The Water Diviner
di
Roberto Vicario
Dopo una brillante carriera da attore, Russell Crowe decide di cimentarsi dietro la macchina da presa, firmando il suo primo da film con il doppio ruolo di attore protagonista e regista. Per iniziare la sua nuova carriera, l'attore australiano non ha certamente scelto un soggetto semplice, dato che questo The Water Diviner, si é rivelato un film crudo, diretto ma profondamente sentimentalista. Diverse sfaccettature che analizziamo nella nostra recensione.
La storia é ambientata nel 1919, poco dopo la fine della prima, sanguinosa, Guerra Mondiale. Il protagonista del film é Joshua Connor (Russell Crowe), un rabdomante che vive a Mallee in Australia. Pur vivendo in una terra così lontana della guerra, gli orrori di questo conflitto hanno tragicamente cambiato la vita della famiglia Connor. I loro tre figli, arruolati nell'ANAC (Australian and New Zeland Army Corps) hanno perso la vita nella battaglia di Gallipoli, una tra le più sanguinose combattute durante quel conflitto.
In preda ad un dolore troppo difficile da cancellare, Joshua fa una promessa alla moglie che ancora non riesce ad accettare una realtà ben diversa da quella che si prospettava: partite per la Turchia e ritrovare i propri figli, o quello che ne resta. Nel lungo viaggio - con tanto di tappa a Costantinopoli - il rabdomante conoscerà Ayshe (Olga Kurylenko), proprietaria di una pensione proprio nella capitale turca, il figlio e un ufficiale dell'esercito turco di nome Hasan. Proprio quest'ultimo, acerrimo rivale durante la guerra degli australiani, sarà quello che regalerà una speranza a Joshua.
La scelta di portare su schermo il romanzo scritto da Andrew Anastosis e Meghan Wilson-Anastosis é stata una scelta coraggiosa ma per buona parte riuscita. The Water Diviner é un film classico che, sfruttando argomenti più o meno conosciuti, ci racconta quelli che sono stati gli orrori della Prima Guerra Mondiale - ma simili per qualsiasi guerra - e di quei sentimenti che nascono nel momento in cui qualcuno é toccato dal dolore di una perdita. Un tema sicuramente non nuovo, che molti film in passato, usando punti di vista differenti (pensate a Salvate il Soldato Ryan o Le Due Vie del Destino) hanno già provato a portare su schermo.
vimager1, 2, 3
Crowe, però, osa con una sceneggiatura che entra ancora di più nel personaggio e ci racconta tanto non solo del protagonista ma persino di quello che può scaturire nel confronto tra due diverse culture come quella turca e quella australiana.
Così quello che arriva agli occhi dello spettatore, guardando il i viaggio di Joshua, é paragonabile ad una sorta di rehab per l'anima diviso in tante tappe. Un percorso che lo pone davanti a sentimenti quali la rabbia, l'amore, lo sconforto, arrivando sino al perdono. Il tutto usando la guerra come deus ex machina di questa vicenda.
Proprio questo percorso, legato alla volontà del regista di provare a raccontare tante piccole storie diverse tra loro, é forse l'unico grosso limite che viene a galla nel corso della visione. Se la vita del protagonista viene ampiamente raccontata attraverso i sentimenti, tante altre cose vengono in parte lasciate in sospeso, su tutti il discorso legato allo scontro tra culture che, usando la guerra come sfondo, meritava sicuramente più profondità.
Tuttavia, nella sua linearità, The Water Diviner riesce comunque a fare centro nel cuore della spettatore, grazie anche a scelte di location molto suggestive - l'Anatolia é resa perfettamente -, una fotografia davvero ottima e ad un cast che su tutti - oltre al già citato Crowe - vede primeggiare una brava Olga Kurylenko e un ottimo Izmal Erdogan nei panni del generale Hasan.
Insomma, nonostante si tratti di un esordio, Russell Crowe dimostra non solo bravura tecnica dietro la macchina, ma mette in mostra quel potenziale di “sensibilit” che solamente pochi registi possono vantare. The Water Diviner é quindi un film che racconta di sentimenti, usando le immagini in modo efficace. Per un esordio, non si poteva davvero chiedere di più.
La forza del perdono attraverso il dolore
La storia é ambientata nel 1919, poco dopo la fine della prima, sanguinosa, Guerra Mondiale. Il protagonista del film é Joshua Connor (Russell Crowe), un rabdomante che vive a Mallee in Australia. Pur vivendo in una terra così lontana della guerra, gli orrori di questo conflitto hanno tragicamente cambiato la vita della famiglia Connor. I loro tre figli, arruolati nell'ANAC (Australian and New Zeland Army Corps) hanno perso la vita nella battaglia di Gallipoli, una tra le più sanguinose combattute durante quel conflitto.
In preda ad un dolore troppo difficile da cancellare, Joshua fa una promessa alla moglie che ancora non riesce ad accettare una realtà ben diversa da quella che si prospettava: partite per la Turchia e ritrovare i propri figli, o quello che ne resta. Nel lungo viaggio - con tanto di tappa a Costantinopoli - il rabdomante conoscerà Ayshe (Olga Kurylenko), proprietaria di una pensione proprio nella capitale turca, il figlio e un ufficiale dell'esercito turco di nome Hasan. Proprio quest'ultimo, acerrimo rivale durante la guerra degli australiani, sarà quello che regalerà una speranza a Joshua.
La scelta di portare su schermo il romanzo scritto da Andrew Anastosis e Meghan Wilson-Anastosis é stata una scelta coraggiosa ma per buona parte riuscita. The Water Diviner é un film classico che, sfruttando argomenti più o meno conosciuti, ci racconta quelli che sono stati gli orrori della Prima Guerra Mondiale - ma simili per qualsiasi guerra - e di quei sentimenti che nascono nel momento in cui qualcuno é toccato dal dolore di una perdita. Un tema sicuramente non nuovo, che molti film in passato, usando punti di vista differenti (pensate a Salvate il Soldato Ryan o Le Due Vie del Destino) hanno già provato a portare su schermo.
vimager1, 2, 3
Crowe, però, osa con una sceneggiatura che entra ancora di più nel personaggio e ci racconta tanto non solo del protagonista ma persino di quello che può scaturire nel confronto tra due diverse culture come quella turca e quella australiana.
Così quello che arriva agli occhi dello spettatore, guardando il i viaggio di Joshua, é paragonabile ad una sorta di rehab per l'anima diviso in tante tappe. Un percorso che lo pone davanti a sentimenti quali la rabbia, l'amore, lo sconforto, arrivando sino al perdono. Il tutto usando la guerra come deus ex machina di questa vicenda.
Proprio questo percorso, legato alla volontà del regista di provare a raccontare tante piccole storie diverse tra loro, é forse l'unico grosso limite che viene a galla nel corso della visione. Se la vita del protagonista viene ampiamente raccontata attraverso i sentimenti, tante altre cose vengono in parte lasciate in sospeso, su tutti il discorso legato allo scontro tra culture che, usando la guerra come sfondo, meritava sicuramente più profondità.
Tuttavia, nella sua linearità, The Water Diviner riesce comunque a fare centro nel cuore della spettatore, grazie anche a scelte di location molto suggestive - l'Anatolia é resa perfettamente -, una fotografia davvero ottima e ad un cast che su tutti - oltre al già citato Crowe - vede primeggiare una brava Olga Kurylenko e un ottimo Izmal Erdogan nei panni del generale Hasan.
Insomma, nonostante si tratti di un esordio, Russell Crowe dimostra non solo bravura tecnica dietro la macchina, ma mette in mostra quel potenziale di “sensibilit” che solamente pochi registi possono vantare. The Water Diviner é quindi un film che racconta di sentimenti, usando le immagini in modo efficace. Per un esordio, non si poteva davvero chiedere di più.