Avengers: Age of Ultron

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Era il 2012 quando il primo film degli Avengers diretto da Josh Whedon, faceva il suo esordio nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Il successo fu impressionante, trasformando il film Marvel nel terzo miglior incasso di sempre nella storia del cinema con oltre 1, 5 miliardi incassati.

A distanza di tre anni, il gruppo di supereroi più famoso al mondo torna insieme per fronteggiare un nemico estremamente pericoloso che minaccia la pace sulla terra. Il regista di NewYork come avrà gestito il ritorno sul grande schermo di questo gruppo di eroi? Scopriamolo insieme.



Un film con gli attributi di un fumetto



Ripetere un successo come quello del primo film non é semplice. Una frase che Whedon, nel corso di questi anni, deve essersi ripetuto miliardi (come quelli incassati!) di volte nella sua testa. Dopo le oltre 2 ore di visione, dobbiamo ammettere di essere rimasti con quel sorriso ebete stampato sul volto tipico del “bambino” che si é divertito come un matto.

Whedon é riuscito nell'opera di migliorare un prodotto che già con il suo primo capitolo aveva riempito cuori e menti di milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo. Come ci é riuscito? semplice, offrendo un film che si avvicinasse il più possibile al fumetto: tante botte, esagerazioni e una storia accattivante.

In questo sequel il gruppo formato da Iron Man, Thor, Captain America, Bruce Banner/Hulk, Occhio di Falco e la Vedova Nera se la devono vedere con una pericolosissima intelligenza artificiale senziente ed in grado di provare sentimenti. Questo potentissimo robot, nato da un esperimento compiuto da Tony Stark e Bruce Banner, minaccerà non solo l'equilibrio della terra (il suo scopo é sterminare la popolazione per offrire un nuovo inizio a questo pianeta) ma anche la stabilità interna dei Vendicatori, portandoli più di una volta a non fidarsi l'uno dell'altro e creando pericolosissime tensioni interne.

Featurette: macchine volanti


L'essenza che si respira in The Avengers: Age of Ultron é paragonabile a quella di una montagna russ: una veloce corsa mozzafiato a tutta velocità. Il film, nonostante le oltre due ore di proiezione, scorre veloce senza mai eccessivi appesantimenti sotto forma di dialoghi, ma semplici interconnessi tra una scena d'azione e l'altra utili a portare avanti il filone narrativo.

Ad eccezione di una prima scena confusionaria in termini di montaggio - ma comunque gradevole! - l'azione che sgorga dai diversi combattimenti é eccessiva, esagerata e perfettamente coreografata sia per le parti in live action che per quelle i CGI. La sensazione di trovarsi davvero all'interno di un fumetto é perfetta e difficilmente rimarrete delusi da questi elementi una volta usciti dal cinema.

In tutto questo c'é tempo anche per spiegare e portare avanti le tensioni interne che si manifestano in più di una occasione, dimostrando come il gruppo non sia perfettamente amalgamato ma si trovi a dover collaborare quasi “forzatamente”, e una storia d'amore che francamente si poteva evitare, ma che comunque a conti fatti serve al regista e agli sceneggiatori per far scaturire situazioni, che avranno sicuramente delle ripercussioni nei progetti futuri.

Avengers: Age of Ultron


La cosa che più ci é piaciuta però é stata la bravura di Whedon nell'inserire all'interno della pellicola un sacco di riferimenti ad elementi che qui non vi sveliamo ma che trovano un senso nell'immenso universo cinematografico che scaturirà nella fase 3 post Age of Ultron.

In tutto questo meritano una menzione speciale l'Ultron interpretato da James Spader e Visione interpretata da Paul Bettany. Grazie anche ad una CGI ed un make up davvero superlativi, i due personaggi risultano tra i più riusciti in assoluto. In particolare il carattere di Ultron riesce perfettamente ad essere trasmesso allo spettatore, e nonostante i pochi minuti su schermo, la sua presenza é tangibile, rivelandosi uno dei villan più riusciti dell'intero universo Marvel.

Visione, di contro, é uno dei personaggi più attinenti in termini visivi se confrontato alla sua controparte fumettistica. Un Paul Bettany quasi irriconoscibile dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio all'interno di un personaggio non facilissimo da portare su schermo.
vimager2, 3, 4

Tra le new entry dobbiamo anche segnalare i due gemelli Maximoff: Wanda e Pietro, meglio conosciuti come Scarlett Witch e Quicksilver. Sia Elizabeth Olsen che Aaron Taylor-Johnson si sono dimostrati credibili nelle rispettive parti, ed in particolare, il Quicksilver della Marvel vince la personalissima lotta interna con quello portato su schermo dall'ultimo film degli X-men.

Nonostante la quantità di personaggi su schermo, Whedon é riuscito a trovare la quadratura del cerchio, dando la giusta importanza ed il giusto spazio ad ogni singolo attore. Insomma, nonostante il film non sia esente da difetti sia contenutistici - qualche elemento non proprio al suo posto - e tecnici - evitate il 3D, totalmente inutile -, Age of Ultron riesce nell'intento di non vanificare l'enorme hype che si é creato dietro a questo progetto, dando dimostrazione di una prova di forza incredibile che farà sicuramente piacere ai Marvel Studios e a Disney.

Nel complesso quindi ci troviamo davanti ad un film che risulta essere un fan service fatto e finito per i grandi fan del fumetto, senza però disegnare quel pubblico che ha scoperto i supereroi proprio dal mondo del cinema. Avengers: Age of Ultron si rivela quindi un bel film di intrattenimento e soprattutto una tappa obbligata e ben congegnata nell'immenso universo cinematografico che Marvel sta cercando di portare su schermo anno dopo anno. Noi ve lo consigliamo al grido di…Vendicatori Uniti!

Le armi del Kyrat

Avengers: Age of Ultron

Rating: Tutti

Durata: 150'

Nazione: USA 2015

2

Voto

Redazione

Avengers: Age of Ultron

The Sandman è l’ennesima tappa di una corsa dei grandi servizi streaming a mettere sotto contratto grandi storie già note al pubblico per raggiungere un facile successo momentaneo, senza però l’impegno e la dedizione necessarie per trasformarle in grandi racconti seriali. Una botta narrativa e via, avanti la prossima, consumando e svuotando a velocità supersonica storie e personaggi che hanno significato molto, per tanti. Se dovessi fare una previsione, The Sandman non sarà una delle serie Netflix che citeremo tra 5 anni da oggi.