioni o sbadigli, grazie soprattutto ai tre attori principali coinvolti nel film. A brillare come sempre é Melissa McCarthy, massima esponente del femminismo non estremizzato, ma simpatico e auto ironico, tanto da sembrare decisamente più convincente di molti altri. Il suo personaggio é divertente, imperfetto, impacciato, ma in grado di trasmettere molte sensazioni positive, sopratutto con l'evolversi della vicenda.
A lei si contrappongono due figure molto diverse tra loro, ma perfettamente integrate nel tono della pellicola. Da una parte abbiamo un sorprendentemente convincete Jason Statham che, esasperando la sua figura da uomo da film d'azione, riesce a far ridere e sorride anche in un film di questo genere. Decisamente più glamour e british la spia interpretata da Jude Law, che controbilancia in maniera perfetta le altre due figure del cast.
I tre si integrano in maniera perfetta nelle scena comiche e d'azione, non risultando mai estranei o banali. Proprio la parola appena citata é infatti la più grossa qualità del film di Feig: la totale mancanza di banalità per quel che concerne gag comiche e scenette d'azione in cui ovviamente la serietà lascia un po il tempo che trova.
Il tutto riesce sempre a convincere grazie ad un credibile universo spionistico che ci ha decisamente sorpreso. Sebbene i tratti della parodia ci sono e per larghi momenti si percepiscono, Feig non abusa mai di questi elementi, ma sfrutta semplicemente il contesto per offrire situazioni funzionali alla storia e ai personaggi raccontati.
In tutto questo c'é spazio anche per qualche cammeo simpatico - 50 cent nella parte di se stesso - e per diverse battute da “politicamente scorretto” che dimostrano in maniera abbastanza incontrovertibile che il film é comunque pensato e girato per un pubblico principalmente maturo, in grado di capire certe situazioni e soprattutto alcune battute.
Certamente con una trama più incisiva si sarebbe potuto ambire a qualcosa di più - magari trasformando Spy nella classica sleeper hit estiva -, ma già il fatto di riuscire a far ridere in maniera spontanea, e non annoiare mai, é un grosso traguardo per un prodotto di questo genere.
Se vi sono piaciuti i precedenti film di Feig anche questo non vi deluderà, ma anche se siete alla ricerca di un film estivo che impegni poco, ed allo stesso tempo riesca a far divertire, Spy é sicuramente quello che fa al caso vostro… senza se e senza ma.
Una spia decisamente poco convenzionale ma molto divertente.
Come dicevamo poche righe sopra, il nuovo film del regista originario del Michigan ci racconterà il mondo delle spie, con quel tocco di glamour ed eleganza tipico della spia per eccellenza: James Bond. La protagonista però, sarà ancora una volta una donna.
Susan Cooper (Melissa McCarthy) é un'analista della CIA e sin dalla sua assunzione il lavoro d'ufficio e il supporto agli agenti sul campo l'hanno segregata ad un lavoro dietro a quattro mura. La poca fiducia in se stessa l'aveva portata ad entrare nella CIA per guadagnare quella stima che le era sempre mancata e, soprattutto, per rendere la sua vita più eccitante. Tutto cambierà però nel momento in cui l'agenzia americana avrà la necessità di mandare su campo un volto sconosciuto ed in grado di passare inosservato a tutto e tutti per risolvere una questione molto delicata che contempla persino un ordigno nucleare.
Toccherà quindi alla Cooper scendere finalmente in campo, quando la posizione dell'agente Ford (Jason Statham) si farà complessa ma soprattutto quella dell'agente Fine (Jude Law) sarà ancora più grave e pericolosa…
Il film girato da Feig funziona per molteplici motivi; le due ore di durata - forse eccessive per quella che a conti fatti può sembrare una mera parodia - non annoiano mai e questo perché il film si rivela un miscuglio ben congegnato di elementi che spaziano su diversi generi, senza però mai stancare o sembrare ripetitivi e privi di mordente.
La bravura di Feig é inoltre esaltata, se pensiamo al plot narrativo. Quest'ultimo infatti dobbiamo ammettere che fila via liscio senza alcun tipo di mordente, con una serie di colpi di scena che non danno l'effetto sperato, lasciando intendere in maniera piuttosto telefonata l'evolversi della vicenda allo spettatore, facendo perdere un po di effetto sorpresa, e quel twist a volte sperato.
In tutto questo però il film nella sua semplicità, si lascia guardare senza troppe esitazioni o sbadigli, grazie soprattutto ai tre attori principali coinvolti nel film. A brillare come sempre é Melissa McCarthy, massima esponente del femminismo non estremizzato, ma simpatico e auto ironico, tanto da sembrare decisamente più convincente di molti altri. Il suo personaggio é divertente, imperfetto, impacciato, ma in grado di trasmettere molte sensazioni positive, sopratutto con l'evolversi della vicenda.
A lei si contrappongono due figure molto diverse tra loro, ma perfettamente integrate nel tono della pellicola. Da una parte abbiamo un sorprendentemente convincete Jason Statham che, esasperando la sua figura da uomo da film d'azione, riesce a far ridere e sorride anche in un film di questo genere. Decisamente più glamour e british la spia interpretata da Jude Law, che controbilancia in maniera perfetta le altre due figure del cast.
I tre si integrano in maniera perfetta nelle scena comiche e d'azione, non risultando mai estranei o banali. Proprio la parola appena citata é infatti la più grossa qualità del film di Feig: la totale mancanza di banalità per quel che concerne gag comiche e scenette d'azione in cui ovviamente la serietà lascia un po il tempo che trova.
Il tutto riesce sempre a convincere grazie ad un credibile universo spionistico che ci ha decisamente sorpreso. Sebbene i tratti della parodia ci sono e per larghi momenti si percepiscono, Feig non abusa mai di questi elementi, ma sfrutta semplicemente il contesto per offrire situazioni funzionali alla storia e ai personaggi raccontati.
In tutto questo c'é spazio anche per qualche cammeo simpatico - 50 cent nella parte di se stesso - e per diverse battute da “politicamente scorretto” che dimostrano in maniera abbastanza incontrovertibile che il film é comunque pensato e girato per un pubblico principalmente maturo, in grado di capire certe situazioni e soprattutto alcune battute.
Certamente con una trama più incisiva si sarebbe potuto ambire a qualcosa di più - magari trasformando Spy nella classica sleeper hit estiva -, ma già il fatto di riuscire a far ridere in maniera spontanea, e non annoiare mai, é un grosso traguardo per un prodotto di questo genere.
Se vi sono piaciuti i precedenti film di Feig anche questo non vi deluderà, ma anche se siete alla ricerca di un film estivo che impegni poco, ed allo stesso tempo riesca a far divertire, Spy é sicuramente quello che fa al caso vostro… senza se e senza ma.