The Instigators è su AppleTV+: finalmente un action-comedy da manuale
Il nuovo film di AppleTV+ intrattiene a dovere
Finalmente un action-comedy come si deve. Non che ci sia da stupirsi, visto il cast artistico e tecnico: Matt Damon (co-produttore del film insieme all’amico di sempre Ben Affleck, che stavolta lascia il posto sullo schermo al suo fratellino), Casey Affleck, Ron Perlman, Ving Rhames e Hong Chu, che torna a lavorare con Matt Damon dopo Downsizing - Vivere alla grande. Per la regia di Doug Liman e la sceneggiatura di Casey Affleck insieme a Chuck MacLean (City on a Hill).
Su AppleTV+ dal 9 agosto è disponibile The Instigators, il film Apple Original in cui un piccolo criminale e un over 50 s’imbarcano in una rapina in cui tutto, ma proprio tutto, va male.
La trama di The Instigators
Rory (Matt Damon) è in terapia. Racconta alla sua analista, la dottoressa Donna Rivera (Hong Chau), di essere in seria difficoltà. Lei cerca di aiutarlo, ma per avere davvero una mano il nostro Rory ha bisogno di soldi. Così, finisce imbarcato in un’impresa criminale, una rapina organizzata da Besegai (Michael Stuhlbarrg, indimenticabile in Boardwalk Empire). Con lui ci sono Scalvo (Jack Harlow, noto musicista, interprete e compositore di colonne sonore), l’uomo di fiducia di Besegai, e l’ex galeotto Cobby (Casey Affleck, Premio Oscar come migliore attore per Manchester by the Sea). Cobby è un chiacchierone, usa continuamente il sarcasmo - cosa che fa ammattire Scalvo - ma anche Rory non scherza: continua a fare domande assurde sul piano, essendo alla sua prima esperienza criminale.
Naturalmente, al momento di agire, nulla andrà come previsto.
Un action-comedy da manuale
Regole per realizzare un action-comedy perfetto. Numero 1: non annoiare mai il pubblico e qui, nonostante le quasi due ore di narrazione, non succede mai. Numero 2: equilibrare con cura la parte di azione con la commedia, il film dev’essere divertente sempre, ma l’azione non deve mancare. E affidare un simile compito a Doug Liman (regista di The Bourne Identity, Edge of Tomorrow, Fair Game) significa vincere la scommessa a occhi chiusi. Regola numero 3: mai, mai esagerare. Rendere verosimile l’intera vicenda è fondamentale per la riuscita del progetto. E qui, con l’immancabile denuncia proveniente da casa Affleck della corruzione imperante a Boston, tutto fila via liscio. Alla perfezione. Come il whisky che l’avvocato Alan Flynn (il grande Toby Jones, doppiatore di Dobby in Harry Potter e indimenticabile ne I miserabili) continua saggiamente a versarsi.
The Instigators ha anche il merito di unire la denuncia - il sindaco interpretato da Ron Perlman (Il nome della rosa) incarna fisicamente tutto ciò che la città di Boston ha di male da offrire - all’intrattenimento puro. Ving Rhames torna sullo schermo senza farci rimpiangere il suo memorabile Marsellus Wallace in Pulp Fiction, a cui fa ironicamente il verso stando, stavolta, dall’altra parte della barricata. Almeno in apparenza.
La legge di Murphy delle rapine
Senza inserire spoiler, possiamo raccontarvi che alcune delle battute più divertenti arrivano quando i criminali di turno, più o meno improvvisati e più o meno dichiarati, se la prendono con la vita, la sfortuna, il destino. Come se si fossero trovato in quella situazione senza volerlo.
Non a caso, la sceneggiatura prevede che sia proprio la “sfortuna” (leggasi impreparazione, imprudenza, stupidità) a determinare che nulla vada come previsto.
Sembra di assistere all dimostrazione della legge di Murphy delle rapine: qualsiasi cosa possa andare storta, lo farà. Garantito. Esilaranti sono le reazioni dei protagonisti a un imprevisto dopo l’altro, fra chi la prende con filosofia - il criminale colto che usa un linguaggio forbito ma non disdegna le battute più becere - e chi invece non riesce a celare la propria incredulità, ovvero il dilettante allo sbaraglio che ha in mente il proverbiale “unico colpo” per sistemare i propri affari.
The Instigators scorre senza nemmeno uno straccio di intoppo, mettendo in mostra le doti comiche di Hong Chau che si fa bellamente beffe della professione dello psichiatra chiedendo a ogni piè sospinto “E questo come ti fa sentire?”.
Per tacer dell’improbabile coppia di criminali chiamati per i lavori più sporchi.
Insomma: il microcosmo narrativo di The Instigators è ricco, variegato, funzionale e s’incastra alla perfezione con una trama che, ça va sans dire, prende bonariamente in giro tutti i topos degli action movie classici.