Svaniti nella notte: il film di Netflix con Riccardo Scamarcio ambientato a Bari

Scopriamo insieme trama, tematiche, pregi e difetti di Svaniti nella notte

di Chiara Poli

Riccardo Scamarcio e Annabelle Wallis sono i protagonisti di Svaniti nella notte, il film di Netflix disponibile dall’11 luglio e ambientato in una splendida e suggestiva Bari.

La trama di Svaniti nella notte


Pietro (Riccardo Scamarcio, Tre metri sopra il cielo, John Wick 2) ed Elena (Annabelle Wallis, Annabelle, Malignant) sono sposati. Ma scopriamo fin da subito che il loro matrimonio sta per concludersi, con una separazione difficile visto che la coppia ha due bambini, Giovanni e Bianca. Elena è una psichiatra americana, che si è trasferita a Bari per amore ma il tentativo non ha funzionato. Pietro sta mettendo in piedi un bed & breakfast, e si è indebitato per questo. Quando, una notte, i bambini affidati a Pietro spariscono senza lasciare traccia, Elena lo raggiunge furiosa, fino a quando si scopre che i due figlioletti sono stati rapiti per i debiti di Pietro. Ora toccherà a lui riportarli a casa, affrontando una missione illegale e pericolosa.

Svaniti nella notte: un risultato superiore alle aspettative


Non sono mai stata una fan dei film italiani che vogliono darsi il famigerato “respiro internazionale” imitando generi e stili che non appartengono alla nostra tradizione. Eppure, devo dire che il regista Renato De Maria (La prima linea) ha fatto il suo lavoro in modo da risollevare qualche ingenuità nella sceneggiatura e nella recitazione (più da parte di Annabelle Wallis che da parte di Scamarcio).

La Bari che fa da sfondo alla vicenda - insieme alla Puglia tutta - incanta e mozza il fiato.

Finalmente viene utilizzato un contesto suggestivo in modo da essere valorizzato, e non solo come una città qualsiasi. Svaniti nella notte non scimmiotta un genere, lo trasferisce nel contesto di una Puglia meravigliosa e credibile.

Già solo per questo, per me ha raggiunto il suo scopo. Mettiamoci, poi, la sorpresa - il film non è quello che ti aspetti - che forse non è gestita al meglio ma funziona, e abbiamo qualcosa che ti costringe a ripensare alle scene precedenti, in particolare una (con il sempre bravo Massimiliano Gallo, È stata la mano di Dio).

Quando un film ti fa “lavorare” facendoti ricostruire tutta la storia per trovare eventuali incoerenze con un nuovo punto di vista, regala un’esperienza positiva che supera le già citate ingenuità.

Anche la fotografia è molto ben realizzata, e Scamarcio dimostra che il suo aver lavorato in produzioni internazionali lo ha fatto crescere come interprete.

Ci sono poi le tematiche, anche solo accennate, che fanno parte di una costruzione caratteriale complessa. Si introduce la famigerata crisi degli oppioidi statunitense, ovvero il fenomeno per cui, a seguito di un grave incidente, il sistema ospedaliero americano elargisce ai pazienti potenti antidolorifici che danno dipendenza. Molte celebrità sono entrate proprio così nel tunnel della dipendenza, come il compianto Matthew Perry (dopo un incidente sugli sci nel 1997).

Il film non viene da un’idea originale: è il remake de I segreti del settimo piano (Séptimo), un film argentino del 2013 diretto da Patxi Amezcua e sceneggiato dallo stesso regista insieme ad Alejo Flah.

La storia è quella di un uomo, Sebastian (Ricardo Darín) che vive appunto al settimo piano di un palazzo. Un giorno, mentre lui prende l’ascensore, i suoi figli corrono giù per le scale del palazzo e svaniscono nel nulla. Convinto che siano stati rapiti da qualcuno appostato nel palazzo, Sebastian inizia la frenetica ricerca dei suoi bambini.

Dal film argentino, com’è evidente, è stata presa solamente l’ispirazione per la trama generale, adattata con successo al contesto pugliese e soprattutto incentrata sulla delicata tematica della separazione di una coppia quando ci sono di mezzo i figli.

Fra le altre tematiche, naturalmente, emerge quella della criminalità locale legata a quella internazionale grazie alla rotta marittima che consente traffici illeciti non sempre facili da rintracciare.

Infine, non manca la passione italiana per il calcio: c’è una partita del Bari, la squadra locale, che ha una posizione importante nella trama. Davvero un perfetto adattamento al contesto italiano, condito da riprese suggestive di ampio respiro e scorci naturali incantevoli.