The Gunman

di Simone Rampazzi
L'ultima fatica del regista francese Pierre Morel é un action-thriller tratto dal romanzo di Jean-Patrick Manchette, intitolato “Posizione di Tiro”, e vede come protagonisti un cast straordinario e corposo di attori guidati dal due volte premio Oscar Sean Penn.

The Gunman, questio il titolo del film di quest'oggi, narra la storia di Jim Terrier, un uomo con un passato misterioso che torna a perseguitarlo non solo nei suoi sogni, ma anche nella sede di una ONG in Congo dove si dedica a fornire aiuti umanitari ed acqua potabile agli abitanti del luogo. Terrier viene dunque costretto dagli eventi ad affidarsi al suo addestramento militare, al fine di riuscire a far fronte a questa nuova minaccia finendo per occuparsi, al tempo stesso, di scoprire chi lo vuole morto.



Tanta azione (e forse anche troppa)



Dopo aver fatto letteralmente il botto con il film “Taken” nel 2008 (Uscito in Italia con il titolo di "Io Vi troverò"), Pierre Morel torna a dirigere un film di azione assai carico di suspense, il quale concentra completamente il suo focus nel protagonista -non più giovane- Sean Penn, gonfiato all'occasione come solo pochi riuscirebbero a fare, al fine di poter interpretare il ruolo del militare/killer pronto ad uccidere a sangue freddo senza proferire troppe parole di corredo.

Ma il problema principale del film, se ci concentriamo un momento e ci dissociamo dalla storia della pellicola, nasce nell'istante in cui ci si rende conto che ogni mossa, e scelta, del personaggio principale viene proposta in maniera fin troppo perfetta. E la vicenda comincia ad infittirsi solo per tramutarsi in una serie di déjà vu già visti, facilmente figli di una regia che ha tentato di riscrivere un plot estraneo alla tradizione che però scade purtroppo quando si fanno dei paragoni con offerte dello stesso genere -come il Taken suddetto-.
Penn e Morel sparano e colpiscono .. ma non al cuore.


Certo, gli effetti visivi e la sceneggiatura propongono una serie di location singolari che vengono rivoltate a dovere per creare quella verve che gli appassionati del grilletto facile desiderano, ma tolti quei momenti estremi, quanto brevi, ci si acquieta in uno stallo forzato composto da dialoghi nonsense o scelte ambigue, che incidono negativamente sull'esperienza in sala, rendendo a tratti tediosa la visione del film.

Compare un Idris Heimdall” Elba che indossa i panni dell'agente dell'Interpol, ma solo per comparire in qualche scena e giustificare la sua presenza nel cast, mentre Javier Bardem dovrebbe essere una delle principali spalle del protagonista e invece viene fatto recitare quasi sempre con il bicchiere in mano nonché perso nei suoi pensieri.

Una parentesi degna di nota può essere aperta per l'attrice italiana Jasmine Trinca, scoperta da Nanni Moretti nel 2001, che adesso recita al fianco di grandi star come quelle sopraelencate per risultare a metà tra il credibile ed il soprammobile. Un vero peccato, perché le potenzialità c'erano e si percepivano sin dall'inizio del film, solamente per cadere poco dopo la metà della proiezione in un incanto spezzato dal risveglio brusco della banalità.



Ma fondamentalmente The Gunman é proprio questo. Un prodotto che può soddisfare pienamente chi é alla ricerca del film d'azione pieno di scene inverosimili dove anche un oldies di cinquantaquattro anni può dire la sua, in termini fisici e mentali, come visto tempo addietro con Liam Neeson. Ma anche quest'ultimo, se vogliamo aprire e chiudere una piccola parentesi, ha visto costruire attorno a lui un ruolo sempre più monotono e pesante.

Ok, di certo non sarà il caso di Sean Penn, ma per questo esperimento purtroppo dobbiamo tendere il pollice verso il basso, condannando un film che poteva avere le giuste potenzialità ma che non ha spiccato il volo per colpa delle solite situazioni già viste. Un vero peccato, non c'é che dire.