Star Wars: Il Risveglio della Forza

di Roberto Vicario
Non lo neghiamo, sarebbe ingiusto nei vostri confronti. Anche noi, come molti altri, ci eravamo fatti attrarre all'interno del clamoroso vortice dell'hype che si era generato attorno al settimo capitolo ufficiale della saga di Star Wars. I motivi sono molti, troppi forse. Riascoltare quella musica disperdersi all'interno di una sala cinematografica ti scioglie il cuore, il ritorno di personaggi storici che hanno seminato, a cavallo tra gli anni '70 e '80, quello che oggi é uno dei brand più famosi nella storia del cinema e non solo, e poi lui: J.J. Abrams. Un regista che con Star Trek aveva già dimostrato di saper trattare con la dovuta cura materiale pericolosamente esplosivo.

Ovviamente, visti i risultati non proprio brillanti della precedente trilogia c'era anche il forte timore che tutto quello che Disney, Lucasfilm e lo stesso Abrams erano riusciti a creare attorno a Il Risveglio della Forza, potesse scoppiare come una gigantesca bolla di sapone, andando forse a compromette in maniera definitiva la serie. Un misto di emozioni contrastanti che ci hanno accompagnato fino all'abbassamento delle luci in sala… poi il nostro cuore e i nostri occhi si sono persi alla scritta “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana”.



Il primo pezzo di un grande puzzle



Continuando sulla scia dell'onestà - come J.J., siamo perfettamente consci del materiale che stiamo maneggiando in questo momento - dobbiamo dirvi che scrivere una recensione spoiler free é davvero un compito difficilissimo. A visione terminata abbiamo finalmente capito perché il regista ha tenuto tutto super segreto fino ad oggi, data di uscita del film. Il motivo? Semplicissimo. Tutto quello che questo Star Wars ha da regalare al suo pubblico passa proprio da uno script che emoziona, diverte, sorprende, fa discutere e appassiona. La sceneggiatura scritta da Abrams, Kasdan e Arndt é un gigantesco fan service che si inchina di fronte all'amore dei fan, ma allo stesso tempo abbraccia nuovi adepti senza costringerli a conoscere troppo del brand.

Nelle oltre due ore di durata conosceremo i tre nuovi personaggi che probabilmente si ergeranno a pilastri di questa nuova trilogia: Rey (Daisy Ridley), Finn (John Boyega) e Poe Dameron (Oscar Isaac). Tre figure che, in modi differenti, sfruttano questo capitolo per farsi conoscere e soprattutto per trovare la loro collocazione all'interno di un universo così ramificato come quello di Star Wars. Ci sono poi i già annunciati ritorni di Han Solo (Harrison Ford), Leia Organa (Carrie Fisher), Luke Skywalker (Mark Hamill), Chewbacca (Peter Mayhew) e ovviamente R2-D2 e C-3PO (Anhony Daniels).

Un affresco dannatamente affascinante, gestito in maniera più che positiva dal regista che riesce a trovare i momenti e i tempi corretti per inserire ogni singolo personaggio nella storia. Questa scelta regala al fan storico e appassionato continue strizzate d'occhio che per tutta la durata del film gli faranno tornare alla memoria proprio il primo capitolo (in ordine cronologico) ufficiale della saga: Una Nuova Speranza.



Bellezza e ricordi che vengono amplificati in maniera esponenziale da una scenografia e da una fotografia che regalano sempre immagini ad ampissimo respiro, in grado di immergere ancora di più lo spettatore all'interno della pellicola. Inoltre, la scelta fatta dal regista di utilizzare il più possibile materiale di scena - a discapito della più asettica CGI - non può che essere annoverato tra i pregi di questo Star Wars.

Potremmo stare qui a spendere mille altre parole su questo film, ma alla fine quello che conta, é che per tutta la sua durata, si respira quella magia che solamente una saga come quella creata da Lucas é in grado di regalare, sensazione che con la trilogia degli anni 2000 si era persa e che qui abbiamo ritrovato con estremo piacere.

Ovviamente, come in gran parte dei prodotti cinematografici, non tutto e perfetto, e andando a cercare dei difetti si trovano. La sceneggiatura per quanto apprezzabile forza diversi passaggi che possono essere notati con estrema disinvoltura, e il male, qui rappresentato per la maggior parte del tempo da Kylo Ren (Adam Driver) e l'esercito del Primo Ordine, non é esattamente irreprensibile. Ma anche in questo caso tutto sembra far parte di qualcosa di più grande e complesso, che in questo settimo capitolo ha decisamente l'aspetto di un lunghissimo e appassionante prologo.

Un plauso va poi fatto a Harrison Ford che con i suoi 73 anni é ancora in grado non solo di rendersi estremamente convincente nei panni di un personaggio come Han Solo, ma addirittura di sorreggere buona parte della pellicola sulle sue esperte spalle. Non dimentichiamoci poi di BB-8 che si é rivelato molto più che un semplice robot, ma lasciamo a voi il piacere di scoprire il motivo di questa affermazione.



Come avrete notato, arrivati a questo punto della recensione, le informazioni riguardanti la storia sono veramente poche. Una scelta che, una volta visto il film, apprezzerete. Quello che possiamo dirvi é che la pellicola diretta da J.J. Abrams ripaga la fiducia che i fan hanno dimostrato verso questo progetto con un prodotto che contiene la giusta dose di azione, ironia e sentimento. Perché oltre ad una componente visiva di tutto rispetto, grazie ad una CG ben realizzata ma come detto mai eccessiva, dietro a questo film c'é quello che tutti ci aspettavamo, o quantomeno speravamo di trovare: amore e rispetto.

Il regista di New York ce l'ha fatta anche stavolta. Star Wars Episodio VII: Il Risveglio della Forza é uno dei capitoli più riusciti della serie proprio perché in barba a qualsiasi logica di mercato guarda dritto al cuore dei fan, a coloro che hanno passato ore, giorni, anni a dimostrare quanto credessero in questa saga. Allo stesso tempo però, con estrema umiltà, offre un prodotto in grado di di intrattenere ed appassionare chi di Star Wars sente parlare per la prima volta.

Una cosa é certa, aspettare il 2017 per capire come proseguirà questa storia, ora sarà ancora più difficile. Bentornato Star Wars…ci sei mancato.