The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro

di
"Da grandi poteri derivano grandi responsabilità" diceva qualcuno. Lo sa molto bene Marc Webb che, a distanza di pochissimo tempo dall'uscita del terzo capitolo della trilogia di Sam Raimi, si é trovato a dover rielaborare e rilanciare uno dei personaggi Marvel più amati di sempre: Spider-Man.

Il lavoro svolto, sebbene non perfetto, é riuscito a coinvolgere e divertire portando il “nuovo” Spidey a guadagnare oltre 750 milioni di dollari nel mondo. Il resto é storia recente. Sony ha di fatto confermato Webb alla regia della nuova trilogia (il terzo capitolo é già stato scritto ed in fase di lavorazione avanzata), con un quarto capitolo già in cantiere e sopratutto due spin off molto succulenti dedicati ai villain del ragno di quartiere: Venom e I Sinistri Sei.

Ma le cose si devono fare con calma, e così eccoci a The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro. Abbiamo avuto modo di visionare in anteprima la pellicola, e dopo un'attenta riflessione siamo pronti a raccontarvi il nostro giudizio.


The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro


Un ragno in fase di crescita

Il Peter Parker interpretato da Andrew Garfield aveva saputo convincere sotto molti aspetti. La sua insicurezza, il suo atteggiamento nei confronti del pericolo, il passato che lo attanaglia e poi, la trasformazione in Spider-Man. Mettere la maschera, per Peter, equivale a trasformarsi in una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, come se quel pezzo di stoffa rossa e blu fosse intrisa di enormi responsabilità da dover portare a compimento ad ogni costo.

In questo secondo episodio, Peter sarà costretto a crescere. La sceneggiatura messa a punto da Alex Kurtzamn, Roberto Orci e Jeff Pinkne mette davvero tantissima carne sul fuoco. Ci sarà il cattivo di turno che, come tradizione vuole, farà di tutto pur di avere al testa del ragno. Questa volta toccherà ad un ottimo Jamie Foxx nei panni di Electro, un impiegato della Oscorp di nome Max Dillon che a seguito di un incidente, si ritroverà il corpo completamente coperto da elettricità, e con il potere di poterla manipolare.

Ma questa sarà solo una delle tante difficoltà che il nostro giovane supereroe dovrà affrontare. Ci sarà una situazione sentimentale complessa, in grado di evocare fantasmi dal passato, e che porterà Spidey a fare delle scelte dolorose per salvaguardare la salute di Gwen (una brava Emma Stone) per mantenere fede ad una promessa fatta. Ci sarà il ritorno di un vecchio amico, Harry Osborn, un inquietante e perfetto Dane DeHaan, che metterà in seria difficoltà Peter. Ed infine, non mancheranno gli echi provenienti dal passato: domande mai sopite, che risuonano nella testa e nell'anima di Peter, in attesa (finalmente) di una risposta. Un sacco di elementi, per una durata non indifferente di ben 140 minuti.

First official trailer


Tuttavia, gli ingranaggi non sono stati inseriti alla perfezione, e la sceneggiatura in molti casi risulta forzata, poco amalgamata e con alcune scene al limite del puro nonsense. Se da una parte troviamo una storia interessante e ritmata nelle vicende amorose dei due giovani (ricordiamo che Webb ha diretto lo splendido (500) Giorni Insieme), dall'altra troviamo meno efficaci le scene d'azione, tutte votate ad una spettacolarità che sa di già visto e che puntano tutto (troppo) su un esagerato utilizzo di computer grafica e slow motion. Gli scontri tra Electro e Spider-Man risultano cosi asettici e distaccati, non riuscendo mai a trasmettere empatia. L'ultimo, in particolare, é un trionfo di pura e semplice CG con quasi la totale assenza di scene in live action.

Ma se questa decisione potrebbe, in parte, favorire gli spettatori più giovani alla ricerca di un film in grado semplicemente di intrattenere, meno comprensibile é la scelta fatta dai registi di non giustificare in maniera credibile la trasformazione del protagonista. Quello che manca in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro sono le scale di grigio che separano il bianco dal nero.
Si sente, insomma, la mancanza di un adeguato supporto narrativo che aiuti lo spettatore nella comprensione di quei passaggi che segnano il cambiamento e la crescita del personaggio sullo schermo.

Non tutto é però da buttare via. Al di là della sceneggiatura, Andrew Garfield ha dimostrato ancora una volta di saper ben interpretare il personaggio. Movenze, carisma, irriverenza e un pizzico di incoscienza sono tutte qualità pienamente percepibili dallo spettatore, e che ricordano senza troppi indugi il personaggio creato da Stan Lee.

Inoltre, la trasformazione di Harry Osborne - anche qui mal gestita e troppo frettolosa - e uno splendido Paul Giamatti nei panni di Aleksei Sytsevich alias Rhino, gettano le basi per un terzo capitolo, che potrebbe veramente alzare di molto lo standard della serie. Per il momento, quello che rimane di questo The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, é la sensazione di un film incompiuto, smarrito in un labirinto di intricati incroci che lasciano più perplessità che certezze nella mente dello spettatore.

Un po' delusi dal presente, rimaniamo fiduciosi per il futuro. D'altronde Spider-Man é Spider-Man, e siamo certi che tutta questa computer grafica non serve per farlo piacere al pubblico.

The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro


Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI