Revenant - Redivivo

di Roberto Vicario
Tre Golden Globes portati a casa qualche giorno fa e ben 12 nomination all'Oscar, "frontman" tra tutti i film candidati. Questi sono i numeri con cui Revenant - Redivivo si presenta nei cinema italiani in questi giorni. Il nuovo lungometraggio diretto dal premio Oscar Alejandro Gonzalez Inarritu, é un'opera complessa, ma in grado di coinvolgere lo spettatore grazie alla sua maestosa fotografia e la sua sfacciata crudezza. Elementi in grado di portare Inarritu a vincere il suo secondo Oscar consecutivo? scopriamolo insieme.



Natura selvaggia e forza di sopravvivenza


La storia di Revenant ci porta nel Nord Dakota del 1823. Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) é uno scout che viene ingaggiato da una compagnia americana per scortare un gruppo di uomini intenti a recuperare pelli di animali. Con lui anche suo figlio Hawk, avuto da una relazione con un'indiana della tribù Pawnee. La compagnia viene attaccata da un gruppo di indiani della tribù Ree, un'incursione che fa subire alla spedizione ingenti perdite e costringe gli uomini a scappare dal territorio di caccia.

Durante la fuga, mentre Glass é in avanscoperta, viene attaccato da un orso intento a proteggere i suoi cuccioli. Lo scontro é violentissimo e Glass, nonostante l'uccisione della bestia, subisce ferite profonde al limite del mortale. Dopo aver tentato di salvarlo in tutti i modi, il capitano della spedizione (Domhall Gleeson) decide di lasciarlo indietro credendolo ormai spacciato.

Insieme a Glass, ormai morente, rimangono indietro il figlio e due uomini: John Fitzgerald (Tom Hardy) e Jim Bridger (Will Poulter) incaricati di dargli degna sepoltura. Il primo, durante una colluttazione, ucciderà il figlio di John davanti ai suoi occhi e scapperà credendo ormai Glass spacciato. Lo scout però, miracolosamente, riuscirà a rimanere in vita, iniziando così la sua personale ricerca di vendetta…

Redivivo é un'opera complessa. Le oltre due ore e mezza di proiezione non nascondono un ritmo compassato, dosato e volutamente riflessivo. Il regista messicano sceglie una strada difficilissima: cercare di trasmettere il dolore fisico e sentimentale di Glass attraverso immagini forti e situazioni in cui DiCaprio stesso si trasforma in uno strumento di sofferenza.



Ci sono motivazioni forti all'interno del film, e ogni personaggio ha le sue. Motivazioni che portano lo spettatore a riflettere sulla ferrea volontà umana e sulle sue sfaccettature più meschine. Il merito, ovviamente, va proprio ai due pilastri di questa pellicola: Leonardo DiCaprio e Tom Hardy. Il primo abbandona quasi completamente la parola e porta praticamente avanti da solo il film, tra mugugni, rantolii e grugniti di dolore. Il secondo ci regala un personaggio sfacciatamente e visceralmente cattivo, ma con delle motivazioni quasi plausibili, persino in grado di far riflettere (da apprezzare, se potete, l'accento del suo personaggio in lingua originale).

In mezzo ai due attori posizioniamo anche Inarritu e il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki. Revenant sotto questo aspetto é un film praticamente perfetto. I paesaggi mostrati, rigorosamente con illuminazione naturale (una delle cose più difficili in assoluto), regalano passaggi quasi da documentario. Il regista gioca con queste immagini, sfruttando la sua maestria nei passaggi da una inquadratura all'altra per regalarci momenti di pura estasi cinematografica. La battaglia iniziale o gli ultimi dieci minuti, sono da vera storia del cinema. Il regista di Città del Messico non lesina con il gore, ma quest'utlimo non é mai gratuito o eccessivo. Il sangue e la brutalità vengono usati come uno strumento per trasmettere allo spettatore forti emozioni.



Proprio per questo motivo la vera forza della pellicola sta nel riuscire a trasmettere il dolore e la sofferenza, portando quasi lo spettatore a vivere sulla sua pelle quelle ferite che Glass si procura, lasciandola andare lentamente in putrefazione. Una forza visiva che paradossalmente, in alcuni momenti, si trasforma addirittura in difetto. Inarritu, quasi abusando della sua bravura, aggiunge passaggi che appesantiscono il ritmo - già estremamente compassato - della pellicola. Una scelta che siamo certi non verrà condivisa ed apprezzata da una buona parte del pubblico. Di fatto, la sceneggiatura é forse l'unico elemento veramente attaccabile dell'intera opera. Inarritu scivola in un ciclico ripetersi di eventi (sfortunatissimi) che, al posto di enfatizzare la ferrea volontà di Glass e la sua sete di vendetta, rischiano solamente di essere inutilmente ridondanti facendo così indispettire lo spettatore.

Revenant - Redivivo é quindi un bellissimo film, non il migliore di Inarritu, ma sicuramente meritevole di essere visto da coloro che amano le belle storie o la virtuosità del regista messicano. Detto questo, siamo anche sicuri che il lungometraggio farà discutere parecchio e, molto probabilmente, non tutti lo apprezzeranno pienamente a causa dei difetti sopra elencati. Detto questo, il nostro consiglio é comunque quello di andare a vederlo al cinema. La performance di DiCaprio e l'impatto audio/visivo valgono quasi da soli il prezzo del biglietto.