187 Ride or Die
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Il panorama dei titoli di corse clandestine sta diventando, col passare del tempo, sempre più ampio: oltre ai due Need For Speed Underground, possiamo annoverare anche le serie Burnout e Midnight Club, nonché il neonato Juiced. A questi va ora aggiunto 187 Ride or Die, racing game atipico capace di prendere le distanze da tutti strizzando l'occhio alle missioni di guida del tuttofare Grand Theft Auto. Esattamente come il capolavoro targato Rockstar, infatti, oltre a dover dar prova delle vostre abilità di guida a bordo di sportivissimi e super-personalizzati bolidi, avrete anche la possibilità (e il dovere, se volete sopravvivere) di impugnare potenti armi, giusto per ricordare ai rivali che nel vostro quartiere vige la legge del più forte. A differenza dei vari GTA (in cui potevate utilizzare la sola uzi attraverso i finestrini), in questo caso sarete accompagnati da un "compagno di gang", al quale spetterà il compito di impugnare l'arsenale disponibile e, soprattutto, di premere il grilletto.
Furgone armato
Le armi a disposizione sono numerose: si va dalla pistola di default (con la quale potrete sparare solo in avanti) a più potenti revolver, da mitragliatrici leggere all'AK 47, dalle molotov e mine all'immancabile lanciarazzi. Per rifornirvi di proiettili dovrete 'investire' i vari simboli disseminati lungo il percorso, cercando di essere più rapidi dei vostri antagonisti.
Stesso discorso per i medikit, capaci di dare un po' di linfa extra al vostro veicolo, ma anche di dare di respiro ad un avversario a cui stavate per dare il colpo di grazia.
Durante la gara sarà inoltre possibile recuperare power-up non proprio visibili e rifornimenti extra di NOS, piuttosto utili per sfuggire a situazioni particolarmente scottanti.
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Guerra tra gang
Un'altra caratteristica contraddistintiva di 187 Ride or Die è la presenza di una trama, elemento piuttosto raro per il genere: in questo caso impersonerete un certo Buck, il quale dovrà obbedire agli ordini del suo capo, Dupree, piuttosto interessato a difendere il suo territorio. Una nuova gang di teppistelli, capitanata da Cortez, sta infatti minacciando le proprietà del vostro "datore di lavoro", e vi toccherà contrastarli a suon di sfide e gare clandestine a bordo di bolidi che definire personalizzati è un eufemismo (va però detto che non vi è concessa la possibilità di modificare personalmente le vetture, ma vi toccherà prenderle così come sono). A dirla tutta, chiamarla trama è una forzatura, ma è da ammirare il tentativo di creare un'atmosfera coerente con l'ambiente e la frenesia delle corse che intraprenderete. Il tentativo riesce anche grazie al linguaggio tipico di uno scaricatore di porto (in inglese, sottotitolato in italiano), che rende il gioco consigliabile ai maggiori di 16 anni.
Guida spensierata
Tecnicamente il gioco si piazza su livelli convincenti. Le auto, le ambientazioni e le animazioni dell' addetto all'artiglieria sono molto curate, mentre il motore grafico garantisce una buona resa della sensazione di velocità. Non mancano, ovviamente, le chicche grafiche come il tripudio di effetti luminosi che accompagna le vostre scorribande o i rallenty in stile Burnout che enfatizzano le esplosioni delle auto, elementi che vanno a sommarsi ad una gestione dei danni pressochè perfetta.
Il sistema di controllo della vettura è estremamente semplice e di stampo arcade: la vettura si controlla facilmente con due tasti (acceleratore e freno) e la levetta sinistra, consentendo così al giocatore di gestire agevolmente anche le sparatorie. Tuttavia va detto che sono presenti solo due configurazioni del controller: la prima propone la posizione classica dei comandi di guida, mentre le sparatorie sono assegnate a due tasti (uno spara in avanti e l'altro indietro). Essa è efficace, ma relega un po' troppo alla mira automatica il compito di colpire gli avversari.
La seconda configurazione, invece, prende in prestito il layout dall'XBox, in quanto acceleratore e freno prendono posto rispettivamente sui tasti R1 e L1, mentre la levetta destra viene utilizzata per indicare in quale direzione sparare. Questa configurazione è sicuramente la più interessante, però chi di voi ricorda il ruolo storico della levetta destra sul primo Dualshock rischia di fare confusione.
Un'altra pecca del gioco consiste nella ripetitività delle corse, enfatizzata dalla struttura dei vari circuiti, molto spesso troppo simili tra di loro.
Tutti questi difetti, tuttavia, possono essere tranquillamente dimenticati grazie al livello di competitività offerto (difficilmente vi capiterà di vincere una gara in solitaria) e, soprattutto, grazie al coinvolgimento assicurato dalle sparatorie. Se tutto ciò dovesse non essere sufficiente, sappiate che il gioco include modalità multiplayer (sia cooperativo alla "Starsky & Hutch", sia in sfida diretta) anche online, ed è venduto alla modica cifra di 30 euro.
Furgone armato
Le armi a disposizione sono numerose: si va dalla pistola di default (con la quale potrete sparare solo in avanti) a più potenti revolver, da mitragliatrici leggere all'AK 47, dalle molotov e mine all'immancabile lanciarazzi. Per rifornirvi di proiettili dovrete 'investire' i vari simboli disseminati lungo il percorso, cercando di essere più rapidi dei vostri antagonisti.
Stesso discorso per i medikit, capaci di dare un po' di linfa extra al vostro veicolo, ma anche di dare di respiro ad un avversario a cui stavate per dare il colpo di grazia.
Durante la gara sarà inoltre possibile recuperare power-up non proprio visibili e rifornimenti extra di NOS, piuttosto utili per sfuggire a situazioni particolarmente scottanti.
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Guerra tra gang
Un'altra caratteristica contraddistintiva di 187 Ride or Die è la presenza di una trama, elemento piuttosto raro per il genere: in questo caso impersonerete un certo Buck, il quale dovrà obbedire agli ordini del suo capo, Dupree, piuttosto interessato a difendere il suo territorio. Una nuova gang di teppistelli, capitanata da Cortez, sta infatti minacciando le proprietà del vostro "datore di lavoro", e vi toccherà contrastarli a suon di sfide e gare clandestine a bordo di bolidi che definire personalizzati è un eufemismo (va però detto che non vi è concessa la possibilità di modificare personalmente le vetture, ma vi toccherà prenderle così come sono). A dirla tutta, chiamarla trama è una forzatura, ma è da ammirare il tentativo di creare un'atmosfera coerente con l'ambiente e la frenesia delle corse che intraprenderete. Il tentativo riesce anche grazie al linguaggio tipico di uno scaricatore di porto (in inglese, sottotitolato in italiano), che rende il gioco consigliabile ai maggiori di 16 anni.
Guida spensierata
Tecnicamente il gioco si piazza su livelli convincenti. Le auto, le ambientazioni e le animazioni dell' addetto all'artiglieria sono molto curate, mentre il motore grafico garantisce una buona resa della sensazione di velocità. Non mancano, ovviamente, le chicche grafiche come il tripudio di effetti luminosi che accompagna le vostre scorribande o i rallenty in stile Burnout che enfatizzano le esplosioni delle auto, elementi che vanno a sommarsi ad una gestione dei danni pressochè perfetta.
Il sistema di controllo della vettura è estremamente semplice e di stampo arcade: la vettura si controlla facilmente con due tasti (acceleratore e freno) e la levetta sinistra, consentendo così al giocatore di gestire agevolmente anche le sparatorie. Tuttavia va detto che sono presenti solo due configurazioni del controller: la prima propone la posizione classica dei comandi di guida, mentre le sparatorie sono assegnate a due tasti (uno spara in avanti e l'altro indietro). Essa è efficace, ma relega un po' troppo alla mira automatica il compito di colpire gli avversari.
La seconda configurazione, invece, prende in prestito il layout dall'XBox, in quanto acceleratore e freno prendono posto rispettivamente sui tasti R1 e L1, mentre la levetta destra viene utilizzata per indicare in quale direzione sparare. Questa configurazione è sicuramente la più interessante, però chi di voi ricorda il ruolo storico della levetta destra sul primo Dualshock rischia di fare confusione.
Un'altra pecca del gioco consiste nella ripetitività delle corse, enfatizzata dalla struttura dei vari circuiti, molto spesso troppo simili tra di loro.
Tutti questi difetti, tuttavia, possono essere tranquillamente dimenticati grazie al livello di competitività offerto (difficilmente vi capiterà di vincere una gara in solitaria) e, soprattutto, grazie al coinvolgimento assicurato dalle sparatorie. Se tutto ciò dovesse non essere sufficiente, sappiate che il gioco include modalità multiplayer (sia cooperativo alla "Starsky & Hutch", sia in sfida diretta) anche online, ed è venduto alla modica cifra di 30 euro.