The Antisocial Network - La macchina della disinformazione: il documentario che tutti dovrebbero vedere
Alla scoperta di come si manipola l'informazione sul web, dal principio a oggi
Cosa c’è dietro all’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021? Ci credereste, se vi dicessi che è partito tutto da 4chan? Dovreste. Perché The Antisocial Network - La macchina della disinformazione racconta proprio la storia di come i meme e gli scherzi di 4chan siano diventati un modo per attaccare personalità scomode - come Hal Turner, titolare di un programma radiofonico d’ispirazione neonazista. Era il 2007.
Poi toccò a Scientology, nel 2008. Ma a quel punto non erano più gli utenti di 4chan ad agire. Era nato Anonymous, che si batteva per la libertà d’informazione, contro la censura e contro la cancellazione dei contenuti che qualcuno voleva far sparire. Con l’operazione Chanology, Anonymous scese in piazza, con le celebre maschere di V per Vendetta, radunando consensi e persone in tutti gli Stati Uniti. Così, Anonymous si divise. Da una parte gli attivisti, il gruppo hacker che avrebbe combattuto battaglie entrate nella storia. Dall’altra parte, gli Anonymous “spiritosi”, quelli che continuavano a perpetuare lo spirito di 4chan con umorismo al limite del cattivo gusto.
L’utente noto come Moot - che vedrete in carne e ossa con le riprese del primo raduno di 4chan - creò prima 4chan e poi Anonymous, ma qualcosa stava andando storto. Si passava dall’umorismo alle offese, ai contenuti inquietanti, ai saluti romani ai raduni. E tutto questo stava passando da internet ai raduni, fino al mondo reale.
Occupy Wall Street
Nel 2010, grazie alla forte crisi economica che dal 2008 stava devastando l’economia statunitense e mondiale, il sentimento di scontento popolare cresceva. L’idea di occupare Wall Street - Occupy Wall Street - si concretizzò in una serie di manifestazioni di protesta targata Anonymous nel 2011.
La repressione del governo fu ferma e dura. E fu proprio in quel momento che il vero gruppo hacker di Anonymous nacque, con le sue mosse più celebre. Vennero hackerati i siti di FBI e CIA, attaccata la rete del Pentagono… E poi i nomi di cinque hacker del gruppo vennero resi noti. Scoppiò il caos. Anonymous sparì da 4chan, quando gli hacker fecero sparire le loro tracce.
Nel 2014, non c’era più nulla di divertente. La sensazione d’impotenza scaturita dopo il fallimento di Occupy Wall Street rese il clima pesante. Erano tutti tristi, come annichiliti. E poi ci fu il GamerGate. Non vi rovino la sorpresa, ma si trattava sostanzialmente della manipolazione delle opinioni degli utenti. E quando il GamerGate venne bandito da 4chan, si spostò su 8chan.
L’intuizione di qualcuno, nello specifico Steve Bannon, vide l’occasione. Il GamerGate, che dall’odio verso le donne si sarebbe facilmente allargato a tutte le minoranze di genere e non, fu l’occasione perfetta per sfruttare la frustrazione degli utenti - quelli che chiamava “uomini bianchi sradicati” di 4chan - in favore di Donald Trump.
Il resto, come si suol dire, è storia. Ed è tutta vera. Incredibile, in certi momenti, ma ampiamente documentata da un’ora e mezza che cambierà ogni vostra convinzione sul legame fra internet e politica.
E quando il suo stesso fondatore decise di lasciare la sua creazione, 4chan, fu evidente che c’era qualcosa che aveva preso la piega sbagliata, nel sistema. E i fatti successivi all’elezione di Donald Trump lo confermavano… La manipolazione, il complottismo, l’incapacità di distinguere fra prese in giro e in realtà sono spaventosamente reali. E capaci di indirizzare le masse. A volte, senza che nessuno se ne accorga davvero.
La storia, tutta, dal principio alla fine
Questo è uno di quei documentari che cambiano la vita. A molti si aprirà un mondo. Molti non avranno mai sentito parlare del GamerGate, né sapranno come nacque Anonymous. Per chiunque abbia studiato anche solo superficialmente la questione, la storia di come un gruppo di ragazzini che si divertivano a creare MEME si sia trasformata in manipolazione dell’informazione e mobilitazione delle folle spalanca scenari e passaggi non noti. Da Chanology a Occupy Wall Street, fino alla nascita di Anonymous e alla sua divisione in due sezioni incredibilmente diverse, il punto più interessante oltre all’apprendimento della storia moderna e del funzionamento della manipolazione si focalizza sul tempo che passiamo online.
Dalle ricerche sul web ai social network, dalla condizione che la verità sia quella nata dal complottismo, passando abbastanza tempo online si che una fantasia di massa molto diversa dalla realtà.
Un’idea personale diventa un’ossessione di gruppo, e questo documentario lo racconta senza peli sulla lingua. Per questo, credo che dovrebbe essere obbligatorio.
Le parole delle persone che hanno vissuto e vivono quotidianamente i rischi dei nuovi mezzi tecnologici sono preziose. Vanno ascoltate con attenzione, mentre gli eventi vengono ricostruiti in modo diverso da ogni canale televisivo e da ogni sito internet. Per avere almeno un’infarinatura sui pericoli che si nascondono dietro luoghi virtuali apparentemente innocenti… In grado di portare a gravi conseguenze.
Scoprirete da dove nasce l'idea del revenge porn, come nascono le campagne d'odio ingiustificate, come si arriva a portare in piazza gente - l'abbiamo visto tante volte anche in Italia, con le domande ai manifestanti - che non ha idea del perché si trovi in piazza.
Una risorsa preziosissima che, se presterete attenzione, vi farà riflettere a lungo. Soprattutto relativamente a ciò che leggete in rete. E che merita il mio 10 nella speranza che tutti lo guardano e riflettano. Mentre, non a caso, in patria dal pubblico non è stato accolto molto bene. Forse a chi è stato strumentalizzato dalla rete non piace scoprire come sia stato strumentalizzato dalla rete?