Recensione Fifa 21: nessuna nuova, buona nuova
Dopo un FIFA 20 leggermente sottotono (stiamo comunque parlando di un gioco capace di aggiudicarsi un bell’otto pieno), in tanti attendevano Electronic Arts alla prova del nove. In questo senso il celeberrimo team di Vancouver non poteva pertanto esimersi dall’assecondare le richieste della foltissima community dei videogiocatori, intervenendo ove specificatamente richiesto pur senza stravolgere una formula comunque vincente. Il risultato prende il nome di FIFA 21, titolo nato con l’obbiettivo di consolidare la propria “base” in attesa della prossima, e si spera signifcativa, “transizione generazionale”.
Nessuna nuova, buona nuova
Dal punto di vista contenutistico FIFA 21 si presenta ai nastri di partenza senza novità di rilievo. Eccezion fatta per alcune varianti al tema inserite esclusivamente nella modalità Amichevoli di Fifa Ultimate Team (si tratta per lo più di modalità alternative che consentiranno di uscire dagli schemi tipici di una partita di calcio modificandone sia le regole base che l’attinenza vera e propria alla realtà), il gioco made in EA Sports non propone di fatto nulla di veramente nuovo, badando piuttosto a migliorare le opzioni già viste anche nel capitolo precedente. Anche quest’anno FIFA può dunque avvalersi di un ventaglio di opzioni piuttosto variegato che oltre alla riproposizione di Volta (il caro vecchio calcio da strada rivisto in chiave FIFA) introdotto proprio lo scorso, include come da prassi l’immancabile Carriera (affrontabile sia da calciatore che da allenatore), i tornei nazionali maschili e la Women’s International Cup, oltre alle ben più allettanti Champion’s League e Libertadores. Il fulcro del gioco resta tuttavia FIFA Ultimate Team, una sorta di versione digitale del “romantico” album di figurine di una volta, che permette di creare e plasmare la squadra dei propri sogni a suon di vittorie, scambi di giocatori e apertura di pacchetti premio acquistabili sia con il denaro virtuale disponibile in game che con il ben più dispendioso denaro reale.
Parola d’ordine affinamento
Come ribadito in più di un’occasione, con FIFA 21 il team di sviluppo ha voluto dare seguito alle richieste della foltissima community legata al gioco, intervenendo non solo su alcuni aspetti di contorno come la rimozione di alcune esultanze non proprio politically correct o la compressione nelle partite online dei tempi morti (spesso utilizzati da avversari scorretti per prolungare allo sfinimento le competizione) derivate da replay, festeggiamenti post goal e rimesse in campo, ma anche sulla gestione vera e propria della gara, con l’introduzione di nuove routine sui giocatori controllati dalla CPU, finalmente capaci di “leggere” l’andamento di ogni azione, sia essa di attacco o di difesa.
Grazie all’integrazione di un nuovo parametro -nascosto- legato alla visione di gioco, ciascun calciatore sarà, infatti, in grado di anticipare l’evoluzione stessa del gioco, scattando o rallentando il proprio movimento anche in funzione del posizionamento della linea difensiva avversaria, o viceversa stringendo o abbandonando la propria posizione anche in considerazione del posizionamento dei propri compagni di linea o di reparto in caso di “palla scoperta” o ripartenza fulminea.
Chiaramente, i giocatori dotati di una maggiore visione di gioco saranno anche quelli più attrezzati per reagire più rapidamente all’evoluzione stessa dell’azione, fattore questo determinante per esaltare, proprio come nel calcio reale, ancora di più le doti dei giocatori in possesso di qualità sopra la media.
L’implementazione di nuove routine di IA rappresenta tuttavia solo una delle novità portate dai ragazzi di EA Sports. Con FIFA 21, il team di sviluppo non si è, infatti, limitato esclusivamente a rivedere i movimenti “organici” di squadra, ma è andata anche oltre, rivedendo nello specifico sia la gestione dei cross del fondo (ora attuabili anche con tre nuove modalità differenti per altezza, potenza e profondità) che sopratutto i movimenti dei giocatori in possesso di palla, con l’introduzione sia del Dribling Agile (un nuovo sistema di dribbling “da primo tocco” attivabile su Xbox One con la pressione del tasto RB in combinazione allo stick analogico di sinistra e su PS4 con la pressione del tasto R1 in combinazione allo stick analogico di sinistra) che del Creative Run, quest’ultimo particolarmente utile per suggerire (tramite la pressione dei tasti dorsali in combinazione con lo stick analogico di destra) il movimento più consono alla “propria idea di gioco” da parte del compagno di squadra a cui sarà destinato il passaggio.
Non manca, infine, l’aggiunta di un nuovo sistema di “lock” del giocatore sfruttabile (pressione contemporanea dei due thumbstick) in occasione dei “dai e vai” e che permetterà di “concentrarsi” temporaneamente sul giocatore non in possesso della palla avendo così l’opportunità di scegliere il posizionamento del ricevitore più consono alla propria idea di gioco.
Come anticipato, le novità introdotte non stravolgono in alcun modo il solido impianto di gioco che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni, ma certamente aiutaneranno ad immergere ancor più il giocatore all’interno di logiche e “attività” più simile al calcio reale rispetto a quanto visto almeno fino all’arrivo di FIFA 20.
FIFA 20,5
Pur disponendo di un’ottima base di partenza, tecnicamente parlando, FIFA 21 non rappresenta un vero passo in avanti rispetto al suo predecessore, ricalcandone nello specifico sia i pregi (molti) che i piccoli difetti. Va precisato che qualitativamente il titolo proposto da Electronic Arts è indubbiamente (ed ampiamente) sopra la media, ma la sensazione è che questa versione di FIFA rappresenti più una versione 2.0 del precedente capitolo che non un’evoluzione vera e propria della serie. Le animazioni sono sempre più che valide così come l’impatto generale offerto dal gioco sotto il profilo meramente visivo, ma di sicuro avremmo gradito non rivedere la stessa natura altalenante di FIFA 20 sia per quel che concerne il livello di alcune animazioni che soprattutto la riproduzione degli atleti non di primissima fascia, talvolta più simili a lontanissimi parenti dei giocatori che abbiamo imparato ad apprezzare nella realtà. Un vero peccato perché come il detto FIFA 21 è ben lungi dal poter essere considerato un “brutto gioco”, ma di sicuro avremmo gradito qualche sforzo in più su questo fronte, in attesa di vedere quanto questo FIFA 21 sarà in grado di fare la differenza al debutto tanto su Xbox Series X che su Playstation 5.