007: From Russia With Love
di
Per tutti giunge l'ora del commiato. James Bond saluta con ogni probabilità l'attuale generazione a 128 bit con "Dalla Russia con amore", titolo ispirato all'omonima popolarissima pellicola, che uscita oramai nel lontano 1963 trova ancora un posto speciale nel cuore di tutti i fan dell'agente segreto più famoso del mondo. Forse per evitare i continui ed imbarazzanti paragoni con l'indimenticabile Goldeneye per Nintendo 64, alla Electronic Arts hanno ben pensato, a partire da Everything or Nothing, di cambiare genere per le avventure bondiane, passando dalla realizzazione di sparatutto in prima persona, ad action/adventure in terza; una scelta abbastanza felice, che ha prodotto titoli discreti e caratterizzati soprattutto da una buona varietà nel gameplay.
Dalla Russia con amore, ci riporta indietro di quaranta anni nel bel mezzo della guerra fredda, in un'Europa divisa in due blocchi e crocevia di spie di tutto il mondo. Tra queste Bond, interpretato da uno Sean Connery in ottima forma (e la Ea ha acquistato i diritti per riprodurlo!) impegnato in una difficile missione; da Venezia ad Istanbul a bordo dell'Orient Express, per recuperare il Lector (prodigio tecnologico ambito da gruppi terroristici) e soprattutto per sopravvivere agli attacchi della temibile Spectre. Ancora una volta il titolo porta in dote una buona varietà, miscelando elementi presi da differenti generi; se difatti nella maggior parte delle missioni avremo il controllo diretto del nostro alter ego virtuale (come un qualsiasi sparatutto in terza persona), in numerose altre occasioni avremo modo di destreggiarci alla guida di veicoli d'ogni tipo. Ritornando alle missioni per così dire "classiche" queste presentano un importante elemento innovativo riguardante il sistema di puntamento, che ancora una volta (dopo la pressione del dorsale di sinistra) in maniera automatica aggancerà il bersaglio più vicino, ma che permette altresì di zoomare verso un preciso obiettivo. Potremo per esempio eliminare velocemente il nostro nemico colpendolo alla testa o in altri punti vitali, sparare alla granata presente sulla cintola di molti avversari in modo da danneggiare anche l'ambiente circostante, o ancora mirare la radio impedendo così la chiamata d'eventuali rinforzi nemici (Metal Gear Solid docet)
L'introduzione dello zoom, pur non epocale, invita in alcuni frangenti ad un approccio più tattico e ragionato.
Passi avanti importanti sono stati fatti anche riguardo alla libertà concessa al giocatore; i livelli sono strutturati in maniera decisamente meno lineare rispetto al predecessore e le missioni possono vantare diversi obbiettivi bonus, che giovano senza dubbio alla rigiocabilità del titolo. Inoltre i più avvezzi all'esplorazione potranno poi cimentarsi nel ritrovamento di "punti ricerca" (forzando cassetti o frugando nelle librerie), con i quali potenziare armi e gadget di ogni tipo, come nel più classico dei giochi di ruolo. Interessanti anche le meccaniche che regolano il sistema di combattimenti corpo a corpo, che similmente a quello che accadeva nei laser game, vedrà il giocatore impegnato a colpire col giusto tempismo il pulsante corrispondente all'icona visualizzata sullo schermo.
Le missioni sono tutte contraddistinte da un ritmo piuttosto elevato, ogni stanza, ogni corridoio, ogni passaggio, nasconde nugoli di avversari pronti a tutto pur di fermarci; un approccio al nemico contraddistinto da furtività e prudenza sembra quindi consigliabile al giocatore, e Bond sembra in questo senso poter assecondare la volontà del giocatore, assottigliandosi e strisciando sulle pareti e coprendosi con ripari di varia natura. Purtroppo però lo scarso livello di sfida offerto, per via del puntamento automatico e soprattutto dall'eccessiva resistenza del proprio personaggio, rendono spesso inutili le azioni stealth a favore di scontri a fuoco più dinamici, ma anche meno realistici e piu ripetitivi. Ed a proposito di ripetitività, il gioco sembra soffrire dopo poche missioni, di una certa monotonia, dovuta soprattutto alla poca profondità ed alla scarsa varietà delle situazioni offerte.
Migliorano in parte la situazione, le cosiddette varianti, costituite per lo più da sezioni di guida; potremo destreggiarci tra moto potentissime fino a lussuose macchine sportive tutte dotate di armamentari davvero letali, in alcuni casi anche troppo, dato che le munizioni sono pressoché infinite, la mira è automatica e che i percorsi da seguire sono davvero troppo lineari e privi della sfida necessaria per appassionare fino in fondo il giocatore. Peccato, perché comunque i vari veicoli sono piuttosto maneggevoli da controllare, ed il sistema di guida è piuttosto immediato ed intuitivo. Discorso a parte per il jetpack, un'altra delle novità più pubblicizzate del titolo; da un lato contribuisce in parte alla varietà del gameplay, però non è comodissimo da utilizzare, e soprattutto a dispetto di quello che si possa pensare, offre una sensazione di libertà davvero ridotta; pareti invisibili che delimitano lo spazio aereo non rappresentano proprio lo standard del realismo.
Se la longevità in singolo è tutt'altro che elevata, soprattutto per via della già citata facilità della maggior parte delle missioni, la vita del titolo è allungata positivamente grazie al multiplayer, che pur offrendo le solite classiche sfide (death match e cattura bandiera in primis) riesce a divertire (fino a quattro giocatori) proprio grazie alla sua semplicità ed immediatezza, con un prezzo da pagare in termini di perdita di fluidità piuttosto risibile.
La fedeltà al film si denota soprattutto nel comparto tecnico; graficamente il titolo si presenta piuttosto bene, specialmente per quel che riguarda la realizzazione del suo personaggio principale. Gli sviluppatori hanno davvero effettuato un certosino lavoro per la riproduzione di Sean Connery, non solo a livello poligonale e di animazioni ma soprattutto nella cura dei piccoli particolari. Le ambientazioni lo stesso ricordano felicemente quelle della pellicola, anche se purtroppo sono davvero scarne di elementi d'interazione. Di gradevole impatto le esplosioni (anche se l'effetto sull'ambiente circostante non è del tutto realistico), ed il gioco di luci ed ombre dinamiche che purtroppo però non ha alcuna correlazione con il gameplay. Di grande cura anche il lato sonoro, soprattutto nell'aspetto relativo al doppiaggio (in inglese); è presente infatti la voce di Connery e di molti degli attori originali, con una buona sincronizzazione con le animazioni facciali. Di notevole qualità anche le musiche, connubio riuscito tra pezzi inediti e brani tratti dal film.
Dalla Russia con amore si attesta solamente poco al di sopra della sufficienza; tecnicamente è sicuramente valido, grazie ad un motore grafico solido ed ad un comparto audio che fa a pieno il suo dovere, ma la giocabilità soffre un po' troppo la poca profondità di alcune sezioni e l'eccessiva forzatura nell'incollare elementi presi da generi differenti. Un vero peccato, perché comunque sono presenti delle sezioni discretamente appassionanti, ed inoltre alcune innovazioni non sono certamente da sottovalutare.
Dalla Russia con amore, ci riporta indietro di quaranta anni nel bel mezzo della guerra fredda, in un'Europa divisa in due blocchi e crocevia di spie di tutto il mondo. Tra queste Bond, interpretato da uno Sean Connery in ottima forma (e la Ea ha acquistato i diritti per riprodurlo!) impegnato in una difficile missione; da Venezia ad Istanbul a bordo dell'Orient Express, per recuperare il Lector (prodigio tecnologico ambito da gruppi terroristici) e soprattutto per sopravvivere agli attacchi della temibile Spectre. Ancora una volta il titolo porta in dote una buona varietà, miscelando elementi presi da differenti generi; se difatti nella maggior parte delle missioni avremo il controllo diretto del nostro alter ego virtuale (come un qualsiasi sparatutto in terza persona), in numerose altre occasioni avremo modo di destreggiarci alla guida di veicoli d'ogni tipo. Ritornando alle missioni per così dire "classiche" queste presentano un importante elemento innovativo riguardante il sistema di puntamento, che ancora una volta (dopo la pressione del dorsale di sinistra) in maniera automatica aggancerà il bersaglio più vicino, ma che permette altresì di zoomare verso un preciso obiettivo. Potremo per esempio eliminare velocemente il nostro nemico colpendolo alla testa o in altri punti vitali, sparare alla granata presente sulla cintola di molti avversari in modo da danneggiare anche l'ambiente circostante, o ancora mirare la radio impedendo così la chiamata d'eventuali rinforzi nemici (Metal Gear Solid docet)
L'introduzione dello zoom, pur non epocale, invita in alcuni frangenti ad un approccio più tattico e ragionato.
Passi avanti importanti sono stati fatti anche riguardo alla libertà concessa al giocatore; i livelli sono strutturati in maniera decisamente meno lineare rispetto al predecessore e le missioni possono vantare diversi obbiettivi bonus, che giovano senza dubbio alla rigiocabilità del titolo. Inoltre i più avvezzi all'esplorazione potranno poi cimentarsi nel ritrovamento di "punti ricerca" (forzando cassetti o frugando nelle librerie), con i quali potenziare armi e gadget di ogni tipo, come nel più classico dei giochi di ruolo. Interessanti anche le meccaniche che regolano il sistema di combattimenti corpo a corpo, che similmente a quello che accadeva nei laser game, vedrà il giocatore impegnato a colpire col giusto tempismo il pulsante corrispondente all'icona visualizzata sullo schermo.
Le missioni sono tutte contraddistinte da un ritmo piuttosto elevato, ogni stanza, ogni corridoio, ogni passaggio, nasconde nugoli di avversari pronti a tutto pur di fermarci; un approccio al nemico contraddistinto da furtività e prudenza sembra quindi consigliabile al giocatore, e Bond sembra in questo senso poter assecondare la volontà del giocatore, assottigliandosi e strisciando sulle pareti e coprendosi con ripari di varia natura. Purtroppo però lo scarso livello di sfida offerto, per via del puntamento automatico e soprattutto dall'eccessiva resistenza del proprio personaggio, rendono spesso inutili le azioni stealth a favore di scontri a fuoco più dinamici, ma anche meno realistici e piu ripetitivi. Ed a proposito di ripetitività, il gioco sembra soffrire dopo poche missioni, di una certa monotonia, dovuta soprattutto alla poca profondità ed alla scarsa varietà delle situazioni offerte.
Migliorano in parte la situazione, le cosiddette varianti, costituite per lo più da sezioni di guida; potremo destreggiarci tra moto potentissime fino a lussuose macchine sportive tutte dotate di armamentari davvero letali, in alcuni casi anche troppo, dato che le munizioni sono pressoché infinite, la mira è automatica e che i percorsi da seguire sono davvero troppo lineari e privi della sfida necessaria per appassionare fino in fondo il giocatore. Peccato, perché comunque i vari veicoli sono piuttosto maneggevoli da controllare, ed il sistema di guida è piuttosto immediato ed intuitivo. Discorso a parte per il jetpack, un'altra delle novità più pubblicizzate del titolo; da un lato contribuisce in parte alla varietà del gameplay, però non è comodissimo da utilizzare, e soprattutto a dispetto di quello che si possa pensare, offre una sensazione di libertà davvero ridotta; pareti invisibili che delimitano lo spazio aereo non rappresentano proprio lo standard del realismo.
Se la longevità in singolo è tutt'altro che elevata, soprattutto per via della già citata facilità della maggior parte delle missioni, la vita del titolo è allungata positivamente grazie al multiplayer, che pur offrendo le solite classiche sfide (death match e cattura bandiera in primis) riesce a divertire (fino a quattro giocatori) proprio grazie alla sua semplicità ed immediatezza, con un prezzo da pagare in termini di perdita di fluidità piuttosto risibile.
La fedeltà al film si denota soprattutto nel comparto tecnico; graficamente il titolo si presenta piuttosto bene, specialmente per quel che riguarda la realizzazione del suo personaggio principale. Gli sviluppatori hanno davvero effettuato un certosino lavoro per la riproduzione di Sean Connery, non solo a livello poligonale e di animazioni ma soprattutto nella cura dei piccoli particolari. Le ambientazioni lo stesso ricordano felicemente quelle della pellicola, anche se purtroppo sono davvero scarne di elementi d'interazione. Di gradevole impatto le esplosioni (anche se l'effetto sull'ambiente circostante non è del tutto realistico), ed il gioco di luci ed ombre dinamiche che purtroppo però non ha alcuna correlazione con il gameplay. Di grande cura anche il lato sonoro, soprattutto nell'aspetto relativo al doppiaggio (in inglese); è presente infatti la voce di Connery e di molti degli attori originali, con una buona sincronizzazione con le animazioni facciali. Di notevole qualità anche le musiche, connubio riuscito tra pezzi inediti e brani tratti dal film.
Dalla Russia con amore si attesta solamente poco al di sopra della sufficienza; tecnicamente è sicuramente valido, grazie ad un motore grafico solido ed ad un comparto audio che fa a pieno il suo dovere, ma la giocabilità soffre un po' troppo la poca profondità di alcune sezioni e l'eccessiva forzatura nell'incollare elementi presi da generi differenti. Un vero peccato, perché comunque sono presenti delle sezioni discretamente appassionanti, ed inoltre alcune innovazioni non sono certamente da sottovalutare.