Recensione GT7: I motori di Gran Turismo ruggiscono più che mai!
Polyphony porta i simulatori di guida nella nuova generazione
Non stiamo a girarci troppo intorno: in un periodo di uscite "calde", uno dei titoli più attesi è Gran Turismo 7, nuovo episodio della saga motoristica creata da Kazunori Yamauchi e ormai sinonimo di titolo in esclusiva per le console Sony. Dopo l’episodio Sports arrivato su PlayStation 4 senza riuscire a convincere tutto il pubblico, ecco finalmente GT affacciarsi alla nuova generazione, sebbene sarà comunque disponibile un'edizione "old" per chi ancora non ha avuto la fortuna di accaparrarsi PlayStation 5. Normale che la nostra curiosità a riguardo fosse tanta, motivo per cui ci siamo lanciati in pista per testare l'ultima fatica di Polyphony. Ricordiamo ancora il 1997, quando sulla primissima PlayStation, a bordo di una Demio azzurro metallizzato, iniziammo quella che sarebbe stata una lunghissima avventura su quattro ruote, capace di appassionarci per tantissimi anni, tanto che GT 7 è il capitolo che si appresta a festeggiare i 25 anni della serie. Scusate se è poco.
Dopo tante ore di guida possiamo mettere subito un importante punto fisso nel nostro articolo: Gran Turismo 7 è a tutti gli effetti un capitolo fedele, anzi fedelissimo, ai tratti distintivi della saga a cui appartiene. Se siete alla ricerca di una formula differene dal solito, sappiate che non è questo il lido in cui cercare. Se invece quello di cui avete bisogno è un GT al top delle sue possibilità… benvenuti in questo enorme parco giochi. Fedele alla linea, senza dubbio. Con tantissimi contenuti, una cura certosina nella realizzazione di ogni elemento e svariate novità che, però, non ne snaturano il DNA.
Fare un passo indietro per farne tre avanti, questa è stata la filosofia che ha mosso lo sviluppo del gioco, visto che l’atmosfera che si respira è decisamente quella dei titoli canonici e si discosta dal già citato Sports, non negando però quanto di buono presente in quest'ultimo, soprattutto dal punto di vista multiplayer online. Non potevamo che scalpitare per poter scendere in pista e testare questa nuova avventura motoristica e per farlo ci siamo messi alla guida dell’edizione per PlayStation 5, fermo restando che, come detto, sarà disponibile anche quella PlayStation 4. Dopo il classico filmato introduttivo che celebra la passione per le quattro ruote, ad accoglierci c’è la sempre amata mappa del mondo, sebbene non tutto sia inizialmente selezionabile. Il team Polyphony, infatti, ha pensato a una modalità con cui prenderci per mano e guidarci nel mondo della sua nuova fatica: il Gran Turismo Cafè.
Grazie a una sequela di missioni che ci verranno date in questo luogo virtuale, a metà tra un ritrovo zen e un club per appassionati di ogni virtuosismo motoristico, impareremo sia le basi della guida che la storia dei più importanti marchi e dei loro modelli di punta. Inizia così una storia lunga quando quella dell’automobile, da cui trasuda tutto l’amore e il sentimento che gli sviluppatori, Yamauchi su tutti, hanno voluto infondere in questa loro creazione. La prima tappa è la scelta di una vettura con cui lanciarsi nella mischia e da cui, come sempre, tutto si evolve.
Alla base c’è il classico sistema fatto di gare da vincere procurandosi sempre nuovi mezzi e rendendoli sempre più competitivi, sia acquistando nuovi pezzi con cui elaborarli o andando in prima persona e ritoccarne i parametri per renderli il più possibile adatti al nostro stile di guida e alle necessità della gara. Corri, vinci, guadagna, spendi e corri ancora: il canovaccio è sempre questo. Dopo 25 anni la formula mostra il fianco, ma da un lato Polyphony ha cercato in ogni modo di inserire variazioni sul tema, dall’altro il vero piacere di Gran Turismo rimane quello di riuscire a domare la propria vettura e la pista, migliorando sempre più lo stile di guida in una lotta che, in single player, è più contro se stessi che contro i piloti mossi (senza poi troppa aggressività) dall’intelligenza artificiale.
Ci vediamo al Gran Turismo Cafè
Il Gran Turismo Cafè cerca di offrire una panoramica a lungo raggio di tutto quello che il gioco ci offre, facendoci da “balia” e dando la giusta infarinatura su ogni elemento. Dopo diverse ore di gioco, avremo finalmente accesso completo a tutto quello che la mappa del mondo può offrire a un pilota, a partire dalle storiche patenti, dove prendere confidenza con le basi della guida e guadagnarsi l’accesso a nuovi trofei. Lontano dalle patenti, ma utilissima per la nostra crescita, ecco la possibilità di accedere a qualsiasi circuito e dedicarsi al conoscerne ogni più piccolo elemento, andando ad affrontarlo nella sua completezza o scegliendo di dedicarsi a uno specifico passaggio dove, per esempio, potremo trovare quella dannata curva che in gara ci ha fatti sudare sette camicie.
Pian piano ritroveremo i concessionari per acquistare nuove vetture, luoghi di vendita esclusivi dedicati a modelli da collezione e l’immancabile rivendita di auto usate dove risparmiare qualche credito e, perché no, strappare un insperato affare tra le vetture uscite dai cataloghi. Gare e campionati accessibili fioccano da ogni lato e potrete confrontarvi sui 90 circuiti disponibili anche nella modalità dedicata alle missioni, dove portare a termine specifiche richieste come, ad esempio, un certo numero di sorpassi.
Arriva il Music Rally che, a conti fatti, è semplicemente una modalità arcade a checkpoint in cui raggiungere i diversi step in tempo con le note di un brano musicale di sottofondo, cercando di percorrere la maggior strada possibile prima della fine della musica considerando che ad ogni tappa guadagneremo un po’ di note in più così da aumentare la durata della partita. Simpatica variazione sul tema, oltre che unico elemento accessibile durante l’installazione del titolo sulla vostra console. Tornando al “classico”, non manca l’opportunità di scatenarsi sul giro veloce in ogni ambientazione o creare la propria gara ideale avendo accesso a decine di opzioni.
Insomma, dal punto di vista ludico ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma, come ben sappiamo, nel mondo di Gran Turismo ormai è diventato importantissimo il multiplayer e non è un segreto quanto GT sia ormai sinonimo di eSports ad altissimo livello. Oltre alla possibilità di giocare con un amico in locale sfruttando lo split screen, potrete accedere e creare ogni tipologia di gara online grazie a un sistema di lobby che abbiamo potuto testare e, nonostante i serve decisamente “scarichi”, ci ha mostrato ottime potenzialità e una gestione fluida della connessione. Inutile dire che non mancheranno i tornei ufficiali, vero banco di prova per chi di voi vorrà tentare la scalata al successo nel mondo degli eSports motoristici, così come i tanti giocatori “pro” di GT che in questo episodio sono stati inseriti come nostri rivali e ogni tanto ci parlano delle loro gesta o ci danno qualche consiglio.
Sempre riguardo ai contenuti, Gran Turismo 7 si conferma una vera e propria enciclopedia dedicata all’automobilismo, con tantissime informazioni dedicate ai costruttori, ai fornitori di parti e, ovviamente, alle singole vetture. Sebbene non siano presenti i più di 1200 modelli che avevamo visto in GT 6, nel nuovo episodio potremo guidare più di 400 automobili, tutte realizzate con una attenzione che non abbiamo problemi a definire maniacale, sia dal punto di vista storico, grafico e di gameplay. Per gli amanti del nozionismo c’è davvero tanta carne al fuoco e già che stiamo parlando di fuoco, non dimentichiamo la messa a fuoco. Si, perché si rinnova la modalità fotografica, sebbene manchi la possibilità di mettere in pausa una gara per accedervi. Potremo usarla solo in fase di replay, ma i risultati sono davvero ottimi, tra opzioni professionali e la possibilità di osservare ogni più piccolo particolare dei nostri bolidi. Sempre per gli amanti di foto e video, torna Scapes, modalità dove potrete immortalare le vetture in specifici ambienti ricreati appositamente per il gioco: il centro di Tokyo? Roma e il suo Colosseo? Montagne innevate? Una libreria? Queste e tante altre opzioni per creare scatti degni di una mostra fotografica.
Il gameplay, tra un modello di guida eccellente e danni migliorabili
Ovvio che tutto questo non sarebbe poi così notevole se GT 7 non portasse sui nostri schermi una esperienza visiva di qualità. Toglietevi ogni dubbio: siamo realmente davanti a un prodotto di nuova generazione, con un dettaglio grafico spaccamascella, sia nelle ambientazioni che nella resa delle vetture, e sono proprio queste a offrire un risultato top, tanto da raggiungere un livello di fotorealismo quasi perfetto. Potrete scegliere due modalità visive, entrambe a 60 fps (niente 120 frame per secondo), di cui una vi offrirà il ray tracing nelle sequenze non guidate, come replay (davvero stupendi) o le già citate modalità fotografiche. Le promesse sono state tendenzialmente mantenute, ma abbiamo notato in alcune situazioni un leggero calo di fluidità, come nel circuito ambientato in Sardegna, va però detto che Polyphony dovrebbe rilasciare una patch a ridosso del day one per correggere le ultime pecche. Patch o non patch, difficile restare impassibili davanti al lavoro tecnico svolto che, tra l’altro, fa il paio con un audio di primissima qualità, sia per la colonna sonora che per gli effetti in game dove a spiccare, ovviamente, sono i motori. Una gioia per gli occhi, una gioia per le orecchie.
Per finire, ecco la portata principale: il gameplay. Il modello di guida di Gran Turismo 7 è esaltante, a fronte di uno studio come sempre attentissimo di ogni vettura presente nel gioco. Chi sta scrivendo non è certo un pilota professionista e nemmeno un miliardario dal garage sconfinato, ma ha avuto occasione di guidare diversi dei modelli presenti in gioco o, quantomeno, alcune delle loro versioni. L’inossidabile “deltone”, la mitica 112, la 500 (nuova o “vecchia” che sia), la Mini o la Honda Civic: rapportate al mondo dei videogioco, tutte mi hanno restituito sensazioni credibili e soddisfacenti. Ci sono poi decine e decine di componenti da utilizzare e i rispettivi settaggi che faranno la gioia degli appassionati di meccanica visto che ogni cambiamento ha un reale effetto in game. Reale è anche il meteo, reso davvero in grande stile. Capire se è in arrivo un temporale è vitale, soprattutto nelle gare lunghe, visto che non utilizzare gli pneumatici giusti può portare a risultati catastrofici. L’effetto della pioggia sull’asfalto è ottimo, così come la sua gestione dinamica che riguarda il diverso livello di bagnato in base alle varie zone del circuito, secondo la pendenza del terreno, la gommatura da parte dei concorrenti e lo spostarsi dei fenomeni temporaleschi.
Arrivati a questo punto, non può mancare la parte dedicata al sistema di danni, sia visivi che meccanici. Quelli visivi sono sempre disponibili, ma non ci hanno convinto: anche gli incidenti peggiori portano a qualche graffio e a segni di poco livello sulla carrozzeria. Quelli meccanici li abbiamo trovati attivabili nella modalità multiplayer e nelle gare personalizzate, e sebbene siano migliorati rispetto al passato. come aveva promesso Yamauchi, siamo ancora lontano da una resa realistica. Motore e sospensioni si deterioreranno, ma sempre in modo meno grave rispetto alla botta presa. Inoltre continua a essere sfruttabile, anche se in modo minore rispetto al passato, la possibilità di “appoggiarsi” lateralmente a un avversario durante una curva. Insomma, sebbene mitigati, rimangono alcuni dei difetti storici della saga, ma non impediscono a Gran Turismo 7 di essere un ottimo simulatore di guida e di godere della compatibilità con un gran numero di volanti e pedaliere, per quanto vogliamo spendere qualche parola per lo stupendo utilizzo del DualSense che, ancora una volta, si dimostra l’arma in più di PlayStation 5 quando si tratta di giochi di guida. I motori interni e i grilletti adattivi sono perfetti per trasmettere a chi gioca con il controller un buon feedback soprattutto sull’uso dei freni e dell'acceleratore che si adatterà al terreno, ai giri del motore, all'attrito e via dicendo. Davvero difficile chiedere di più giocando con un controller.
Versione Testata: PS5
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Redazione