10.000 Bullets

10000 Bullets
Crow è un "Gunslinger", ossia un assassino con particolari capacità al limite di quelle umane (o forse anche superiori) che insieme al suo amico/mentore Judas compie missioni per conto della famiglia mafiosa dei Tonio. La sua vita, per quanto pericolosa, si è sempre svolta in una sorta di routine non troppo impegnativa, finché un brutto giorno non cominciarono a farsi avanti altri Gunslinger interessati alla sua vita ed al suo "sangue". Alcuni diverranno suoi alleati Alice, Boris e il combattente a mani nude Dragon ma gli altri saranno acerrimi nemici. E chissà che anche Judas non abbia un segreto da nascondere all'amico.
Questa è la trama alla base di 10000 Bulets: un canovaccio piuttosto accattivante per un gioco di azione pura e adrenalinica il cui scopo sarà quello di superare un certo numero di missioni in cui sarete presi di mira da un gran numero di cattivoni armati di pistole, fucili, mitragliatrici, granate e così via. Pilotando il vostro alter-ego (all'inizio solo Crow, mentre gli altri tre si aggiungeranno volta per volta) dovrete resistere ai numerosi attacchi, accoppare tutti i nemici, fino ai canonici scontri contro i boss. Tra una missione e l'altra potrete visitare alcune locazioni cittadine, parlare con amici ed informatori, ed in generale assistere in maniera un po' meno lineare al dipanarsi della trama.


I comandi di gioco sfruttano appieno la molteplicità di tasti del DualShock2, dato che ai canonici attacchi di arma da fuoco e lotta a corpo a corpo si aggiungono il salto (che può divenire doppio o triplo con gli opportuni incrementi di abilità), il reload dell'arma (i proiettili sono infiniti, ma ogni tot bisogna ricaricare) e l'attivazione del cosiddetto "bullet time", ossia l'abilità speciale di rallentare il tempo in modo da evitare proiettili, muoversi in maniera più reattiva ed in generale compiere tutte quelle azioni che hanno reso famosi i giochi di Matrix e di Max Paine. Ogni personaggio, inoltre, avrà alcune abilità speciali da selezionare ed attivare, le quali gli permetteranno di compiere azioni particolari: Crow, ad esempio, può compiere un'acrobazia che lo rende temporaneamente invulnerabile ai numerosi proiettili nemici, oppure sparare alla cieca e colpire comunque un nemico. Un apposito tasto permette di "puntare" un avversario specifico, ed in quel caso comparirà un mirino verde; a ritmo fisso il mirino si tingerà di rosso, ed attaccare in quella frazione di secondo consentirà di mettere a segno un colpo "critico". Caso particolare, Dragon non utilizza armi da fuoco ma può concatenare delle combo di massimo quattro colpi sfruttando entrambi i tasti d'attacco in sequenza.

Se tutti questi elementi possono far pensare ad un gioco intrigante ed adrenalinico, purtroppo la realizzazione lascia piuttosto a desiderare: il sistema di puntamento non è particolarmente efficiente (punta il bersaglio al centro dello schermo e non il più vicino, ossia il più pericoloso), anche perché non punta mai gli avversari alle spalle nonostante il radar, i nemici arrivano a frotte ed il titolo rappresenta più o meno la quantità di proiettili che vi vengono scaricati addosso al minuto secondo. Più che una missione di omicidio, il livello si tramuta subito in un massacro in cui cercare affannosamente di salvare la pelle, e più d'una volta l'idea miglior è quella di cercare un riparo sicuro e da lì massacrare le orde nemiche un po' alla volta.


Solo i combattimenti coi Boss risultano un po' più interessanti, dato che si tratta di un frangente in cui lo studio di una strategia apposita è perlomeno auspicabile, ma per il resto il gioco è un castrante tentativo (spesso inutile) di evitare raffiche di proiettili esageratamente dannose. Le cose non migliorano neanche quando, dopo il terzo game over consecutivo, possiamo implementare la difficoltà "facile", in cui non abbiamo notato alcuna differenza se non forse nel numero dei nemici e nelle riserve di vita dei boss, ma il concept sviluppato è rimasto parimenti bacato: troppi nemici, troppi colpi, troppo caos. Un vero peccato visto le idee interessanti sia in termini di trama sia in termini di potenzialità del gameplaying.

Tecnicamente il giudizio non migliora granché: se si fa eccezione per i filmati in Full Motion, carini e ben realizzati anche se non particolarmente fenomenali, e per la realizzazione dei modelli dei protagonisti e dei boss, il resto della grafica è piuttosto piatta e banale. I nemici comuni sono realizzati semplicisticamente, tutti uguali tra loro e texturizzati al minimo necessario, e tutte le animazioni (comprese quelle dei boss) sono piuttosto macchinose, come tanti automi che vagano per lo schermo ed ogni tanto si voltano a mitragliarvi tutti insieme. L'unica cosa ben realizzata sono alcuni effetti grafici come alcune inquadrature in controluce o alcuni attacchi speciali. Le musiche sono carine ma tendono ad essere poche in seno al capitolo e pertanto ripetitive, ed i doppiaggi in Americano fanno a malapena il loro lavoro su dei labiali appena accennati. Il gioco è sottotitolato in italiano, anche se non manca qualche svista.
Se siete alla ricerca di qualcosa di veramente caotico, non avete paura di un'esperienza di gioco snervante e realmente faticosa (perché più che di difficoltà si parla proprio di fatica) e siete fanatici del Bullet Time e delle armi da fuoco potreste anche trovare questo gioco interessante, e riuscire a passarci parecchio tempo giocandolo e rigiocandolo coi vari personaggi ed alle varie difficoltà. In tutti gli altri casi, guardate oltre...

10.000 Bullets
4.5

Voto

Redazione

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10.000 Bullets

Non basta una buona idea per fare un grande gioco: è necessario anche impegno, e non parliamo solo di bella grafica ma proprio di un gameplaying efficiente. È fondamentalmente questo che manca a 10000 Bullets: non che il titolo non sia azzeccato, con proiettili che volano per tutto lo schermo in qualsiasi fase del gioco, ma tra un proiettile e l'altro il giocatore vorrebbe anche avere la sensazione di poter fare qualcosa di diverso dal cercare continuamente riparo. Un vero peccato perché le idee messe in gioco erano indubbiamente notevoli, tanto per trama quanto per intreccio e personaggi.

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