Terminator: Genisys

di Simone Rampazzi
Le macchine emersero dalle ceneri dell'incendio nucleare. La loro guerra per sterminare il genere umano aveva infuriato per anni ed anni, ma la battaglia finale non si sarebbe combattuta nel futuro: sarebbe stata combattuta qui, nel nostro presente.. Oggi”

La frase d'apertura del film Terminator non poteva essere più azzeccata per cercare di aprire la nostra disanima su questo nuovo progetto legato alla saga, iniziata nel lontano 1984 da James Cameron (che ha comunque preso ispirazione da un film del 1966). Da quel momento in poi le macchine senzienti hanno conquistato una grossa fetta di fan spaziando, con alterni succesi, tra cinema e TV.

Senza tornare però sugli alti e bassi dell'intera saga, visto che ci ha già pensato il nostro Roberto Vicario redazionale nel suo speciale, cerchiamo di acclimatarvi su quello che vedremo nel nuovo reboot, in uscita a breve nei cinema nostrani.



Vieni con me se vuoi vivere!



Nel nuovo capitolo Genisys la storia comincia nel futuro, quando il capo della resistenza umana John Connor sta conducendo l'offensiva verso una delle basi principali di Skynet. L'intenzione, se ben ricordate, é quella di appropriarsi della famosa tecnologia del salto temporale per poter mandare indietro il suo fidato luogotenente Kyle Reese, così da poter salvare la vita di Sarah Connor e garantire la propria esistenza nel futuro. A conti fatti, fino a questo punto almeno, é tutto nella norma.

Ma all'improvviso un losco individuo compare durante il salto temporale, aggredendo alle spalle John Connor e cambiando, inevitabilmente, gli avvenimenti della linea temporale canonica, sovrascrivendo pertanto il passato come siamo stati abituati a vederlo sino ad oggi.

In pieno stile “What if” la storia pertanto cambia, portando lo spettatore a farsi una serie di domande incalzanti della serie: e se John Connor fosse morto? E se la linea temporale fosse cambiata in peggio ed il passato fosse irrimediabilmente compromesso? E se .. potremmo andare avanti all'infinito.



E lo spaesato Reese, tanto quanto lo spettatore, si trova disperso in una linea temporale alternativa, dove addirittura viene braccato sin da subito da un T-1000 pronto a fargli la pelle. Sarà la stessa Sarah Connor, interpretata dalla regina dei draghi Emilia Clarke, a toglierlo dai guai ed a mostrarsi stranamente addestrata a tutto ciò che il futuro sembra riservargli. Il motivo é chiaro come il sole.

Arnold Schwarzenegger torna nel ruolo famoso del T-800, ma in una versione dove addirittura é intervenuto nella vita di una giovanissima Sarah Connor -questo spiega la capigliatura brizzolata-, così da salvarla prima di essere uccisa dall'ennesima macchina di Skynet.
Schwarzy é riuscito a riproporre il suo T-800 con una freschezza incredibile


Questo susseguirsi di sorprese e cambi di rotta ci ha permesso di trarre beneficio da una serie di momenti topici scritti ad hoc in un brillante script, ricco di situazioni allettanti, e persino divertenti, che sono riuscite a tenere alta la nostra attenzione con il giusto mordente, coadiuvato da un eccellente montaggio nonché da appetitose scene in computer grafica ed un'immensa colonna sonora.

Inutile dirvi che la presenza di Schwarzy ha portato con sé una montagna di citazioni, prese dai film della saga, che sono state però misurate a dovere grazie all'ottima regia di Alan Taylor, che ha saputo conquistare il giusto compromesso senza scadere nel banale e nella sensazione stucchevole del “già visto”.

Pertanto potremo vedere una storia nella storia, venendo inseriti nel contesto con il giusto ritmo ed il giusto pathos, così da riuscire a creare una nuova timeline senza troppa fatica, ma soprattutto senza troppi rimpianti.



I'll Be Back!



La sceneggiatura scritta da Kalogridis e Lussier dimostra una preparazione dettagliata sulla saga, ma anche una voglia di voler cambiare le cose con serietà, visto i precedenti flop di ascolti avuti con l'ultimo capitolo del 2009 Salvation. Difatti, come detto più volte dalla Paramount, quest'ultimo film in uscita é considerato come il trampolino di lancio per una nuova saga di film dedicati alle macchine senzienti, che si mostreranno non solo al cinema, ma avrà una naturale estensione sul piccolo schermo con un'altra serie TV sempre prodotta da Stentz e Miller, che lavorarono in passato già a Sarah Connor Chronicles.

Insomma, questo nuovo Genisys sarà in grado di appagare quella fetta di pubblico esigente che ha amato soprattutto i primi film di Cameron, fermandosi di lì in poi senza considerare l'uscita degli altri capitoli. Lo scetticismo, soprattutto in questa fase cinematografica e videoludica dove il remake se la fa da padrone, é certamente più complesso, ma vi garantisco che le sensazioni una volta usciti dalla sala saranno comunque positive.