The Silence
Arrivata da pochissimi giorni nel catalogo di Netflix, troviamo una nuova pellicola originale, The Silence, con un cast davvero degno di nota. John R. Leonetti (The Conjuring, Annabelle), dirige Stanley Tucci, Miranda Otto e Kiernan Shipa (che sempre su Netflix interpreta Sabrina) che interpretano una famiglia piuttosto comune del New Jersey in una storia horror ambientata in un mondo post-apocalittico.
Già dalla prima scena in cui viene introdotta la minaccia che travolgerà i protagonisti, percepiamo una certa fretta nella narrazione. Passano poco più di 10 minuti in cui i personaggi vengono introdotti sommariamente e, in uno stacco che sembra l’effetto di un montaggio poco attento, ci troviamo l’intera famiglia allertata a causa di un attacco dalle cause sconosciute nelle vicine città.
La famiglia decide così di lasciare la propria casa intraprendendo un viaggio verso la salvezza, ma si troveranno ad affrontare ciò che sta portando la popolazione a decimarsi: delle creature preistoriche, simili a grandi pipistrelli sanguinari e senza vista, che attaccano utilizzando l’udito e seguendo suoni e rumori.
Con un inizio in stile Blair e una sigla che richiama le note dell’Esorcista ma con immagini di rettili, fossili e altri animali, appare come una produzione deficitaria di una propria, forte caratterizzazione. All’inizio abbiamo un accenno di come queste creature preistoriche siano state scoperte prima dell’attacco apocalittico ma, purtroppo, anche qui non si evolve abbastanza lo spunto narrativo che poteva essere molto interessante e originale.
Il ruolo interpretato da Kiernan Shipa è molto diverso dal personaggio di Sabrina Spellman che l’ha resa celebre per il grande pubblico di Netflix ma conferma la bravura dell’attrice a ricoprire ruoli molto diversi tra loro. Dai tempi di Mad Men, in cui il suo lavoro sul personaggio è stato davvero degna di nota, la sua crescita è continuata. In The Silence, la sua interpretazione di una giovane ragazza che ha perso l’udito in un incidente accaduto pochi anni prima, infatti, risulta molto credibile. Purtroppo, in questa pellicola, seppure il compito del suo personaggio risulta fondamentale per guidare la famiglia in un mondo privo di suoni, è stata forse limitata da tutto il contesto narrativo che non riesce mai a decollare in modo netto.
L’idea alla base è indubbiamente molto favorevole; non dimentichiamo, infatti, che la storia è tratta dall’omonimo romanzo di Tim Lebbon, prolifico attore britannico nel campo dell’horror e black fantasy. Se sviluppate meglio, in un insieme più favorevole, le creature avrebbero rappresentato una bella innovazione, ma allo stato attuale riescono a impressionare (in tutti i sensi) molto poco lo spettatore.
Stanley Tucci, sempre impeccabile nel dare carattere ai suoi personaggi con la sua grande espressività che lo rende adatto sia in ruoli comici che drammatici, questa volta risulta un po’ forzato nel ruolo, forse anche qui limitato dalla scrittura del suo personaggio, anche se riesce a elevarsi a un livello superiore rispetto agli altri, insieme a Kiernan Shipa.
Forse a questo punto è giusto considerare che, pur avendo tutte le risorse per creare contenuti diversificati, originali, sperimentazioni varie e per coprire anche un cast d’eccezione, non tutto è degno di passare al vaglio solo per riempire il palinsesto. Il rischio è di annacquare l’offerta con prodotti che sono, come in questo caso, un ibrido tra una puntata di una serie tv e una pellicola, che risulta però povera, non completa al 100%. La durata del film, infatti, è di solamente un’ora e trenta minuti, troppo poco per dare forza alla storia e dare peso ai personaggi, che in molti momenti sono privi di quella completezza narrativa che dovremmo trovare alla fine della visione. Purtroppo, senza questo, anche un cast d’eccezione non riesce a completare il lavoro e portare a segno una pellicola vincente.