Recensione Ghost of Tsushima Director's Cut
Jin atterra finalmente, e alla grande, sulla console ammiraglia di casa Sony
A poco più di un anno dal suo debutto, Ghost of Tsushima riceve un upgrade per Playstation 5 che porta le avventure di Jin Sakai a un nuovo livello. Durante questi 12 mesi il team di Sucker Punch ha arricchito l’esperienza con contenuti gratuiti ed inediti forte della ricezione entusiasta da parte del pubblico. Si è aggiunta un’opzione di New Game + e l’ottima esperienza multiplayer PVE cooperativa Legends. Con la Director’s Cut i ragazzi di Seattle ora perfezionano una formula la cui forza risiede in un’esecuzione encomiabile e aggiungendo un nuovo tassello alle avventure dello Spettro dell’isola di Tsushima.
Una nuova minaccia
Una nuova piaga affligge gli abitanti di questa remota parte del Giappone, non sono più le brutali schermaglie mongole, è qualcosa che si insinua nelle menti, porta alla pazzia e culmina in una morte tra gli incubi. Carpendo che l’origine del male proviene dalla vicina isola di Iki, Jin intraprenderà un nuovo viaggio per combattere un altro avversione, una sacerdotessa che si fa chiamare L’Aquila e che avvelena la gente per sottometterla al dominio del Khan imprigionandone l’anima. Temendo una propagazione di questo nuovo pericolo ci avventureremo così in nuove terre dove il mito dello Spettro non è conosciuto ma dove in qualche modo i clan Sakai ha lasciato un segno. Questa espansione di Ghost of Tsushima può essere giocata a partire dallo sblocco della prefettura di Toyotama sull’isola ma suggerisco di giocarla dopo aver terminato l’avventura principale: sebbene il titolo Sucker Punch abbia dimostrato fin da subito un’attenzione per lo sviluppo narrativo notevole, con il cambio di linee di dialogo in base al superamento o meno di alcuni snodi principali del racconto, è meglio essere prudenti per non incorrere in anticipazioni indesiderate.
Conosci il tuo nemico
Appena calcato il suolo dell’isola di Iki, grande circa un terzo di Tsushima ma comunque ricca di storie, i mongoli non faticheranno a mostrarsi, ancora più agguerriti e organizzati. Alle precedenti tipologie di nemico se ne aggiungono di nuove, tra le quali spiccano gli sciamani, lancieri corazzati che rimangono in disparte intonando canti gutturali che infervorano le altre truppe rendendole implacabili negli attacchi e un guerriero che porta con sé lancia, scudo e spade capace di cambiare stile e dunque strategia tutte le volte che fatica a rompere le nostre difese. Unitamente all’opzione Letale+ introdotta nei precedenti aggiornamenti gratuiti, questa combinazione alza il livello di sfida per chi ricerca combattimenti sempre più competitivi.
L’isola dei predoni
Iki è un’isola dove lo shogun fatica a mantenere l’ordine, la gente del posto ha continuato a vivere gestendo autonomamente la propria vita. Tra pirati e criminali che impongono la legge del più forte si è sviluppata comunque un’identità facilmente distinguibile da Tsushima, che si distingue per palette cromatica e culture differenti. Su Iki i colori sono più vivaci e le persone del popolo hanno un altro modo di esperire la propria spiritualità, anche i santuari sono diversi. Nell’esplorare queste terre, non mancherà di inciampare su nuovi racconti di miti dai tesori nascosti, avventure minori in cui aiutare chi è in difficoltà e momenti di connessione con la natura dove dovremo intonare nuove melodie per ottenere la benevolenza degli spiriti locali. In riferimento a quest’ultima esperienza è stato introdotto un nuovo minigioco vagamente riconducibile a un rhythm game, che si affianca al già noto allenamento del taglio del bambù. Tra gli altri minigiochi degni di menzione l’arena dove armati di bokken, sfideremo vari contendenti fino all’ultimo fendente di legno.
La via del perfezionamento
Questa nuova iterazione di Ghost of Tsushima si presenta con un comparto tecnico ulteriormente migliorato se giocato, come in questa sede, su console di nuova generazione : le possibilità offerte da Playstation 5 garantiscono una resa visiva sbalorditiva dove spetterà a noi decidere se favorire il frame rate o la risoluzione. Qualunque sia la vostra scelta GoT si mostrerà solido come fu per il suo esordio su PS4, un valore al quale si abbina un’assenza quasi totale di caricamenti, la cui velocità è tale da non rendere impossibile l’inserimento la schermata di intermezzo con suggerimenti. Questo accadrà su qualunque punto del gioco scegliate di spostarvi, salto tra Tsushima e Iki incluso.
Sucker Punch ha rivisto anche alcune animazioni, come si può notare durante l’assassinio silenzioso e nel lip-sync dedicato alla lingua Giappone introdotto a grande richiesta per la gioia dei fan. Sempre per rispondere ai sostenitori delle avventure di Jin è stato introdotto un sistema di locking sul nemico che congiuntamente ai feedback aptici del nuovo DualShock offrono un nuovo modo di vivere i combattimenti. Le migliorie lato gameplay proseguono con la possibilità di ripetere duelli e liberazione di avamposti, un accorgimento che accresce la rigiocabilità senza dover creare un nuovo save. Il rampino, il prezioso regalo del nostro amico Taka, ora può agganciarsi alle corde tese in giro per le isole dando uno slancio superiore all’esplorazione, alle fasi stealth e alle partite multiplayer dove ci attende una nuova modalità a squadre ancora da testare.
Non mancano infine nuove armature e altri elementi estetici, nuove amuleti con cui costruire il set definitivo e nuove tecniche da apprendere, questa volta associate al nostro fedele destriero capace ora di caricare a tutta potenza i nemici. Che si chiami Kaze, Kage o Nobu, il vostro cavallo giocherà un ruolo fondamentale anche nell’approvvigionamento disponendo di bisacce nelle quali si accumuleranno munizioni extra, un’idea forse suggerita dai colleghi di Bend Studio, piacevole contaminazione tra team nata sotto il segno dei Playstation Studios.