2170 Force Of Law
di
C'ERA UNA VOLTA UN POLIZIOTTO...
...Anzi, ci sarà, una volta, una poliziotta, dotata di un più che discreto fondoschiena che risponderà al nome di Katy. Nei suoi piccoli panni a breve, una spiegazione sul perché sono "piccoli" dovremo affrontare orde di pericolosi criminali in una metropoli futuristica, preoccupandoci sempre di portare la pellaccia a casa. In un crescendo di livelli sempre più ampi e carichi di avversari sempre più agguerriti, saremo chiamati a sradicare la malavita dalla nostra città che vanta toni particolarmente cyberpunk; il fine ultimo, però, sarà scoprire chi si nasconde dietro la guerriglia cittadina e tutte le sommosse che si stanno verificando. Questo e quanto, per quello che riguarda la trama della nuova fatica dei signori della Strategy First, accompagnati dai programmatori della Mist Land. Il titolo in esame è uno strano mix fra sparatutto, giochi di ruolo, strategici e gestionali con visuale isometrica-terza persona-dall'alto,anzi altissimo, con il risultato, ahimè, di non avere una sua anima ben definita. Ma come da consolidata tradizione, partiamo dall'inizio. 2170 FoL si presenta su due dischi d'argento. La lunghissima installazione ci mostrerà le peculiarità grafiche dell'engine di gioco, con immagini statiche molto invitanti. Settati i consueti parametri nei classici menù, siamo subito pronti a cominciare. Automobili volanti.
Edifici altissimi, sconfinati. Droni. Computer Intelligenti. Astronavi. Come è facile arguire, ci troviamo in una vastissima metropoli cibernetica del futuro (2170 è appunto l'anno del Signore dove si svolgerà la nostra avventura) e la nostra bella poliziotta Katy, fresca di accademia, viene assegnata alle pattuglie da strada. La sua missione, e quella del suo party, è scoprire cosa o chi si cela dietro i devastanti attentati terroristici che recentemente hanno sconvolto la vita cittadina, minando la tranquillità governativa nel suo stesso cuore. La società che ci viene offerta dal gioco è tranquilla, ordinata, come accadeva, ad esempio, nella pellicola con Sandra Bullock e Sylvester Stallone, "Demolition Man", almeno fino a quando qualcuno non decide di ribellarsi a questo stato di cose. I chip isolineari impiantati nel corpo di tutti gli abitanti, fungono da soffocante ma necessario strumento di controllo, in modo da poter tracciare in ogni momento ed in ogni posto, ogni singolo cittadino...almeno, così è stato fino ad ora. Molti sono sfuggiti a tale sistema di "tracking" e noi, nei panni polizieschi di Katy, dovremo far luce, inizialmente, su questo reato, o presunto tale. La trama, ben presto si dipanerà in una serie di missioni e sottoquest (sulla carta, circa duecento, in realtà molto meno), fino all'inevitabile e sorprendente scontro finale...
Tecnicamente, siamo di fronte ad un ibrido di più generi. La visuale, isometrica e in terza persona (le foto qui intorno chiariranno meglio il concetto), ci permetteranno di guidare Katy in un ambiente simil-tridimensionale, sia pur con tutte le limitazioni del caso. Guideremo il nostro personaggio o il nostro team dall'alto, con la possibilità di avvalerci di uno zoom decisamente potente per meglio valutare le situazioni dove il cervello ha la meglio sulle armi. Eccezion fatta per il movimento, quando basterà cliccare sul personaggio e poi sul luogo desiderato per far si che questi ci vada automaticamente, tutte le azioni saranno demandate all'utilizzo dell'interfaccia di comando in basso a sinistra sui nostri monitor. Questo significa che per aprire una porta, usare una macchina, dialogare con qualcuno, mirare, sparare, accucciarsi, insomma tutto quello che normalmente faremmo, sarà possibile solo previa la selezione dell'apposito tasto nella in verità molto poco intuitiva tabella dei comandi. Nulla che non si risolva con un po' di pratica, ovviamente, ma, in verità, si poteva facilmente fare meglio.
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L'engine che muove il titolo, scalabile e leggero, è però figlio di una realizzazione tecnica a dir poco sotto la media, lontana da altre produzioni targate Strategy First o MISTLand. Il gioco è ammantato da un alone di vecchio, di già visto e non convince nemmeno alla massima risoluzione e con tutti i dettagli e gli effetti attivati. Poche texture ripetute fino alla nausea si sposano malignamente con un numero di poligoni assolutamente insufficiente. Utilizzare lo zoom, poi, mette in mostra tutti i pixel blandamente colorati di qui è composto il titolo in esame. Sul fronte audio, non va assolutamente meglio, purtroppo. Parte un doppiaggio in Inglese poco ispirato (i menù ed i sottotitoli sono nella lingua del BelPaese), i soundfx sono ridotti ai minimi termini e quello che c'e' è fatto decisamente male, senza il minimo grado di realismo.
Da segnalare la risposta veloce ai comandi, una volta che si è identificato quello giusto...ora è possibile indagare sul commento finale, non prima però di aver ricordato che il titolo in esame è già disponibile mentre leggete queste righe.
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...Anzi, ci sarà, una volta, una poliziotta, dotata di un più che discreto fondoschiena che risponderà al nome di Katy. Nei suoi piccoli panni a breve, una spiegazione sul perché sono "piccoli" dovremo affrontare orde di pericolosi criminali in una metropoli futuristica, preoccupandoci sempre di portare la pellaccia a casa. In un crescendo di livelli sempre più ampi e carichi di avversari sempre più agguerriti, saremo chiamati a sradicare la malavita dalla nostra città che vanta toni particolarmente cyberpunk; il fine ultimo, però, sarà scoprire chi si nasconde dietro la guerriglia cittadina e tutte le sommosse che si stanno verificando. Questo e quanto, per quello che riguarda la trama della nuova fatica dei signori della Strategy First, accompagnati dai programmatori della Mist Land. Il titolo in esame è uno strano mix fra sparatutto, giochi di ruolo, strategici e gestionali con visuale isometrica-terza persona-dall'alto,anzi altissimo, con il risultato, ahimè, di non avere una sua anima ben definita. Ma come da consolidata tradizione, partiamo dall'inizio. 2170 FoL si presenta su due dischi d'argento. La lunghissima installazione ci mostrerà le peculiarità grafiche dell'engine di gioco, con immagini statiche molto invitanti. Settati i consueti parametri nei classici menù, siamo subito pronti a cominciare. Automobili volanti.
Edifici altissimi, sconfinati. Droni. Computer Intelligenti. Astronavi. Come è facile arguire, ci troviamo in una vastissima metropoli cibernetica del futuro (2170 è appunto l'anno del Signore dove si svolgerà la nostra avventura) e la nostra bella poliziotta Katy, fresca di accademia, viene assegnata alle pattuglie da strada. La sua missione, e quella del suo party, è scoprire cosa o chi si cela dietro i devastanti attentati terroristici che recentemente hanno sconvolto la vita cittadina, minando la tranquillità governativa nel suo stesso cuore. La società che ci viene offerta dal gioco è tranquilla, ordinata, come accadeva, ad esempio, nella pellicola con Sandra Bullock e Sylvester Stallone, "Demolition Man", almeno fino a quando qualcuno non decide di ribellarsi a questo stato di cose. I chip isolineari impiantati nel corpo di tutti gli abitanti, fungono da soffocante ma necessario strumento di controllo, in modo da poter tracciare in ogni momento ed in ogni posto, ogni singolo cittadino...almeno, così è stato fino ad ora. Molti sono sfuggiti a tale sistema di "tracking" e noi, nei panni polizieschi di Katy, dovremo far luce, inizialmente, su questo reato, o presunto tale. La trama, ben presto si dipanerà in una serie di missioni e sottoquest (sulla carta, circa duecento, in realtà molto meno), fino all'inevitabile e sorprendente scontro finale...
Tecnicamente, siamo di fronte ad un ibrido di più generi. La visuale, isometrica e in terza persona (le foto qui intorno chiariranno meglio il concetto), ci permetteranno di guidare Katy in un ambiente simil-tridimensionale, sia pur con tutte le limitazioni del caso. Guideremo il nostro personaggio o il nostro team dall'alto, con la possibilità di avvalerci di uno zoom decisamente potente per meglio valutare le situazioni dove il cervello ha la meglio sulle armi. Eccezion fatta per il movimento, quando basterà cliccare sul personaggio e poi sul luogo desiderato per far si che questi ci vada automaticamente, tutte le azioni saranno demandate all'utilizzo dell'interfaccia di comando in basso a sinistra sui nostri monitor. Questo significa che per aprire una porta, usare una macchina, dialogare con qualcuno, mirare, sparare, accucciarsi, insomma tutto quello che normalmente faremmo, sarà possibile solo previa la selezione dell'apposito tasto nella in verità molto poco intuitiva tabella dei comandi. Nulla che non si risolva con un po' di pratica, ovviamente, ma, in verità, si poteva facilmente fare meglio.
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L'engine che muove il titolo, scalabile e leggero, è però figlio di una realizzazione tecnica a dir poco sotto la media, lontana da altre produzioni targate Strategy First o MISTLand. Il gioco è ammantato da un alone di vecchio, di già visto e non convince nemmeno alla massima risoluzione e con tutti i dettagli e gli effetti attivati. Poche texture ripetute fino alla nausea si sposano malignamente con un numero di poligoni assolutamente insufficiente. Utilizzare lo zoom, poi, mette in mostra tutti i pixel blandamente colorati di qui è composto il titolo in esame. Sul fronte audio, non va assolutamente meglio, purtroppo. Parte un doppiaggio in Inglese poco ispirato (i menù ed i sottotitoli sono nella lingua del BelPaese), i soundfx sono ridotti ai minimi termini e quello che c'e' è fatto decisamente male, senza il minimo grado di realismo.
Da segnalare la risposta veloce ai comandi, una volta che si è identificato quello giusto...ora è possibile indagare sul commento finale, non prima però di aver ricordato che il titolo in esame è già disponibile mentre leggete queste righe.
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