La mummia

Universal ha un immenso patrimonio, tra le proprie mani. Un universo di terrore, popolato da una serie di mostri che, grazie ad attori come Bela Lugosi (Dracula) o Boris Karloff (La Mummia) hanno scolpito nella storia della settimana arte, un solco indelebile.

Siamo però nel 2017 e, per stare al passo con i tempi, la major ha deciso di dare una svecchiata al suo “Dark World” sfruttando un sistema “Marvel” che ha letteralmente fatto scuola in questi anni. Stiamo palrando dell’universo espanso, in cui tutti i grandi mostri della Universal si spalleggeranno all’interno dei relativi film, per chiudere (chissà?) magari tutti insieme sullo stesso palcoscenico.

Game, Seth and match!

Per iniziare questo nuovo percorso cinematografico che porterà su grande schermo nomi del calibro de: L’uomo Invisibile, Van Helsing, Frankenstein e molti altri, si è deciso di iniziare dal reboot de La Mummia.

Una mummia particolare, dato che scopriremo - nel corso dei 110 minuti che compongono la pellicola - la leggenda della principessa Ahmanet (Sofia Boutella), aspirante regina degli egizi, che viene mummificata e sepolta viva con l’accusa di aver stretto un patto con Seth (il Dio della Morte) e ucciso il padre.

A duemila anni di distanza Nick Morton (Tom Cruise), un soldato dell’esercito americano con il debole per le ricchezze da mercato nero, e Jenny Halsey (Annabelle Wallis) una scienziata alla ricerca di storie antiche nascoste, riporteranno involontariamente in vita la principessa, ancora in attesa di completare un rituale che farebbe incarnare il Dio della Guerra all’interno di un corpo mortale. Una maledizione che colpirà il mondo occidentale e che richiederà dei sacrifici, ma svelerà anche qualche segreto…

Kurtzman, al suo secondo film dopo "Una Famiglia All’Improvviso", sceglie la strada più scontata -forse - per portare su schermo un reboot che ha anche il compito di presentare un nuovo universo cinematografico. Un compito ancora più difficile che, proprio per questo, ha obbligato la produzione ad appoggiarsi a nomi di richiamo come Tom Cruise e Russell Crowe.

Su questo film ci sono quindi due considerazioni profondamente diverse da fare: quella che riguarda il film in sè, e quella che tiene in considerazione l’introduzione del Dark Universe. Nel primo caso ci troviamo davanti ad un film piuttosto insufficiente, in termini di sceneggiatura e di evoluzione narrativa. La storia è piuttosto piatta e, sopratutto nella parte centrale il ritmo cala in maniera vistosa, tanto che rischia di annoiare. L’idea di per se non è male, ma il suo stare in bilico tra film d’azione (a tratto quasi supereroistico) e una sorta di omaggio al cinema horror, lo trasforma in una pellicola insipida e soprattutto scontata, con l’unica eccezione per una brava e intrigante Boutella, e una serie di effetti speciali piuttosto riusciti.

Un peccato, perché se da una parte il film non ha particolarmente convinto, di contro abbiamo un universo cinematografico introdotto in maniera intrigante, con una serie di scelte (che ovviamente non vi sveliamo) che ci hanno fatto pensare ad un prodotto che sicuramente strizza l’occhio all’MCU Marvel, ma che è stato giustificato e pensato nell’ottica delle nuove leve che, senza ombra di dubbio, si devono avvicinare a questi mostri.

La Mummia rimane quindi un film incompiuto nella sua singolarità, ma che deve anche essere visto in una visione d’insieme. Potrebbe essere solamente la prima pietra (posata “malino”) di un mondo che sembra poter funzionar soprattutto nell’ottica delle nuove leve e delle menti giovani. Se siete quindi fan della Mummia di Karloff oppure avete amato la particolarità dei film con Fraser, questo è sicuramente un prodotto che mostra il fianco a più di una critica; se invece siete nuove leve in cerca di una storia moderna, ricca di effetti speciali e di cui non sentite il limite della fragilità narrativa, allora potrebbe anche piacervi.