Totally Killer: la recensione del film di Prime Video che ci riporta dritti negli anni ’80
Julie Bowen di Modern Family e Kiernan Shipka di Sabrina insieme in una commedia sui viaggi nel tempo, con una buona dose di horror anni ’80 e l’immancabile carrellata di citazioni cinematografiche.
Marty McFly (Michael J. Fox) in Ritorno al futuro conosce sua madre quando ha più o meno la sua età. Torna indietro nel tempo per sfuggire alla morte e deve, fra le altre cose, fare in modo che i suoi genitori si mettano insieme al ballo di fine anno.
Totally Killer, commedia di Prime Video che mescola horror e sci-fi, ci racconta una storia molto simile… Con una protagonista che ha visto Ritorno al futuro e tutti gli altri film sui viaggi nel tempo.
Prendete la stessa trama, conditela con una colonna sonora spettacolare, moltissime citazioni cinematagrafiche e il vero colpo di genio: lo sguardo di una sedicenne del 2023 sulla società del 1987.
Con una maschera che la regista Nahnatchka Khan ha spiegato essere stata ispirata da un mix di attori dell'epoca, Kiefer Sutherland, Rob Lowe, Dolph Lundgren, perfino Johnny Bravo, ma che nel 2023 con quella capigliatura ricorda decisamente qualcun altro...
La trama e i riferimenti di Totally Killer
Prima ancora che lo citassero, ho pensato - fra i molti film omaggiati da Totally Killer - a Scream, per il momento in cui vengono stabilite le regole per sopravvivere. Poi Scream è stato citato, oltre che omaggiato. Insieme a Venerdì 13, Ritorno al futuro, Schegge di follia (Heathers in originale, come le 4 Mollys del film), Avengers: Endgame, Breakfast Club, Halloween, Frequency, Mr. & Mrs. Smith e tanti altri.
La trama di Totally Killer non è particolarmente originale: nella notte di Halloween del 2023 (quindi siamo anche nel futuro, tecnicamente), una sedicenne torna indietro nel tempo di 35 anni, per sfuggire al proprio omicidio e per trovare e fermare il serial killer che ha ucciso sua madre nel presente. Impendendo che uccida tre ragazzine nel 1987, i cui omicidi sono legati a quello della madre.
Jamie ha 16 anni quando torna indietro nel tempo e conosce sua madre quando ha la stessa età. Ci sono anche suo padre, i genitori dei suoi amici e degli abitanti della cittadina in cui è nata e cresciuta.
Determinata a catturare il “killer delle sedicenni”, Jamie dovrà fare i conti con il passato: le tecniche investigative, le risorse della polizia, il modo stesso di trattare i crimini… Tutto è diverso, ma lo è soprattutto il modo di fare. Ed è qui che sta il vero colpo di genio di questo film divertente, che intrattiene facendo il proprio dovere.
Totally Killer: dal 2023 al 1987. Generazioni a confronto
Il colpo di genio è il confronto di Jamie con la cultura degli anni ’80. Chi li ha vissuti, non l’avrà certo dimenticato: il bullismo era parte stessa delle relazioni fra adolescenti, le battutacce regnavano sovrane e tutto erano, fuorché politicamente corrette. La scorrettezza era all’ordine del giorno, così come la derisione di chiunque non rispondesse ai canoni di allora per essere popolari. Sembra questo il vero film horror, in effetti, ma c’è una scena che colpisce molto. E che non è certo stata inserita per caso.
Quando il gruppo di amici si ritrova nella baita dei genitori di una di loro, come da tradizione alcol ed erba fanno parte della festa. Randy (Jeremy Monn-Djasngar, Cruel Summer) fa continuamente battute volgari, scherzi a sfondo sessuale e gesti di bullismo oggi inconcepibili (tipo caricarsi una ragazza in spalle e lanciarla sul prato perché indesiderata a una festa). Ma quando trova una delle ragazze del gruppo da sola, semi-incosciente per via dell’alcol, non pensa neanche per un secondo ad approfittarsi di lei. La lascia tranquilla a riposare sul letto, esce e chiude la porta. Non indugia. Non la guarda neanche per una frazione di secondo in modo malizioso.
Il messaggio è chiaro: una volta saremo anche stati volgari, scorretti e bulli, ma nessuno si sarebbe mai sognato di abusare di una ragazza, per di più un’amica. Oggi, invece, la cronaca ci racconta quanto siano diverse le cose.
Il confronto fra gli anni '80 e la cultura del 2023, con tutte le frasi e le allusioni scorrette che indignano Jamie, si polverizza in questa semplice sequenza, seguita da quella in cui tutti rischiano la vita pur di salvare i propri amici. Altra cosa non scontata.
“Gli anni ’80 fanno schifo!” esclama Jamie. Ma uno dei messaggi di Totally Killer, che si diverte a giocare sulle citazioni, sull’abusatissima questione dei viaggi del tempo e del multiverso prendendosene gioco, è che forse bisognerebbe stare meno attenti alle frasi politicamente scorrette esibite su una t-shirt e molto più attenti ai valori di rispetto nei momenti che contano davvero.
Jamie è una ragazza in gamba, simpatica, che piace allo spettatore. Ma il suo punto di vista viene limitato dalla sua stessa cultura, cosa che in un certo senso le impedisce di capire chi sia l’assassino.
In un gioco di specchi, con tanto di tunnel dell’orrore a fare da sfondo a una delle sequenze centrali, Totally Killer ci parla di oggi e di ieri, mette a confronto due generazioni e trae le proprie conclusioni. Ineccepibili, fra l’altro.
Il cast fa comprendere quanto questo film sia di fatto spassoso: Julie Bowen, pluripremiata star di Modern Family, interpreta la mamma di Jamie, Pam. Suo padre è Lochlyn Munro di Riverdale e Kiernan Shipka, protagonista nel ruolo di Jamie, è l’indimenticabile Sabrina del remake di in chiave dark dell’omonima sitcom voluto da Netflix.
Il divertimento, fra i commenti di Jamie e il rivivere un periodo storico per chi l’ha vissuto, è assicurato. Ma anche gli spettatori più giovani - che per forza di cose comprenderanno meno i riferimenti sia sociali che cinematografici - potranno divertirsi in una caccia al killer, cercando di indovinarne l’identità. Cosa molto facile per chi era un ragazzino nel 1987, e sicuramente meno semplice per una ragazzina del 2023…