Recensione F1 2021: Entrare nella nuova generazione a 350 km/h
F1 2021 è finalmente tra noi. Abbiamo testato tutte le modalità di gioco, tra cui l'innovativa Break Point
Bastavano 88 miglia (circa 141 chilometri) orarie e un bel fulmine per viaggiare nel tempo con una DeLorean, immaginate un po' dove può condurvi una vettura nata dalle ricerche più avanzate, fatta appositamente per vincere il campionato motoristico più prestigioso del mondo. Ebbene sì, esattamente nella nuova generazione di console. F1 2021, primo episodio sviluppato da Codemasters nella veste di team interno di Electronic Arts, arriva nel bel mezzo di questo periodo cross gen, sia per le "vecchie" macchine da gioco sia per le nuove e lo abbiamo provato a fondo per voi nella edizioni PlayStation 5, anche per placare la nostra curiosità di scoprire come uno dei titoli più attesi del periodo avrebbe sfruttato le meraviglie del DualSense. Partiamo subito col dire che le differenze tra la versione "old" e quella "next" sono da ricercarsi, principalmente, nella velocità dei caricamenti e nella grafica. Sulle console più moderne i caricamenti sono praticamente immediati ed è possibile scegliere se giocare in 4k a 60 fps stabili o 1440p con ben 120 fps. Per PS4, Xbox One e Xbox Series S rimane il comunque soddisfacente 1080p con 60 fps. Insomma, va detto che anche se non si vede ancora una accelerazione totale nella nuova generazione, tutta l'utenza ha di che essere soddisfatta.
Ecco, scusate se ne approfittiamo, ma già che siamo in tema di grafica, tagliamo la testa al toro (ma non al Toro Rosso né tantomeno ad AlphaTauri) e diciamo subito che l'impatto visivo è di primissimo ordine con vetture, circuiti e piloti ricreati in maniera ineccepibile e degli ottimi filmati in computer grafica presenti in specifiche modalità. Qualche problema nelle sequenze animate in fatte con il motore di gioco, dove non mancano scatti e un pesante tearing, ma si tratta comunque di situazioni marginali che con la corsa vera e propria non hanno nulla a che vedere. Ci possiamo godere la bellezza dei nostri bolidi preferiti (tutte le vetture di F2 2020 e di F1 2021) immersi nelle piste più famose del mondo, anche se alcune saranno rilasciate dopo il lancio, il tutto riprodotto nei minimi particolari. Siamo sicuri che con il crescere dell’esperienza con il nuovo hardware si riuscirà a fare sempre meglio, ma il risultato ad oggi è estremamente appagante. Già che abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno e parliamo del sonoro, dove il rombo dei motori è davvero una gioia per tutti gli appassionati, denotando ancora una volta l’attenzione di Codemasters a riguardo. Ottima la scelta dei doppiatori per la modalità Breaking Point (che analizzeremo a breve) nonostante qualche difetto di sincrono sul labiale nelle interviste, mentre la telecronaca delle gare è un po’ spenta e la voce dai box del nostro meccanico di gara non sempre arriva puntuale.
Ma ora è arrivato il momento di scendere in pista e per farlo abbiamo a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, sia che si voglia giocare in compagnia, sia da soli. Anche quest’anno è presente una importante sezione dedicata all’esport e al multiplayer in generale, dove spicca il poter giocare una carriera in cooperativa. Nella modalità che ci mette alla guida di una monoposto in qualità di piloti, potremo infatti ospitare un altro utente (online o in locale con schermo condiviso) che potrà essere sia il nostro compagno di squadra, sia un nostro rivale, insomma una interessante novità per chi ama giocare con un amico. Ovviamente potremo vivere la carriera anche da soli, sia che vorremo occuparci della gestione di tutta la scuderia, sia solo di cercare il miglior contratto possibile, sederci al volante e dare gas. Tutto molto simile al passato, ma gli sviluppatori hanno inserito piccoli miglioramenti qua e la. Segnaliamo la possibilità di iniziare nel campionato ufficiale, aggiornato ai risultati reali, scegliendo uno specifico gran premio e un pilota: nei panni di Lecrerc saremmo riusciti a fare meglio, a partire dalla gara che tanto ci ha fatto arrabbiare alla tv? A voi la possibilità di scoprirlo. Da soli potrete anche gustarvi i classici gran premi singoli o le prove a tempo, sempre ottime per fare pratica e godervi il piacere della guida senza nessun intralcio
Braking Point: scrivi tu la storia della Formula 1!
Bene, abbiamo nominato in precedenza il Breaking Point e probabilmente molti di voi sanno già di cosa stiamo parlando visto quanto il team di sviluppo e il produttore hanno puntato su di essa durante la campagna di presentazione del gioco. Oltre alle classiche modalità, arriva quello che potremmo definire come uno story mode in puro stile The Journey di FIFA (ricordate tutti il buon Alex Hunter, vero?). Ebbene si, dopo i fasti del mitico TOCA Race Driver del 2003 sempre farina del sacco di Codemasters, dove impersonavamo il pilota Ryan McKane nella sua scalata al successo, finalmente torniamo a vivere da protagonisti una storia nel mondo dell’alta velocità. Tutto ha inizio quando ci ritroveremo nei panni di Aiden Jackson, giovanissimo pilota alle prese con la sua ultima gara in Formula 2 che potrebbe regalargli la vittoria del campionato e l’accesso nel paradiso della F1. Una volta diventati campioni di F2, ci si aprirà un mondo fatto di riflettori, rivalità, sfide all’ultimo centesimo e tanti chilometri da divorare il più velocemente possibile. Scelta la scuderia con cui firmare tra un lotto di team da metà classifica, inizieremo a prendere confidenza col paddock e con gli altri protagonisti.
Tra tutti ne segnaliamo due, il rude Casper Akkerman, nostro compagno di squadra e pilota tra i più anziani (ma non diteglielo in faccia) del circus, con cui le cose non andranno propriamente rosa e fiori vista la classica rivalità tra compagni, e Devon Butler, altro giovane pilota da poco giunto in F1 dotato di un buon talento nel correre e di una simpatia pari a quella di un cactus messo a tradimento al posto della vostra sedia da gaming. Inizia così una storia raccontata in svariati capitoli che, di volta in volta, ci metterà alla guida per superare alcune situazioni di gara, alternate da filmati, interviste e momenti transitori da passare nella propria stanza privata a leggere social e articoli di giornale. A conti fatti la trama è praticamente già scritta e noi dovremo “semplicemente” superare le “missioni” portando a termine specifici obiettivi e scegliere le risposte da dare alle interviste. L’impatto delle nostre azioni è praticamente nullo, se non per alcune reazioni trascurabili del team al nostro modo di fare con la stampa, ma Codemasters ha saputo mettere insieme una narrazione incalzante e piacevole, non certo da Oscar, ma degna di un buon film sportivo. Forse nelle prime battute il tutto potrebbe sembrare un po’ scontato, ma a circa metà storia vivrete un colpo di scena davvero ottimo che è riuscito ulteriormente a tenerci incollati al controller. La resa è migliorabile, ma siamo davanti a quello che potrebbe essere un perfetto punto di partenza per dare nuova linfa ai giochi di guida, magari mescolando la carriera vera e propria con una trama. Personalmente, erano anni che mi auguravo qualche cosa di simile.
Ci sarebbe piaciuto che le nostre scelte o i nostri risultati in gara portassero a qualche bivio, ma la regia ha preferito tenere sotto controllo la situazione puntando a “drama” e spettacolarità tanto che, a quanto ci è parso rispetto al resto del gioco, Breaking Point è stato molto più indulgente con il nostro comportamento alla guida, sia riguardo i danni da impatto, sia per la severità dei giudici di gara, una mossa a favore della ricerca del sorpasso ad effetto. Il gameplay è di altissimo livello, per quanto continui a non essere quello delle simulazioni estreme, ma rimane davvero molto godibile grazie alle tante migliorie che sentirete appena scenderete in pista. La macchina risponde alla perfezione ai comandi e le variabili si fanno sentire tutte: scelta delle gomme, la loro usura, i danni meccanici anche lievi, le condizioni atmosferiche: tutto ha una sua reale trasposizione nel comportamento della vettura, ancora di più che nei precedenti episodi. Tantissime le opzioni selezionabili e gli aiuti alla guida disponibili, in modo da fare la felicità di ogni tipo di utente. Ci saremmo aspettati qualche cosa di più dallo sfruttamento del DualSense che, rispetto ad altri titoli, MotoGp 2021 in testa, è meno marcato. Insomma, questa volta la differenza di controller tra le varie console non pende verso PS5. Inoltre non tutti i comandi sono semplicissimi da usare: ad esempio riuscire a dare e chiedere indicazioni al proprio box durante la guida, è decisamente complicato, con il rischio di distrarsi e finire fuori strada nel tentativo di leggere tutte le opzioni disponibili nel riquadro apposito. Ovviamente per i puristi c’è sempre la possibilità di usare un apposito volante con pedaliera, ma anche con il classico controller ci si diverte alla grande