The Circle

Non possiamo negare che viviamo in un mondo completamente connesso. Un universo fatto di social network in cui si ha, quotidianamente, il piacere di condividere quello che facciamo, mangiano, osserviamo e pensiamo.

Inutile sottolineare come l’abuso di questi social possa nascondere tante insidie, e non è un caso che proprio negli ultimi giorni si è sentito parlare di quell’uomo statunitense che in diretta su Facebook ha compiuto un omicidio.  Rimane il fatto che si tratta di un punto di partenza molto interessante, da cui potrebbe nascere una discussione profonda e ramificata basata su esperienze e conoscenze personali e professionali.

I rischi delle connessione

Cosa vuol dire essere social? Qual è la sottile linea che determina privacy e pubblico? Molto difficile da stabilire, soprattutto all’interno di una società che vuole sapere sempre di più, di tutto. Da questo concetto abbastanza basilare parte la storia di The Circle, film diretto da James Ponsoldt e basato sull’omonimo romanzo di Dave Eggers uscito nel 2013.

La storia è quella di Mae Holland, una ragazza (Emily Watson) che entra all’interno di una società che lavora nel mondo del web e della tecnologia, chiamata The Circle. Il fondatore della società Eamon Bailey (Tom Hanks) è un visionario, e utilizza il suo social network chiamato TruYou, per rendere sempre più social e condivisibili le informazioni tra i suoi utenti, sfruttando anche nuovi gadget che si intrecciano alla piattaforma. Mae farà pian piano carriera all’interno dell’azienda, scoprendo cose che la metteranno davanti a scelte etiche piuttosto complicate. Quanto sarà disposta a mettersi in gioco per lavorare all'interno dell'azienda che ha sempre sognato?

Una trama di per se piuttosto lineare, che ci è sembrata volutamente semplificata rispetto al libro, e che sceglie invece la strada della riflessione, con dialoghi pungenti, quesiti morali che deve affrontare Mae ma che di riflesso portano lo spettatore a riflettere su quelli che sono i concetti di “sociale” e “privacy”.

Ed è proprio in questi elementi che la forza di The Circle arriva dritta allo spettatore. La sceneggiatura di Ponsoldt - supervisionata dallo stesso Eggers - punta su elementi meno concreti e più filosofici, ma sfruttando la semplicità e l’immediatezza delle immagini, in modo da poter arrivare a chiunque. Quello che si troverà ad affrontare Mae è una cosa versomile, perchè se un prodotto come "Black Mirror" porta all'esasperazione i concetti negativi di alcuni elementi della tecnologia che ci circondano, The Circle racconta in maniera piuttosto naturale, quella che potrebbe essere l'evoluzione prossima di questo concetto.

In un punto preciso del film, il personaggio di Hanks dice:” Ogni segreto è una bugia”. Una frase provocatoria, certamente, ma che si insinua all’interno della mente di persone che spesso, magari involontariamente, hanno realmente pensato questa cosa. Pensate, ad esempio, ad un politico che si trova obbligato a condividere tutti i suoi contenuti - mail comprese - con la comunità attraverso i social network, oppure, alla possibilità di essere totalmente trasparente restando online 24 su 24 grazie ad una telecamera appiccicata sul proprio vestito. Due esempi, estremi sicuramente, ma non lontani da quello che un giorno potrebbe realmente succedere.

Elementi che ti portano a riflettere, a pensare su quello che potrebbe succedere in un futuro, ma senza drammi o prese di posizione “forti” indotte dalla pellicola. Altro punto a favore del lungometraggio, infatti, è il fatto di mostrare le cose con una discreta imparzialità. Come dice sempre il personaggio di Hanks, la potenza della condivisione è quella di far vivere esperienze e far visitare luoghi lontani anche a coloro che non ci potranno mai andare, e questo è indubbiamente uno degli elementi positivi della condivisione.

Un neo va sicuramente evidenziato nella struttura della pellicola. Da una parte abbiamo una prima parte piuttosto lenta, leggermente prolissa, e una seconda che galoppa e prende un ottimo ritmo; la differenza tra queste due parti del film si sente, e non poco. Nulla da dire invece sul cast, con una Watson in splendida forma e un Tom Hanks che trasmette tanto di quel carisma da rimanerne abbagliati.

Nel complesso, ci troviamo davanti ad un film in grado di offrire una visione di certi aspetti che fanno parte della nostra vita quotidiana nella rete, lasciandoci spalancata la porta del dialogo e della riflessione. Andate a vedere The Circle, vi assicuriamo che vi farà riflettere…