A spasso nel tempo con Chrono Cross
Il ritorno in grande stile di uno dei classici di Square Enix
Forse i più giovani tra di voi non avranno avuto nessuna reazione all’annuncio del titolo che stiamo esaminando oggi, ma vi assicuriamo che per chi ha qualche primavera videoludica sulle spalle, l’arrivo di Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition è un vero e proprio evento. Stiamo parlando della riedizione rimasterizzata (che tanto è di moda in questo periodo) di Chrono Cross, JRPG del 1999 che riuscì a imporsi come uno dei migliori titoli sulla prima PlayStation. L’edizione che Square Enix ci propone offre una rimasterizzazione tecnica, alcune piccole novità del gameplay, una graditissima traduzione di tutti i testi in italiano e l’aggiunta di Radical Dreamers, avventura testuale del 1996, mai vista in occidente sino a oggi, che possiamo considerare uno spin off dell’universo in cui si muovono Chrono Cross e il suo predecessore Chrono Trigger, con quest’ultimo che vi consigliamo di recuperare, magari nella sua attuale edizione android.
Addentrarsi nel mondo dei “Chrono” non è propriamente facile, soprattutto se non si dispone di qualche oretta di pazienza per far ingranare il gioco e far decollare la trama, ma vi assicuriamo che come le avventure di Serge riuscirono a conquistarci alla fine degli anni ‘90, ancora oggi sono in grado di incantarvi e tenervi incollati al controller. Serge infatti è il nostro protagonista (così come è il narratore di Radical Dreamers) e si ritrova a vivere in bilico tra due realtà, una che lo vede vivo e vegeto in mezzo agli affetti che ha sempre conosciuto e una dove, per quanto sempre vivo e vegeto, sembra essere diventato spettatore di un mondo in cui una tragedia ha spezzato la sua vita da piccolo.
Attorno a Serge si muove un cast composto da ben 44 personaggi giocabili (ma non tutti facilmente reclutabili), alcuni ottimamente caratterizzati, altri con troppo poco spazio nella sceneggiatura per mostrarsi a dovere. Tra questi è impossibile non citare la bella Kid, ma siamo sicuri che ognuno di voi troverà una manciata di compagni che sapranno conquistare il vostro cuore (il mio è, ovviamente, il mitico Mojo) e vi accompagneranno sino a uno dei tanti finali disponibili. Mentre inizierete a prendere confidenza con la trama, noterete sin da subito le migliorie tecniche messe in campo, a partire dal rinnovamento dei modelli poligonali che, sebbene sempre basati su quelli originali, ci hanno davvero stupito.
Non proprio perfetti i fondali, ma era prevedibile che non tutto brillasse a lucido visto che il materiale su cui si è lavorato è vecchio di ben 23 anni. I filmati, invece, sono stati letteralmente presi di peso e portati sulle nuove console, dando una resa da far sanguinare gli occhi: possibile che non si potesse fare nulla a riguardo? Non è presente la colonna sonora originale, ma è stato chiamato nuovamente il mitico Mitsuda Yasunori a rivisitare le tracce dell’epoca; capiamo perfettamente che qualcuno potrebbe non gradire la scelta di non inserire entrambe le versioni, ma va detto che la qualità è sempre altissima.
Strategia vecchio stile per combattimenti sempre attuali
Il gameplay è identico a quello dell’epoca, con fasi di esplorazione estremamente classiche e con un sistema a turni che porta in dote alcune idee che già nel 1999 si rivelarono interessantissime e capaci di entusiasmare. Inizialmente sarà il caso di seguire per bene i tutorial inseriti nella trama e fare un po’ di attenzione, ma dopo aver capito i punti cardine del combat system ci si gode quanto di buono creato dagli sviluppatori. Potremo portare in battaglia un party di tre personaggi che avranno a disposizione una “griglia” dedicata agli elementi che, a ben vedere, funzionano in modo simile ai materia di Final Fantasy 7.
Più saliremo di livello, più avremo a disposizione slot da riempire con le varie “magie” a nostra disposizione, tutte utilizzabili solo una volta a combattimento e con un costo specifico non in “punti magia”, ma gestibile tramite una barra che riempiremo in base ai colpi inflitti agli avversari. A ogni nostro turno potremo scegliere quale nemico colpire e se farlo con un colpo veloce, medio o forte, tenendo ben presente che più colpiremo forte più danni faremo e più aumenteremo il conteggio della barra elementale, ma aumenteranno anche le possibilità di andare a vuoto.
Inoltre ogni elemento ha un colore, così come ogni personaggio ha una specifica predisposizione verso l’uso di essi. Durante i combattimenti più sarà utilizzato un elemento di un colore, più si “coloreranno” le aree del campo di battaglia e questo porterà a rendere ogni mossa di quel colore più potente e quindi a creare un sistema elaborato di bonus e malus. Ad esempio, se le tre zone dell’arena saranno diventate tutte rosse dopo l’uso di tre elementi rossi, più si utilizzeranno magie simili più si farà male e meno avranno effetto le magie blu, ma usarne una blu andrà a spezzare la colorazione del campo di battaglia.
A leggere, il tutto può sembrare estremamente complicato, ma dopo aver fatto un po’ di pratica avrete tra le mani un sistema estremamente godibile e pronto a soddisfare i giocatori più esigenti e attenti. Insomma, quanto di buono c’era alla soglia del 2000 è stato riportato e messo in condizione di essere godibile anche per il pubblico attuale, aggiungendo alcune utilità come poter velocizzare il gioco o evitare gli sconti con i nemici (che vedrete sempre sulla mappa e non saranno mai casuali). Avremmo gradito un sistema di salvataggio libero e filmati rivisitati, ma al netto di quanto di buono c’è in questa The Radical Dreamers Edition, non possiamo che salutare con gioia il ritorno di Chrono Cross e invitarvi caldamente a vivere le avventure di Serge e Kid, non ne resterete affatto delusi!