007: Everything or Nothing
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L'incipit è quello classico dei film di Bond. Un'azione di guerriglia dove ci vengono spiegati i comandi di gioco, qualche bazookata a un F16 e la sigla iniziale, la cui theme song è affidata alla performance di Mya, che troviamo tra l'altro durante l'avventura nei vestiti attillati e scollati dell'agente Mya Starling. La EA non cerca di cambiare la formula del film, cerca solo di ampliarla, forse ammaliandoci con uno spettacolo grafico che sicuramente non ci saremmo aspettati. I surrogati da film hollywoodiano ci sono tutti, con scene d'azione spettacolari che si intervallano a siparietti ironici, che ben si sposano con l'atmosfera bondiana. Anche il gameplay, articolato in più tipologie di giochi, risulta ben curato sotto ogni punto di vista, senza lasciare l'amaro in bocca per sezioni noiose e mal realizzate. Ognuna ha una dimensione, e per quanto a spessore non faccia gridare al miracolo, va sottolineata la bontà della realizzazione di ognuna di esse, che nel contesto generale va a formare tutto sommato un buon titolo, divertente, giocabile, semplice e immediato. In fondo tutto quello che ci si aspetterebbe da Bond lo troviamo in dosi extra, con gadget all'avanguardia, sparatorie, corse in macchina o in moto, belle signore da corteggiare e loschi figuri da prendere a calci. Manca solo il vodka martini agitato non mescolato, ma si può tranquillamente parlare di film interattivo che, per fortuna, non ruba la scena al divertimento "ludico", perché i due universi sono ben bilanciati.
Per quanto la varietà non manchi, Everything or Nothing è prima di tutto uno sparatutto in terza persona. Uno sparatutto che si arricchisce anche di combattimenti corpo a corpo, ma che purtroppo si porta dietro una grave pecca, quella inerente il sistema di puntamento. Bond, infatti, dopo aver lockato i nemici potrà spararli sia se nascosto dietro un riparo, sia ovviamente a viso aperto. Per lockare il nemico è d'obbligo premere il grilletto sinistro, per poi sparare col destro o migliorare la mira con l'ausilio della levetta analogica destra. Il problema sussiste quando su schermo imperversano i nemici, vuoi perché il sistema di puntamento è spesso deficitario in quanto a tempismo, vuoi perché in mezzo a 5 uomini che ti crivellano da ogni dove le cose si complicano. Il metodo migliore rimane allora quello di adottare una strategia oculata, riparandosi dove possibile e facendo sporgere l'arma da un muro o una cassa di copertura, in modo da non esporre il proprio corpo al fuoco nemico. Le cose in questo modo si semplificano, e il divertimento cresce: i nemici si riparano anch'essi, ricaricano e spuntano fuori solo quando pronti a sparare, per questo spesso risultano ostici da far fuori. Inoltre vi attaccheranno in gruppo senza troppe cerimonie, per cui avere una copertura non fa mai male, ed è anzi cosa buona e giusta.