Talk To Me - Recensione dell'edizione 4K Plaion Pictures
Parla con me è un interessante horror che esplora il mondo delle possessioni attraverso un pericoloso gioco di comunicazione con il mondo degli spiriti: la trama si concentra su Mia, diciassettenne alla disperata ricerca di risposte sulla misteriosa morte della madre Rhea. Il conflittuale rapporto con il padre si complica ulteriormente quando, durante una festa con gli amici, si imbatte in una mano mummificata appartenuta a una sensitiva.
Un arcano incantesimo consente a coloro che vi entrano in contatto di parlare con l'aldilà e venire posseduti per 90' secondi: lo “sballo del momento” non è però solamente un perverso gioco all'interno del quale si viene risucchiati per puro divertimento, diventando ben presto il centro di una catena di eventi fatali.
Sognare il cinema, realizzare un incubo
Il film è diretto dagli australiani Philippou, noti per il loro successo su YouTube con il canale "RackaRacka", capaci di distinguersi per una regia intelligente che evita l'abuso di jumpscare e si focalizza sul coinvolgimento emotivo dello spettatore. La prima parte del film può sembrare lenta e ripetitiva, ma la performance convincente di Sophie Wilde qui al suo primo ruolo, rende credibile il dramma di Mia. La trama si sviluppa attraverso il pericoloso gioco che coinvolge la comunicazione con il fantasma di Rhea, tentazione costante per Mia. Svolta fatale quando il fratellino della sua migliore amica, Riley, stringe la maledetta mano superando il limite imposto dal pericoloso rituale.
Pressoché impossibile non notare parallellismi con il notevole franchise Insidious nella rappresentazione dell'aldilà, pur distinguendosi per la moderazione ed evitando eccessi gore. Di fatto la sceneggiatura inizia con un prologo inquietante apparentemente distante dal resto della trama, ma che contribuisce a creare tensione senza ricorrere a eccessiva graficicità. Decisamente più interessante la seconda parte del film, più dinamica ed emotivamente coinvolgente. Nonostante qualche inciampo narrativo il film infonde e mantiene una dignitosa inquietudine, anche se alcuni dei momenti più shockanti restano prevedibili; originale la presenza di un canguro, forse prima assoluta per l'animale all'interno di un film horror.
Talk To Me 4K - Come si vede
Girato interamente digitale (camere Arri Alexa Mini LF) a imprecisata risoluzione, par lecito immaginare che la produzione si sia sviluppata in 4K e che dal relativo master risultante si sia partiti per produrre questa edizione UHD. Formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/24p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato nonostante i 90' minuti dell'opera: plauso in tal senso a Plaion per la realizzazione tecnica con ampiezza di mezzi. La cinematografia sviluppata da Aaron McLisky (Poker Face) muove per elementi spesso in penombra e in parte visibili in secondo piano, con uno stile che contribuisce in misura concreta alla sensazione di disagio che permea il racconto. Minimo banding e limiti nelle sfumature colore in background, un risultato tecnico ben sopra la media capace di aumentare il livello generale di dettaglio.
In UHD risultano più palpabili gli elementi in secondo piano, meno affogati nelle transizioni più scure, risaltando particolari che altrimenti finirebbero perduti. Una minima grana è avvertibile, probabilmente inserita per un miglior amalgama tra le riprese dal vivo e gli elementi CGI insertati in post-produzione. Ad avvicinare alle scelte attuate da McLisky e dai due registi c'è il Dolby Vision, con una compressione dinamica che muove in misura più fedele al girato, così come i colori rendono ulteriormente in presenza di schermi nativi 10 bit.
Talk To Me 4K - Come si sente
Tracce DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit) di pregevole qualità. In presenza di un vero impianto Home Theater è possibile godersi un'immersione in molteplici transizioni tra musiche, parlato ed effetti che fanno la differenza a partire dal prologo. Una solidità sonora perfettamente bilanciata tra fronte e retro, pressione sonora che non manca di sorprendere specie dalla possessione del fratellino di Riley. Echi, momenti in cui i bassi si fanno sentire dal subwoofer e più in generale si è circondati da una pioggia di elementi che contribuiscono a caricare la tensione. Consigliato l'ascolto dell'originale inglese per entrare maggiormente in contatto con i dialoghi in presa diretta e il mood diversamente cupo che viene a crearsi.
Talk To Me 4K - Gli extra
Sul disco 4K è presente unicamente il commento al film dei registi, molto divertente e ricco di aneddoti nonostante la coppia esordisca raccontando di essere in Gran Bretagna e di soffrire delle ripercussioni del jet-leg. Lo stesso lo ritroviamo all'interno del secondo disco (BD-50) con la versione Full HD inclusa nella notevole edizione steelbook con il titolo embossed in rilievo. Il resto degli extra è tutto da scoprire a partire dalle 11 interviste a cast e troupe a partire da quella di circa 18' minuti ai fratelli Philippou.
E ancora 6x sequenze omesse dal montaggio finale, circa 7' minuti di making of piuttosto tipico con elementi più che altro di lancio marketing. Decisamente più interessante il dietro le quinte di circa 9' minuti, per osservare la produzione al lavoro e le folli tempistiche e tabelle di marcia con i giornalieri montati di notte per meglio capire l'andamento delle riprese. Una volta tanto non manca nemmeno il trailer italiano del film. Sottotitoli ovunque. Incluso libretto di approfondimenti testuali a cura di Nocturno Editore.
Ricordiamo che in 4K c'è anche la "Ultralimited Edition" in 300 copie numerate che include una maglietta esclusiva dedicata al film, poster e 5 cartoline.