The Nun

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Con The Nun James Wan allarga la continuity narrativa del suo universo horror iniziato con The Conjuring e proseguito poi con i due spin off dedicati ad Annabelle. The Nun rappresenta un punto di partenza delle manifestazioni demoniache che hanno tormentato Lorraine Warren in The Conjuring 2.

Dopo il misterioso suicidio di una suora presso un convento sito nell’est europa, il Vaticano decide di inviare due investigatori per far luce sull’accaduto, ed è inutile dire che la strada verso la verità sarà densa di ostacoli che arrivano direttamente dal mondo dell’ultra terreno. Così come detto in apertura, The Nun ci mostra per la prima volta il demone Valak, che ritroveremo successivamente nella saga di The Conjuring. Curiosamente, la continuity nell’universo creato da Wan si deve anche ricercare nella scelta di uno dei protagonisti, dal momento che uno dei due investigatori scelti dal Vaticano, altro non è che Taissa Farmiga, sorella minore di Vera, ovvero la Lorraine Warren di The Conjuring.

The Nun si muove su canoni horror differenti rispetto al progetto originale di Wang, cercando di creare un clima di tensione costante, costellato di tanto in tanto da scontri veri e propri con le entità malvagie che infestano il convento. Purtroppo non riesce nell’intento, perché al di là dei soliti clichè legati al genere di riferimento, si dimostra incapace di instillare nello spettatore quel crescendo di aspettative e di terrore che sono invece l’ottimo biglietto da visita dei due The Conjuring. The Nun, al contrario, dimostra una certa piattezza di fondo, amplificata anche da una sceneggiatura che vede i tre personaggi principali smorzare la tensione attraverso dialoghi del tutto fuori tema e “sottrattivi” nei confronti dell’horror vero e proprio.

Anche in termini visivi il film vive di pochi momenti ben riusciti, se si eccettua proprio l’inquietante figura della suora, interpretata dall’attrice Bonnie Aarons. Per il resto, The Nun sarà dimenticato non appena varcata la soglia della sala, ed è un vero peccato perché un prequel ben eseguito di The Conjuring sarebbe stato un ottimo gancio narrativo per il terzo capitolo della saga. Peccato davvero.

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