007: Agent Under Fire

di Redazione Gamesurf
BOND INCONTRA PLAYSTATION 2
La realizzazione tecnica di 007 Agent Under Fire é abbastanza diversificata tra le due tipologie di gioco presenti. Le sezioni sparatutto presentano un solido motore tridimensionale capace di muovere la discreta grafica del gioco con una certa disinvoltura, presentando persino qualche simpatico effetto di trasparenza, riflessi e giochi di luce e mostrando texture abbastanza valide, a fronte però di una generosa dose di scaletture (soliti problemi di aliasing). Al contrario, le sezioni in automobile appaiono più rozze e tecnicamente meno incisive, dimostrando un frame-rate inferiore e una resa grafica discutibile, al punto da sembrare provenienti da un altro gioco: fortunatamente la fluidità rimane sempre su livelli sufficienti a garantire un'azione degna di questo nome. Il sistema di controllo va valutato al contrario: nelle sezioni di guida appare ben studiato e preciso, mentre nelle missioni in prima persona denota una certa imprecisione che rende poco agevole prendere la mira

Il pensiero degli amanti degli sparatutto in prima persona va pur sempre a quelle due porte USB che fanno bella mostra di se sulla PlayStation 2 e che ancora una volta sono state bellamente ignorate dagli sviluppatori (niente supporto per mouse e tastiera, tanto per capirci). Interessante l'aspetto sonoro del gioco, composto da musiche tipicamente "bondiane" e da un competente doppiaggio in inglese (l'italiano é praticamente l'unica lingua europea assente in 007 Agent Under Fire). Piccola considerazione finale: sembra paradossale, ma in effetti una conversione realizzata BENE per PlayStation 2 di 007 The World Is Not Enough sarebbe probabilmente risultata migliore di questo 007 Agent Under Fire, seppur priva delle sezioni su quattro ruote. Insomma, un discreto lavoro da parte di Electronic Arts, ma il trono di GoldenEye rimane ancora una volta inviolato.