007: Agent Under Fire

007 Agent Under Fire
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007: Agent Under Fire

Graficamente il titolo ben impressiona ed in questo caso non si è rivelato per fortuna una mera conversione dalla Ps2; i problemi che affliggevano il monolite nero della Sony come scalettatura delle texture, sono stati completamente risolti grazie alle ottime capacità del chip grafico Ati.
I personaggi sono estremamente reali, sia esteticamente sia nei movimenti sempre molto fluidi. Ottima pure la verosimiglianza delle armi, e l'interazione con oggetti dell'ambiente (estintori, bidoni esplosivi,) e tocchi di classe come i bossoli dei proiettili.

Probabilmente il Gamecube graficamente sa fare di più, ma per essere praticamente il debutto bisogna riconoscere che gli sviluppatori hanno fatto un discreto lavoro.
Dal punto di vista del sonoro, sono molti i dialoghi presenti tutti sincronizzati con il movimento del labiale, e doppiati in inglese (e con sottotitoli nella stessa lingua).
Sono presenti molte musiche caratteristiche dei film più alcune inedite, buoni anche gli effetti sonori delle armi (tutti diversi) e delle macchine.

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Le missioni non sono forse in un numero elevatissimo (12) ma per finirle a livello più difficile e per sbloccare nuove modalità di gioco, occorrerà davvero tanto tempo.
Tanto più che i livelli di guida dato l'elevato divertimento che ne deriva si prestano ad essere rigiocati molto spesso. .
I livelli di difficoltà presenti nel gioco sono tre operative (semplice) agent (normale) 00 agent (hard); i tre differiscono oltre che da una leggera differenza di reattività e di precisione dai nemici, soprattutto dal numero di giubbotti antiproiettile; merce comune al settaggio di difficoltà più facile, ed autentica rarità in quello più difficile

Grande caratteristica del N64 era la sua natura multiplayer, ed anche il cubo parte subito alla grande con un first person shoter che permette a quattro giocatori (sia umani sia simulanti) di sfidarsi a delle battaglie all'ultimo proiettile in 12 arene appositamente realizzate e dal design accattivante.
Il multiplayer che in certe produzioni mediocri è solamente l'ancora di salvataggio, qui diventa quasi la ciliegina sulla torta, e contribuisce alla longevità del titolo altrimenti appena sufficiente.

La Ea, con James Bond agent under fire, va così, ad un solo mese dall'uscita del Gamecube in Europa, a coprire il sempre in voga genere degli sparatutto in prima persona, una conversione ben riuscita da Ps2, che diventa un acquisto consigliato a tutti gli amanti del genere (anche perché per adesso è l'unico esponente) e a tutti i fans della spia più famosa del mondo, che vedono così continuare concretizzarsi positivamente, l'ottimo binomio tra i giochi di James Bond e le console Nintendo.

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James Bond 007: Agent Under Fire
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James Bond 007: Agent Under Fire

I film di James Bond sono dei veri e propri cult movie per molti amanti del cinema d'azione, e quasi tutte le trasposizioni da questi, si sono rivelate poi ottimi giochi.
La Ea che forse voleva capitalizzare il personaggio di James Bond anche adesso in assenza di film (il prossimo appena ultimato uscirà alla fine dell'anno), ha deciso comunque di realizzare questo Agent under fire, che nonostante non possa forse contare su una trama di primo livello, è ricco d'azione, suspense, battute e belle donne, che da sempre hanno caratterizzato le avventure del personaggio creato da Ian Fleming.
Una realizzazione tecnica comunque all'altezza, nonostante sia frutto di una conversione, una buona giocabilità e il multiplayer per quattro giocatori, rendono Agent under fire un buon titolo, che avrebbe certo potuto ambire a qualcosa in più se non fosse per l'elevata linearità dell'azione e una longevità nel single player non certo infinita, se non forse per le sezioni di guida decisamente ben fatte e divertenti.

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