Transformers 4: L'era Dell'estinzione
di
Valerio De Vittorio
Transformers 4 assomiglia pericolosamente ad un film porno. La trama é solo un pretesto per concentrare la telecamera sull'azione; i preliminari durano poco, presto si passa al "sodo", il ritmo é subito al massimo e resta sostanzialmente uguale per tutto il resto del minutaggio. Il finale é scontato. Fortunatamente qui non vi é nulla di proibito ed il nuovo lungometraggio (mai termine fu più adatto a definire un film) di Michael Bay é perfettamente adatto ad un pubblico di giovanissimi, ai quali il film é chiaramente indirizzato. L'unica perversione di Transformers 4 L'Era dell'Estinzione é il metallo. Lo vedrete spezzato, strappato, fatto esplodere, deformarsi, modellarsi seguendo la volontà propria o quella di qualcun altro e tutto in un infinito repertorio che segna il culmine nella cinematografia di Bay, dopo che si é fatto le ossa con un'intera trilogia.
Gli eventi narrati ne L'Era dell'Estinzione prendono il via 5 anni dopo la devastante guerra che ha distrutto la città di Chicago. Il governo statunitense ha deciso di bandire i Transformers dalla terra, incaricando una forza speciale della CIA di rinvenire ogni sopravvissuto ed eliminarlo. Autobot compresi. Essendo questo l'inizio di una nuova trilogia, spariscono i protagonisti dei precedenti film, in favore di Mark Wahlberg, padre inventore che si ritrova invischiato nelle faccende di Optimus Prime e compagni, e la figlia, il cui unico ruolo nella pellicola é indossare striminziti "short" per arrapare gli adolescenti in sala. D'altronde la bellissima Nicola Peltz vinse il premio come peggior attrice coprotagonista nel 2010 ai Golden Raspberries Awards, ed il ruolo che le é stato cucito attorno non é di certo esaltante. A parte le facili battute, Michael Bay sembra aver gettato quasi completamente la spugna nel delineare dei protagonisti umani quanto meno simpatici, con il risultato che uscirete dalla sala ricordandovi a malapena le facce persino di attori come Stanely Tucci e del già citato Mr. Whalberg.
Spariscono anche i siparietti che avevano reso almeno il primo Transformers forse non un capolavoro, ma almeno un film godibile. L'atmosfera di Transformers 4 é invece decisamente più pesante e seria, e i rari momenti di ilarità, per quanto abbastanza efficaci, non riescono a smorzare più di tanto i toni seriosi. Una scelta coraggiosa che però non aiuta a digerire quella che in fin dei conti é una trama poco riuscita e piagata da diversi buchi. Nessuno si aspetta grandi picchi creativi dal quarto seguito di questa ipervitaminica saga, ma almeno ci si sarebbe potuti sforzare per spiegarci come Optimus Prime riesca a passare da derelitto resuscitato per miracolo a super leader dall'armatura nuova fiammante da una scena all'altra. Per non parlare di una sequenza montata talmente male da farci pensare che ci si sia persi un pezzo per strada. Insomma, sotto il profilo più strettamente formale, Transformers 4 non é sicuramente un film da portare a scuola di cinema, stacchiamo quindi il cervello per un attimo e rivolgiamoci a quanto di buono il signor Bay ha da offrirci.
vimager1, 2, 3
Inutile infatti perderci in disquisizioni sulla piattezza dei protagonisti, di cui salviamo praticamente solo Stanely Tucci, come sembre bravo e il cui personaggio riesce a regalare momenti un minimo interessanti. Il titolo del film d'altronde é Transformers, e i veri protagonisti sono i robot giganti di Hasbro e le loro battaglie. Michael Bay lo sa e ha ben pensato quindi di confezionare 165 minuti di questo. Non scherziamo, dopo un breve incipit, qualche sequenza tranquilla e piccoli accenni di inseguimenti, il film ingrana la sesta e non rallenta mai. Ottimo, direte. Non proprio, diciamo noi. Transformers 4 offre dei momenti di una spettacolarità invidiabile, Lockdown regala un paio di inquadrature eslatanti, gli scontri sono veri e propri orgasmi di esplosioni metalliche, e il 3D ci ha inghiottito nell'eccezionale computer grafica come raramente accaduto prima. Ma come dicono le sagge nonne, il "troppo stroppia" e di tanto marasma alla fine si fatica a ricordarsi i momenti più entusiasmanti, subito sostituiti da una nuova prodezza al rallentatore di Optimus Prime, piuttosto che dall'arrivo dei Dinobot.
Siccome il film non era abbastanza denso, si é infatti ben pensato di introdurre e dare uno spazio più che corposo anche a questi personaggi, col risultato che ci é sembrato di partecipare ad una maratona di Transfomers piuttosto che alla proiezione del quarto episodio. Quasi due film in uno, tanto che sarebbe stato già pronto un sequel da far uscire magari a natale e difficilmente qualcuno avrebbe avuto qualcosa da obiettare. Invece Michael Bay, preso dalla foga, ha deciso di gettare nel tritacarte il suo manuale di cinema per costringere a forza nel prioprio film tutto quello che gli é venuto in mente. Un vero peccato, perché in questo modo molte idee ottime e sequenze forse tra le meglio coreografate nella sua carriera, risultano sprecate e poco valorizzate.Se poi siete fan dei vecchi Transfomers, potreste venire turbati dalle libere interpretazioni di Dinobot, Lockdown e Galvatron, solo vagamente vicini agli originali. Bisogna anche dire che viste le numerose interpretazioni degli stessi viste in passato, una in più non fa poi molta differenza e Lockdown ci é sembrato particolarmente azzeccato.
Gli effetti speciali sono eccezionali, bisogna dirlo, tanto che sembrano più vivi i Transfomers di alcuni attori. Già la sequenza introduttiva travolge lo spettatore con scene splendide, tanto che viene quasi voglia di mettere in pausa per osservare meglio i numerosi dettagli. Davvero, i responsabili degli effetti speciali, non ci stanchiamo di dirlo, hanno fatto un lavoro incredibile. La visione in anteprima della pellicola é avvenuta in una sala IMAX in 3D, ed in lingua originale, probabilmente la migliore situazione possibile per godersi quanto di buono il film ha da offrire. Non possiamo esprimerci sul lavoro dei doppiatori italiani, ovviamente, ma visti i pochi dialoghi, neanche particolarmente incisivi, é difficile si possano fare particolari danni.
Al contrario, una menzione d'onore la merita la colonna sonora ed il sound design. Partiamo da quest'ultimo, capace di lavorare in perfetta armonia con gli elaboratissimi effetti spaciali, per rendere reali quanto mai prima d'ora i Transformers e le loro epiche avventure. Rispetto ai precedenti film, si raggiunge un livello superiore. Le musiche sono a loro volta molto valide, anche se soffrono di un'eccessiva "Zimmerite". Davvero, fino ai titoli di coda, eravamo convinti che a scrivere la soundtrack fosse stato ingaggiato Hans Zimmer, tanto che alcuni brani sembrano scarti delle musiche di Man of Steel, per arrangiamenti ed armonie. Invece é Steve Jablonsky il responsabile delle partiture, che alla fine perdoniamo visto che é stato in grado di accompagnare il film con brani azzeccati e potenti quanto richiesto.
Gli eventi narrati ne L'Era dell'Estinzione prendono il via 5 anni dopo la devastante guerra che ha distrutto la città di Chicago. Il governo statunitense ha deciso di bandire i Transformers dalla terra, incaricando una forza speciale della CIA di rinvenire ogni sopravvissuto ed eliminarlo. Autobot compresi. Essendo questo l'inizio di una nuova trilogia, spariscono i protagonisti dei precedenti film, in favore di Mark Wahlberg, padre inventore che si ritrova invischiato nelle faccende di Optimus Prime e compagni, e la figlia, il cui unico ruolo nella pellicola é indossare striminziti "short" per arrapare gli adolescenti in sala. D'altronde la bellissima Nicola Peltz vinse il premio come peggior attrice coprotagonista nel 2010 ai Golden Raspberries Awards, ed il ruolo che le é stato cucito attorno non é di certo esaltante. A parte le facili battute, Michael Bay sembra aver gettato quasi completamente la spugna nel delineare dei protagonisti umani quanto meno simpatici, con il risultato che uscirete dalla sala ricordandovi a malapena le facce persino di attori come Stanely Tucci e del già citato Mr. Whalberg.
Spariscono anche i siparietti che avevano reso almeno il primo Transformers forse non un capolavoro, ma almeno un film godibile. L'atmosfera di Transformers 4 é invece decisamente più pesante e seria, e i rari momenti di ilarità, per quanto abbastanza efficaci, non riescono a smorzare più di tanto i toni seriosi. Una scelta coraggiosa che però non aiuta a digerire quella che in fin dei conti é una trama poco riuscita e piagata da diversi buchi. Nessuno si aspetta grandi picchi creativi dal quarto seguito di questa ipervitaminica saga, ma almeno ci si sarebbe potuti sforzare per spiegarci come Optimus Prime riesca a passare da derelitto resuscitato per miracolo a super leader dall'armatura nuova fiammante da una scena all'altra. Per non parlare di una sequenza montata talmente male da farci pensare che ci si sia persi un pezzo per strada. Insomma, sotto il profilo più strettamente formale, Transformers 4 non é sicuramente un film da portare a scuola di cinema, stacchiamo quindi il cervello per un attimo e rivolgiamoci a quanto di buono il signor Bay ha da offrirci.
vimager1, 2, 3
Inutile infatti perderci in disquisizioni sulla piattezza dei protagonisti, di cui salviamo praticamente solo Stanely Tucci, come sembre bravo e il cui personaggio riesce a regalare momenti un minimo interessanti. Il titolo del film d'altronde é Transformers, e i veri protagonisti sono i robot giganti di Hasbro e le loro battaglie. Michael Bay lo sa e ha ben pensato quindi di confezionare 165 minuti di questo. Non scherziamo, dopo un breve incipit, qualche sequenza tranquilla e piccoli accenni di inseguimenti, il film ingrana la sesta e non rallenta mai. Ottimo, direte. Non proprio, diciamo noi. Transformers 4 offre dei momenti di una spettacolarità invidiabile, Lockdown regala un paio di inquadrature eslatanti, gli scontri sono veri e propri orgasmi di esplosioni metalliche, e il 3D ci ha inghiottito nell'eccezionale computer grafica come raramente accaduto prima. Ma come dicono le sagge nonne, il "troppo stroppia" e di tanto marasma alla fine si fatica a ricordarsi i momenti più entusiasmanti, subito sostituiti da una nuova prodezza al rallentatore di Optimus Prime, piuttosto che dall'arrivo dei Dinobot.
Siccome il film non era abbastanza denso, si é infatti ben pensato di introdurre e dare uno spazio più che corposo anche a questi personaggi, col risultato che ci é sembrato di partecipare ad una maratona di Transfomers piuttosto che alla proiezione del quarto episodio. Quasi due film in uno, tanto che sarebbe stato già pronto un sequel da far uscire magari a natale e difficilmente qualcuno avrebbe avuto qualcosa da obiettare. Invece Michael Bay, preso dalla foga, ha deciso di gettare nel tritacarte il suo manuale di cinema per costringere a forza nel prioprio film tutto quello che gli é venuto in mente. Un vero peccato, perché in questo modo molte idee ottime e sequenze forse tra le meglio coreografate nella sua carriera, risultano sprecate e poco valorizzate.Se poi siete fan dei vecchi Transfomers, potreste venire turbati dalle libere interpretazioni di Dinobot, Lockdown e Galvatron, solo vagamente vicini agli originali. Bisogna anche dire che viste le numerose interpretazioni degli stessi viste in passato, una in più non fa poi molta differenza e Lockdown ci é sembrato particolarmente azzeccato.
Gli effetti speciali sono eccezionali, bisogna dirlo, tanto che sembrano più vivi i Transfomers di alcuni attori. Già la sequenza introduttiva travolge lo spettatore con scene splendide, tanto che viene quasi voglia di mettere in pausa per osservare meglio i numerosi dettagli. Davvero, i responsabili degli effetti speciali, non ci stanchiamo di dirlo, hanno fatto un lavoro incredibile. La visione in anteprima della pellicola é avvenuta in una sala IMAX in 3D, ed in lingua originale, probabilmente la migliore situazione possibile per godersi quanto di buono il film ha da offrire. Non possiamo esprimerci sul lavoro dei doppiatori italiani, ovviamente, ma visti i pochi dialoghi, neanche particolarmente incisivi, é difficile si possano fare particolari danni.
Al contrario, una menzione d'onore la merita la colonna sonora ed il sound design. Partiamo da quest'ultimo, capace di lavorare in perfetta armonia con gli elaboratissimi effetti spaciali, per rendere reali quanto mai prima d'ora i Transformers e le loro epiche avventure. Rispetto ai precedenti film, si raggiunge un livello superiore. Le musiche sono a loro volta molto valide, anche se soffrono di un'eccessiva "Zimmerite". Davvero, fino ai titoli di coda, eravamo convinti che a scrivere la soundtrack fosse stato ingaggiato Hans Zimmer, tanto che alcuni brani sembrano scarti delle musiche di Man of Steel, per arrangiamenti ed armonie. Invece é Steve Jablonsky il responsabile delle partiture, che alla fine perdoniamo visto che é stato in grado di accompagnare il film con brani azzeccati e potenti quanto richiesto.