Recensione Formula 1 2020: e finalmente il campionato iniziò
Poteva mancare nel 2020 un nuovo capitolo di F1 (che potete comprare ), la saga motoristica targata Codemasters dedicata al campionato automobilistico più famoso? No, certo che no, nemmeno in un periodo in cui il mondiale è rimasto bloccato (con la parentesi virtuale) a causa della tristemente nota pandemia del Covid 19. Ed eccoci quindi per pronti a tornare sulle nostre monoposto virtuali per quello che dovrebbe essere l'ultimo anno di produzione esclusiva sulla attuale generazione. Inutile dire, infatti, che per F1 2021 ci attendiamo di giocare su PlayStation 5 e Xbox Series X, ma adesso manteniamo lo sguardo sul presente e entriamo nel nostro abitacolo.F1 2020 fa di tutto per calarci in quello che sarebbe dovuto essere il campionato di quest’anno nella sua interezza, con l’arrivo del GP del Vietnam e il ritorno dal passato di quello d’Olanda. Non manca ovviamente la lista completa delle scuderie e dei piloti, con aggiunta di campionato F2 aggiornato allo scorso anno, in attesa di una patch correttiva che inserisca tutte le novità.
Ci pare doveroso segnalare che gli sviluppatori si sono dovuti adattare a lavorare a una situazione mai vista prima, motivo per cui la creazione dei modelli delle vetture e la rappresentazione delle loro prestazioni sono state fatte in base a quanto visto nelle presentazioni ufficiali di Febbraio e alle ultime gare dello scorso anno. Già con il Gran Premio di esordio del nuovo mondiale, svoltosi il 5 Luglio in Austria, abbiamo visto dei valori in pista diversi da quelli videoludici, ma sarebbe assurdo farne una colpa al team di sviluppo che, senza dubbio, appena raccolti i dati necessari lavorerà per rendere F1 2020 il più verosimigliante possibile.
Un semplice aggiornamento annuale? Ad un primo impatto potrebbe anche sembrare, ma Codemasters ha cercato di fare il possibile per rendere la propria creazione appetibile a tutti, compresi i fan di lunga data. Ad aprire le danze, aspettandoci proprio nella prima schermata di gioco, c’è la nuova modalità carriera di squadra, chiamata My Team, che va ad affiancarsi a quella classica da pilota. Insomma, se multiplayer, campionati classici e gare veloci non vi basteranno, avrete un nuovo modo per vivere la Formula 1.
Saremo calati nei doppi panni di pilota e padrone della scuderia e oltre a portare in pista la nostra vettura avremo a disposizione decine di opzioni di personalizzazione di gestione dei soldi e di ogni elemento manageriale, dagli sponsor sino alla ricerca tecnica, passando per l’ingaggio e la crescita del secondo pilota. Le gare si svolgeranno in maniera classica con noi al volante, ma dovremo stare bene attenti a come far crescere l'azienda. Interessante il fatto che tramite le interviste che ci faranno, avremo a disposizione un ventaglio di risposte in stile ruolistico, che andranno ad avere un impatto reale sul team (nonostante il sistema sia ancora un po’ grezzo). Ad esempio se elogeremo la parte del nostro staff che lavora sul motore, potremo vedere un maggior impegno da parte loro e via dicendo, in un sistema che riesce a inserire interessanti elementi in un meccanismo già oliato.
Tante luci in attesa della vera evoluzione
Tantissima attenzione per il multiplayer, sempre più votato all’eSport grazie a eventi adatti ad ogni tipo di giocatore (che rimane comunque terra di conquista per i “pro”), ma per chi ama sfidare un amico dal vivo, ecco riapparire lo split screen che permette di giocare in due sulla stessa televisione, aggiunta davvero gradita e in stile “vecchia guardia”.
Ottimo anche il comparto grafico, soprattutto per quanto riguarda gli elementi principali (con i secondari ovviamente meno curati), dove la gran parte del lavoro svolto è servita a dare una fluidità senza sbavature e soddisfacente, anche se non possiamo parlare di particolari migliorie visive rispetto allo scorso anno. D’altro canto, la generazione si avvicina al passaggio di testimone ed era difficile attendersi di più. Ottimo anche il sonoro, sempre fedelissimo alle controparti reali. Novità anche per il gameplay che offre sempre un ampio ventaglio di opzioni per cercare di adattarsi sia agli utenti più casual che a quelli più dediti alla simulazione (per quanto non completa).
Compare la modalità Sportiva dove sono attivati aiuti alla guida di ogni tipo, permettendo davvero a chiunque di divertirsi in base alle proprie preferenze, ma in generale il feedback del controller (dualshock, nel caso della nostra prova) è sembrato un po’ più preciso rispetto al passato, ottima notizia per chi non possiede un volante con relativa postazione di guida. Sono stati fatti anche dei passi avanti nella fisica delle vetture che sono un po’ più incollate al terreno, dando maggiormente la sensazione di guidare delle vere F1 (non che io abbia mai avuto la fortuna di guidarne una vera, ma dai prototipi più famosi al mondo, mi attendo prestazioni top). Anche con vetture di medio/bassa classifica, l’impostazione della curva è più godibile, fermo restando che ci sono tantissime regolazioni da fare per creare l’assetto che si preferisce.
Purtroppo però continua a non soddisfare l’intelligenza artificiale avversaria, davvero troppo aggressiva e poco attenta alla nostra presenza in pista. A parte la comprensibile bagarre nelle prime curve di un GP, rimane sempre poco gratificante vedersi colpire da un avversario dopo aver impostato una curva che si credeva ottima… e che magari nella realtà lo era davvero. Giocando coi danni attivati si fa presto a vedere la propria monoposto rovinata, per non parlare di ritrovarsi contro un muretto. Certo, c’è sempre la possibilità di tornare indietro nel tempo con l’apposito comando, ma il tutto spezza il ritmo del gioco.
Gioco che, comunque, rimane estremamente divertente e godibile, un vero must per gli appassionati di F1, in attesa del prossimo salto generazionale, anche perché il motore inizia a mostrare il peso degli anni, come dimostrano i lunghi caricamenti tra una sessione e l’altra. Ma per adesso godiamoci questo F1 2020 che, ancora una volta, regala emozioni a tutta velocità.