7 Blades
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C'é un ulteriore punto in comune: la scarsa qualità del prodotto finale. In effetti né l'una, né l'altra soluzione riesce a convincere, ed anzi dimostra un gameplay fragile e poco studiato. Nel caso in cui si interpreti il personaggi di Gokurakumaru 7 Blades riesce a rivendicare una sua identità; tuttavia il gioco si trascina monotono e poco appassionante fin dall'inizio, e ci si trova sempre in attesa di un cambiamento di rotta che non arriverà mai
Qualora si affronti l'avventura con Yuri il gameplay risente immediatamente del suo essere ibrido, oltre che mostrare un design realizzato con troppa fretta. Pur senza una sua precisa identità, questo secondo caso risulta comunque più godibile, soprattutto grazie ad una storia di sottofondo divertente ed appassionante, senz'altro più apprezzabile di quella concepita per il samurai
PAROLE PAROLE..
Pur non essendo uno dei titoli più prestigiosi del catalogo PlayStation 2, le prime press release di 7 Blades assicuravano delle ottime credenziali sia sul gameplay che sul lato tecnico. Illustrate fino ad ora tutte le carenze di gioco, ci avviamo a dimostrare l'ulteriore insufficienza del comparto visivo. Si deve ammettere anzitutto che i personaggi principali hanno potuto godere di un ottimo lavoro di design, e tutti risultano ben caratterizzati. La trasposizione su video é poi stata all'altezza, soprattutto per quello che riguarda i volti perfettamente animati e davvero espressivi
Il resto del motore di gioco, però, é letteralmente da buttare. Tolti i personaggi, neanche perfettamente visibili durante il gioco ma godibili solo durante le cut-scene, qualsiasi cosa appaia sullo schermo é mal realizzata e approssimativa. Gli ambienti esterni, ad esempio, sono scarni, desertici, desolati; gli interni poi sono ben lontani dallo stato dell'arte, con finiture e arredamenti di dubbio gusto: uno scempio sia dal punto di vista del design che della realizzazione prettamente tecnica. Non si pretendeva di certo il capolavoro, tuttavia tolta una buona storia di contorno di 7 Blades rimane poco, davvero troppo poco.
Qualora si affronti l'avventura con Yuri il gameplay risente immediatamente del suo essere ibrido, oltre che mostrare un design realizzato con troppa fretta. Pur senza una sua precisa identità, questo secondo caso risulta comunque più godibile, soprattutto grazie ad una storia di sottofondo divertente ed appassionante, senz'altro più apprezzabile di quella concepita per il samurai
PAROLE PAROLE..
Pur non essendo uno dei titoli più prestigiosi del catalogo PlayStation 2, le prime press release di 7 Blades assicuravano delle ottime credenziali sia sul gameplay che sul lato tecnico. Illustrate fino ad ora tutte le carenze di gioco, ci avviamo a dimostrare l'ulteriore insufficienza del comparto visivo. Si deve ammettere anzitutto che i personaggi principali hanno potuto godere di un ottimo lavoro di design, e tutti risultano ben caratterizzati. La trasposizione su video é poi stata all'altezza, soprattutto per quello che riguarda i volti perfettamente animati e davvero espressivi
Il resto del motore di gioco, però, é letteralmente da buttare. Tolti i personaggi, neanche perfettamente visibili durante il gioco ma godibili solo durante le cut-scene, qualsiasi cosa appaia sullo schermo é mal realizzata e approssimativa. Gli ambienti esterni, ad esempio, sono scarni, desertici, desolati; gli interni poi sono ben lontani dallo stato dell'arte, con finiture e arredamenti di dubbio gusto: uno scempio sia dal punto di vista del design che della realizzazione prettamente tecnica. Non si pretendeva di certo il capolavoro, tuttavia tolta una buona storia di contorno di 7 Blades rimane poco, davvero troppo poco.