Ted 2

di Roberto Vicario
Dopo il sucesso al botteghino del primo Ted nel 2012, e il recentemente meno fortunato Un Milione di Modi per Morire nel West, il disinibito Seth MacFarlane torna sul grande schermo con il secondo capitolo dedicato alle avventure dell'orsacchiotto tutt'altro che tenero.

Nonostante l'iniziale contrarierà di MacFarlane a girare un seguito del primo film, a distanza di tre anni eccoci nuovamente in compagnia di Ted e John. Mera operazione commerciale oppure valido seguito? Scopriamolo all'interno della nostra recensione.

Drammi esistenziali per Ted!



A differenza del primo film in cui Ted faceva da spalla comica all'amico di sempre John Bennet (Mark Wahlberg) in questo film, la storia verterà completamente sull'orsacchiotto decisamente sboccato.

Scopriremo infatti che il nostro amico peloso si é sposato con la donna della sua vita, ovvero Tami-Lynn (Jessica Barth). Nonostante l'amore iniziale, la coppia scivola lentamente in quelli che sono i classici problemi coniugali, e per provare a salvare il matrimonio i due decidono di adottare un figlio. La situazione inizierà a degenerare quando la richiesta di adozione verrà respinta dal Commonwealth del Massachusetts semplicemente perché Ted viene riconosciuto come oggetto di proprietà e non come persona.



Aiutato dal suo amico John e dall'avvocatessa Samantha L.Jackson (Amanda Seyfried) si troveranno ad intraprendere una difficilissima causa legale, che li porterà a viaggiare anche tra New York e Boston. Come se non bastasse, tra i tanti rientri del primo film, ci sarà anche quello di Donny (Giovanni Ribisi) che sembra essere ancora intenzionato a far suo il pupazzo, tanto da architettare un piano con la Hasbro (si, proprio la casa di giocattoli!).

MacFarlane imbastisce una storia che non solo punta molto sul personaggio creato in CGI, ma che riesce (finalmente!) a liberare tutta quella verve citazionista, irriverente, intrisa di cultura pop anni '90 che solamente chi ha vissuto in quegli anni, o che conosce molto bene le dinamiche televisive americane, potrà cogliere fino in fondo.

Ma il regista originario del Connecticut non si limita a questo, e arricchisce il film di tutta una serie di citazioni che trasformano il prodotto in un contenitore di tanti eventi che messi assieme raccontato una storia, esattamente come spesso avviene con i Griffin. Ritroveremo Sam Jones aka Flash Gordon, nei panni di se stesso, Liam Neeson che prende in giro il suo stesso personaggio visto in Taken e persino dei segmenti con uno grandissimo Morgan Freeman. A questi passaggi si aggiungono poi momenti che scimmiottano film storici come l'attualissimo Jurassic Park (con tanto di colonna sonora!) o Breakfast Club. Il tutto poi culmina nel massimo contenitore di elementi pop, geek e nerd che possiamo trovare sulla terra: il Comic-Con.
vimager0, 1, 2

MacFarlane si diverte, e per larga parte del film fa divertire, con uno stile che sicuramente non piacerà a tutti, ma che sembra finalmente libero da qualsiasi tipo di pregiudizio, sfruttando non solo la volgarità (la scena dei campioni di sperma é al limite dello schifo), ma anche elementi sarcastici e irriverenti.

Perché "solamente per larga parte" ? Perché, secondo noi, uno dei più grossi difetti del film é proprio la sua eccessiva lunghezza. Questa scelta trasforma la sceneggiatura in una sorta di montagna russa che alterna momenti estremamente comici ad altri molto meno incisivi.

Senza ombra di dubbio dobbiamo però ammettere che Ted 2, al di là del fatto che possa piacere o non piacere per via della sua particolare comicità, mette in evidenza una maturazione ormai completata di Seth MacFarlane, in grado finalmente di gestire in maniera più o meno valida, il media cinematografico.

L'assemblaggio di tutti questi elementi trasformano il film nel classico prodotto estivo da andare a vedere con la leggerezza che tutti si meritano in questo periodo dell'anno. Tuttavia - grazie anche all'attivismo del regista nella sua vita privata - non mancano spunti di riflessione più seri, in grado di porre nella testa dello spettatore delle domande sulla società attuale e sulla dimensione della persona. Spunti che MacFarlane nasconde all'interno dei dialoghi e di alcuni passaggi, lasciando così a chi sta guardando la volontà di coglierle o meno.

Vista la conclusione della pellicola non sappiamo se ci sarà spazio o meno per un terzo capitolo di questa fortunata serie. La nostra speranza é ovviamente che ci si fermi qui. Ted 2 ha dimostrato che c'era ancora qualcosa da dire, e pur con tutti i limiti del caso, l'ha fatto anche in maniera più che discreta. Allungare ulteriormente il brodo potrebbe rischiare di compromettere un tipo di comicità che non si può permettere assolutamente i tempi televisivi, rischiando di diventare ridondante e di conseguenza non più divertente.