Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Spettacolo tecnico di gran resa, ma preparatevi a scoprire l'altra faccia di Art

Terrifier 3 4K  Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Con un successo in crescendo, Terrifier è diventato un franchise milionario che ha portato il regista Damien Leone a sviluppare un terzo capitolo che vomita orrori senza più alcun freno.

Terrifier 3 e l'estetica dello shock

Il Natale muta in incubo quando Art (David Howard Thornton) torna a terrorizzare il vicinato, accompagnato dall'amica Victoria (Samantha Scaffidi), ora posseduta da una forza demoniaca. Sienna (Lauren LaVera) e suo fratello Jonathan (Elliot Fullam) cercano di riprendersi dagli eventi devastanti del secondo capitolo, ma l'impresa è tutt'altro che facile.

Fin dai primi istanti Terrifier 3 chiarisce le intenzioni: se pensavate di conoscere il clown assassino eravate in errore. Il primo Terrifier portò in scena uno slasher con budget ridotto, il successivo fu un’escalation in termini di creatività negli omicidi e nella narrazione mentre il terzo si inerpica per (in)esplorati e rivoltanti territori grafici.

La violenza, pur stilizzata e condita da un’ironia grottesca, arriva a livelli che potrebbero risultare eccessivi persino per i fan del genere. Esempio eclatante la sequenza che coinvolge l'indemoniata Victoria, la cui figura pare uscita direttamente dall’universo di Evil Dead. Brutalità che si riversa anche su se stessa, segnando anche lei il tempo del cambiamento con la scena particolarmente disturbante e controversa in cui si masturba con un frammento di vetro.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Equilibrio precario tra storia e violenza delirante

In precedenza si era quanto meno cercato di sviluppare un arco narrativo più solido proprio grazie alla figura di Sienna e al trauma familiare che la legava ad Art, mentre ora la storia appare come un mero pretesto per cucire un massacro all’altro. I momenti più “normali” in cui lei e Jonathan tentano di affrontare le conseguenze emotive di quanto accaduto appaiono dilatati e poco incisivi, il disturbo da stress post-traumatico che tormenta i fratelli è accennato ma mai realmente esplorato.

Allo stesso tempo Art il Clown, che nei precedenti film si era imposto come icona horror moderna in una felice combinazione di ferocia e comicità muta, rischia di essere messo in ombra dalla presenza demoniaca di Victoria. Sebbene la performance di Thornton resti eccellente nella capacità di trasmettere orrore e ironia senza bisogno di dialoghi, il suo personaggio soffre per eccessiva ripetitività nello shockante modus operandi.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Terrifier 3 - Corsi e ricorsi in un horror per stomaci forti

Come nei precedenti capitoli Leone non rinuncia a disseminare riferimenti al cinema che l'ha ispirato. Le influenze di Texas Chainsaw Massacre, Shining e dell'eredità di Tom Savini sono ben visibili, non solo nelle scelte stilistiche ma anche attraverso la presenza di attori iconici: la stessa partecipazione del maestro degli effetti di make-up e quella di Clint Howard sono un omaggio ai fan di ieri e oggi. Riferimenti che non sempre si integrano organicamente nella narrazione.

Non c’è dubbio che Terrifier 3 sia un film pensato esclusivamente per un pubblico più di nicchia che in passato. Gli amanti del gore estremo troveranno pane per i loro denti con iperboliche sequenze di violenza, rischiando di deludere chi fosse alla ricerca di un horror con una componente narrativa più solida. Film che proprio per questo potrebbe rappresentare una sorta di punto di non ritorno per il franchise: o si accetta la natura di spettacolo estremo e volutamente eccessivo, o si rischia di considerarlo un gratuito esercizio nello shock visivo.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Art c'è, ma a quale prezzo?

Terrifier 3 è un film che divide. Orgia visiva tra splatter e gore con effetti speciali di alto livello e creatività nel sadismo finiscono alla mercé di una trama fragile. C'è il rischio di relegare lo stesso “pagliaccio” in secondo piano, così come di deludere coloro che hanno amato il primo film accettando di buon grado l'accelerazione grafica nel successivo.

Chi sperava in un’evoluzione narrativa più strutturata ritrovando l'iconico Art capace di incutere terrore anche solo suonando la trombetta e girando in circolo con il triciclo resta con l’amaro in bocca, o meglio con lo stomaco sottosopra.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Terrifier 3 4K - Come si vede

Girato digitale (Arri Alexa 35) a risoluzione 4K, master di pari risoluzione da cui si è partiti per la creazione di questa eccellente edizione UHD (3840 x 2160/24p), formato 2.39:1, codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Con un maggiore budget il regista ha potuto allargare i propri orizzonti tecnici e artistici, riprendendo con ottiche Panavision per una visione per sua stessa ammissione in “stile John Carpenter”.

Ciò ha consentito al cinematographer George Steuber, curatore della luce di tutti i Terrifier, di dare vita alla visione di Leone, illuminando la scena con toni anni '70 e un certo carico di grana capace di restituire un ruvido feedback. Colori intensi, neri profondi e migliore fedeltà d'insieme in virtù dell'inferiore compressione dinamica grazie all'HDR-10. Spettacolo per palati forti pronto a rivelarsi in tutta la sua brutalità senza temere schermi di grandi dimensioni.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Terrifier 3 4K - Come si sente

Emozioni ancora più cariche di intensità attraverso le tracce DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese, sempre 24 bit. Sono entrambe dinamiche e da ascoltare per gustarsi i diversi adattamenti nei dialoghi: gli effetti non mancano tra corpi smembrati, ossa spaccate, squartamenti e grida per chi ha il coraggio di diffondere la colonna sonora su sistema Home Theater.

Anche se non siamo in presenza di un risultato da riferimento il divertimento è servito, con corposità da ogni diffusore, ottimo parlato dal centrale, musiche e copioso materiale dai diffusori posteriori.

Terrifier 3 4K – Recensione di un irrefrenabile mattatoio

Terrifier 3 4K - Extra

Extra tutti da scoprire a partire dall'imperdibile commento del regista, presente anche sul disco 4K. Sul BD-50 con la versione 2K il resto dei supplementi: introduzione al film dedicata a Midnight Factory di Damien Leone e primo focus sulla produzione con riflessioni anche di David Howard Thornton (14'); riflettore su David Howard Thornton con il saluto esclusivo a Midnight Factory, alla scoperta del mefistofelico Clown (15'); riflettore su Samantha Scaffidi con il saluto esclusivo a Midnight Factory ripercorrendo la sua avventura nella trilogia (9').

E ancora: riflettore su Lauren LaVera con il saluto esclusivo in italiano(!) a Midnight Factory, entrando nel dettaglio del suo personaggio “sopravvissuto” (14'); videoclip musicale degli Ice Nine Kills “A Work of Art”; galleria di storyboard (2') e trailer italiano, l'unico senza sottotitoli. Incluso libretto approfondimenti testuali a cura di Nocturno editore.

Terrifier 3

Rating: TBA

Nazione: Stati Uniti

7

Voto

Redazione

T3coverjpg

Terrifier 3

Artisticamente duro da digerire per la scelta di Leone di shockare le platee innamorate dell'Art prima maniera, l'edizione 4K di Terrifier 3 è uno spettacolo tecnico: al felice retrogusto anni '70 e alla pasta granulosa dei B-movie dell'epoca si unisce una colonna sonora DTS lossless 6 canali 24 bit italiano e inglese tutta da ascoltare. Diversi gli extra interessanti a partire dall'imperdibile commento del regista al film, passando per i focus sui personaggi e interventi personalizzati per l'edizione Midnight Factory.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI