Marvel Must Have riporta in vita un eroe leggendario con Il Ritorno di Wolverine
Con Il Ritorno di Wolverine, Panini Comics riporta alla ribalta una delle saghe più significative del mutante con gli artigli di adamantio, attraverso la collana di volumi in cartonato chiamata Marvel Must Have. Questo volume racchiude l’intera miniserie Return of Wolverine, scritta da Charles Soule e impreziosita dai disegni di Steve McNiven e Declan Shalvey, offrendo ai lettori italiani una seconda opportunità di rileggere ciò che accadde al ritorno di Logan dopo la sua morte epocale del 2014.
Il suo ritorno, però, non è certo privo di interrogativi: cosa lo ha riportato in vita? Quale costo ha avuto questa resurrezione? E cosa significano i misteriosi artigli infuocati che ora possiede? Questa saga non solo ci racconta qualcosa di più sul personaggio di Wolverine, ma lo fa con uno stile narrativo che alterna introspezione, azione e momenti di pura tensione.
Il Ritorno di Wolverine, quando i Fantasmi del passato ti Perseguitano
La morte di Wolverine, avvenuta nel 2014, è stata una delle svolte più drammatiche nell’Universo Marvel. Privato del suo fattore rigenerante, Logan è morto intrappolato in una colata di adamantio, trasformandosi in un tragico monumento alla sua stessa leggenda. Per anni, il suo posto è stato preso da altri eroi: Laura Kinney, alias X-23, ha dimostrato di essere una degna successore, mentre il Vecchio Logan, una versione proveniente da un futuro distopico, ha portato il peso dell’eredità dell’artigliato canadese. Tuttavia, con la miniserie Return of Wolverine (2018), Wolverine è finalmente tornato, ma non senza misteri e conseguenze.
La storia inizia con Logan che si risveglia nelle rovine di un laboratorio misterioso, privo di memoria e con artigli di adamantio infuocati. Questo nuovo dettaglio non è solo simbolico, ma rappresenta il peso della sua resurrezione: gli artigli ardenti sono alimentati dal suo fattore rigenerante e riflettono le sue emozioni più oscure, come la rabbia, la perdita di controllo e la violenza latente.
Dietro la sua resurrezione c’è Persefone, una mutante dal potere unico: la capacità di riportare in vita i morti e controllarli. Come leader di Soteira, un’organizzazione segreta, Persefone si rivela un’avversaria temibile, con piani ambiziosi e inquietanti. Tra i suoi uomini spiccano figure come Zagreus, Prism (ex membro dei Marauders) e un clone di Omega Red, nemico storico di Logan che molti ricorderanno per i suoi scontri con X-Force (L'Incredibile X-Force 6: Esecuzione Finale) e Deadpool (Deadpool 54).
La trama di Il Ritorno di Wolverine non è priva di legami con altre storie Marvel. Gli artigli infuocati di Logan erano già apparsi in Thor (#5-6), dove un Logan proveniente dalla fine dei tempi, ormai divenuto l’incarnazione della Fenice, incontra King Thor. In quella storyline, Wolverine brandisce il potere della Fenice e sfoggia gli stessi artigli ardenti che ora vediamo in questa miniserie, suggerendo che ci siano radici più profonde dietro questo nuovo potere.
La storia non si limita a introdurre nuovi nemici, ma intreccia il passato di Logan con il presente. Jean Grey, il suo amore proibito, torna in scena dopo essere risorta in Il Ritorno di Fenice, e la sua presenza offre un legame emotivo fondamentale nella trama. Anche Kitty Pryde gioca un ruolo chiave, dimostrando di essere un’alleata indispensabile, nonostante la minaccia rappresentata da Persefone. Inoltre, Logan è costretto a confrontarsi con visioni del suo passato, tra cui Sabretooth, nemesi storica che lo ha perseguitato durante le sue ore più buie (La morte di Wolverine).
Nel cuore di questa miniserie, Logan intraprende un viaggio di scoperta, cercando di ricostruire la sua identità mentre affronta nemici vecchi e nuovi. Tuttavia, la sua lotta non è solo contro forze esterne, ma anche contro i frammenti della sua stessa mente, che lo tormentano con ricordi spezzati e riflessi delle sue scelte passate. Questo viaggio, costellato di interrogativi e pericoli, culmina in una verità: essere tornato in vita non significa essere guarito, e ogni passo verso la verità potrebbe avvicinarlo nuovamente alla morte.
Gli Autori dietro la Resurrezione
La miniserie Return of Wolverine è il risultato del lavoro di Charles Soule, Steve McNiven e Declan Shalvey, un team creativo che unisce narrazione e arte in un connubio capace di dare nuova vita al mutante più famoso della Marvel. Soule, già autore di La morte di Wolverine, si conferma un abile narratore capace di esplorare le sfaccettature emotive del personaggio, bilanciando azione e introspezione. La sua scrittura restituisce un Logan vulnerabile, tormentato dai suoi demoni interiori, ma determinato a ritrovare se stesso.
Steve McNiven, che aveva già lasciato il segno con la spettacolare arte di La morte di Wolverine e Vecchio Logan, torna per illustrare il primo e l’ultimo capitolo della miniserie. Il suo tratto dettagliato e preciso cattura ogni sfumatura del personaggio, dalla confusione iniziale alla ritrovata determinazione finale. I suoi disegni, arricchiti dalle chine di Jay Leisten, sono un vero tributo al Wolverine classico, con evidenti richiami allo stile di Barry Windsor-Smith, l’artista che aveva reso celebre il personaggio con Arma X.
A metà della serie, Declan Shalvey subentra come illustratore, portando un tratto più grezzo ma altrettanto efficace. Shalvey, già noto per lavori come Moon Knight e Trees, aggiunge una dimensione più cupa alla narrazione, accentuando il senso di disorientamento e pericolo che Logan affronta durante il suo viaggio.
Il risultato è un mix di stili che, pur con qualche differenza tra gli episodi, riesce a mantenere un filo conduttore visivo e narrativo. Una menzione va anche a Laura Martin, la colorista che, pur non raggiungendo la brillantezza visiva di Justin Ponsor in La morte di Wolverine, riesce a trasmettere un’atmosfera oscura e drammatica, in linea con i temi della storia.
Una Bella Storia che Merita di Essere Letta
Il Ritorno di Wolverine si pone come un tassello importante nella lunga e travagliata storia del mutante artigliato, rappresentando non solo un ritorno fisico, ma anche un viaggio emotivo e simbolico. La narrazione di Charles Soule e l’arte di Steve McNiven e Declan Shalvey si intrecciano per creare una miniserie che esplora la fragilità e la forza di Logan in egual misura, riuscendo a bilanciare introspezione e azione in modo convincente.
Pur con alcune imperfezioni, come la frammentazione visiva dovuta al cambio di artisti e alcuni punti irrisolti nella trama, l’albo offre momenti intensi e appaganti per i fan di lunga data. Il richiamo a storie passate, come La morte di Wolverine e gli episodi di Thor con King Thor e la Fenice, aggiunge ulteriore profondità al racconto, rendendolo accessibile anche a chi ha seguito Logan nelle sue molteplici incarnazioni.
La scelta di Panini Comics di includere questa saga nella collana Marvel Must Have si conferma azzeccata: un’opportunità preziosa per recuperare storie che definiscono un personaggio iconico, rendendole disponibili in un formato curato e accessibile. Questo volume, con i suoi toni drammatici e i suoi interrogativi, è un invito a riflettere su cosa significhi davvero tornare indietro, che sia per Logan o per i lettori stessi, desiderosi di rivedere l’eroe che ha segnato un’epoca.
Il Ritorno di Wolverine non è solo un capitolo narrativo: è una celebrazione di ciò che Logan rappresenta per l’Universo Marvel, un uomo rotto che trova sempre la forza di rimettersi in piedi, anche quando tutto sembra perduto.