The Nun 2 - Recensione del film di Michael Chaves
Dall'universo di The Conjuring, il sequel dello spin-off legato al demone con le inquietanti fattezze di una suora
Nella Romania del 1952, presso il monastero di Carta, la giovane suor Irene (Taissa Farmiga) ha lottato eroicamente ed è riuscita a cacciare il demone con le sembianze di suor Valak (Bonnie Aarons) nelle profondità della voragine da cui era giunto, ma non senza conseguenze. Per salvarla, il “francese” Maurice (Jonas Bloquet) ha avuto un faccia a faccia di troppo con la mostruosa creatura, restandone posseduto.
In The Nun 2 tutto accade a quattro anni di distanza, quando mortali eventi che colpiscono uomini e donne di chiesa costringono il locale vescovo a incontrare Irene, incaricandola di indagare a partire dall'ultimo raccapricciante delitto: un sacerdote in Francia arso vivo all'interno della chiesa della sua stessa parrocchia. La ricerca condurrà la suora, assieme a una giovane novizia decisa ad aiutarla a qualsiasi costo, presso un locale collegio del medesimo paese dove ritroverà Maurice, scoprendo infine ciò che l'entità dalle fattezze di Valak va cercando e perché.
Qui trovate il trailer finale di Warner Bros, in lingua originale.
The Nun 2: Il terrore inizia dagli occhi
Cinque anni dopo il primo The Nun – La vocazione del male, altro spin-off legato a The Conjuring (più nello specifico di The Conjuring 2 - Il caso Enfield), è tempo di sequel per rituffarsi nelle inquietanti atmosfere create da quel geniaccio di James Wan (e Gary Dauberman), qui nuovamente produttore al fianco di Peter Safran, co-presidente e CEO di DC Studios assieme a James Gunn.
Il demone con le fattezze di una suora è una delle visioni più inquietanti nate dal franchise di Conjuring: sinistra e ancor più disturbante quando la sua figura appena accennata affiora dal buio, dal consumato intonaco di un muro, all'interno di un quadro appeso o quando la si incrocia, immobile, al lato opposto di un corridoio.
Fede cieca
Pur non riuscendo a vibrare in misura ottimale, questa seconda avventura di suor Irene non delude. La sua lotta contro il male alla ricerca della chiave che sveli il mistero dietro la presenza di Valak diventa più intrigante e aumenta di ritmo nella seconda parte. Nella prima metà del racconto si incrocia comunque qualche buon jumpscare, l'atmosfera si fa sempre più soffocante benché l'approccio resti esplorativo e un po' troppo lento.
Sono i momenti in cui Irene torna a riavvicinarsi al demone, incrociandone la presenza in misura sempre più palpabile, come la circostanza in cui si ritrova di notte di fronte a un grande espositore di riviste, che mosse sempre più violentemente dal vento finiscono per comporre le fattezze di Valak. La stessa suora e la novizia al suo fianco saranno chiamate ad affrontare dubbi e paure, confrontandosi con la forza della propria fede e la messa in opera di una micidiale arma invisibile.
The Nun 2: l'horror imperfetto, ma funzionale
Nonostante la pioggia di cliché il film funziona, perché a conti fatti resta un più che dignitoso amalgama di immagini tra luce e oscurità unitamente ai suoni: violenti effetti unitamente alle inquietanti composizioni del sempre bravo Marco Beltrami (World War Z, A Quiet Place I & II tra i tanti). Anche qui funziona alla grande la scelta del bianco e nero in un paio di frangenti, istantanee di efferatezze che privano lo spettatore del colore e di qualsiasi riferimento che non sia meramente negativo.
La scoperta del luogo segreto in cui è celata un'importante reliquia, arco di volta dell'intera storia, rischia di suscitare un involontario sorriso richiamando alla memoria la scoperta del “Pozzo delle Anime” del primo Indiana Jones, tra le idee più deboli messe in opera. Dirige Michael Chaves, lo stesso di The Conjuring - Per ordine del diavolo e anche il meno riuscito della trilogia. Con l'augurio che ci si possa quanto meno avvicinare al successo commerciale del primo The Nun, che fece il botto con 365 milioni di dollari contro 22 milioni di investimento.
Rating: TBA
Durata: 0'
Nazione: USA
Voto
Redazione
The Nun
Non si incrociano grandi idee originali, ma il secondo film dedicato al demone con le fattezze di suor Valak sa come intrattenere. Il fan navigato si troverà a fare lo slalom tra molteplici cliché, così come resta difficile percorrere il racconto totalmente impassibili fino ai titoli di coda, consigliando di non abbandonare precocemente la sala prima del tempo.