Recensione Ys IX: Monstrum Nox
La storia dei videogame ce lo insegna da anni: il modo migliore per iniziare una avventura è quello di ritrovarsi chiusi in una fredda e umida cella per poi evadere e iniziare una nuova vita da eroe ricercato. Così, con uno dei plot tra i più classici nel mondo del nostro hobby, ecco iniziare Ys IX: Monstrum Nox, nono episodio della saga che, ancora una volta, ci mette alla guida del buon Adol Christin, in un susseguirsi di avventure che, ormai, vanno avanti dal lontano 1987, ma continuano a mantenere alta l'attenzione di vecchi e nuovi fan. Come dicevamo qualche riga sopra, tutto comincia con Adol che si ritrovaincarcerato nelle patrie galere della città di Balduq, a diretta continuazione della trama del precedente episodio. Ecco dunque un primo momento di smarrimento per i giocatori che solo adesso vanno ad avvicinarsi a Te, visto che si ritrovano a guidare un protagonista "storico" nel bel mezzo delle sue avventure. Partiamo subito col dire che si, aver giocato i precedenti capitoli aiuta a contestualizzare la situazione (non mancano le citazioni e i bonus qualora il gioco trovi sulla console i save game passati), ma con un po' di buona volontà anche i neofiti potranno affacciarsi a Monstrum Nox visto che gli sviluppatori del team Nihon Falcom hanno voluto mantenere il tutto comunque accessibile.
Ma torniamo a noi e alla nostra cella solitaria. Come si diceva, non rimane altra soluzione se non quella di evadere, cosa che ci riuscirà abbastanza facilmente grazie all'incontro con la misteriosa Aprilis che, con nostra somma gioia, ci donerà il potere di tramutarci in un Monstrum, una creatura magica dotata di poteri sovrannaturali tra cui l’utilissimo teletrasporto che ci farà “saltare” in stile rampino in specifici punti. Grazie ad esso (e a rinnovate abilità di combattimento) riusciremo a ritrovare la libertà per scoprire che, ahinoi, se la prigione cittadina limitava i nostri movimenti, la stessa Balduq si rivela essere anch’essa una prigione. Certo, più grande e all’aria aperta, ma pur sempre prigione. In breve verremo a sapere di non essere l’unico Monstrum nei paraggi, ma di fare parte di una vera e propria squadra (non sempre affiatata) guidata da Aprilis. Essere un Monstrum dona abilità molto utili, ma lega la persona che le possiede a rimanere dentro Balduq, quanto meno sino alla distruzione della Grimwald, una dimensione parallela abitata da pericolosi mostri. Inizia così la nuova doppia vita di Adol, fuggiasco ricercato e eroe oscuro impegnato tanto nella missione di liberare Balduq dalla Grimwald, quando nel liberare se stesso.
Il tutto avviene tramite una principale fase esplorativa della città dove inizialmente troveremo diverse barriere invisibili che ci impediranno di raggiungere diverse zone. Una volta risolti (a suon di mazzate) i problemi con la Grimwald riusciremo a sbloccare il passaggio e andremo via a via avanti, sino a completare la nostra opera. Il tutto si compone di veri e propri dungeon ma anche di combattimenti in pieno centro cittadino, dove sconfiggere ondate di nemici e preservare specifici cristalli di cui Aprilis ci parlerà. Il tutto è condito dalle classiche meccaniche degli action RPG di stampo nipponico, ma si arricchisce della presenza della nostra squadra di Monstrum, con personaggi ben caratterizzati e con personalità interessanti. Arrivati ad un certo punto della storia potremo utilizzarli tutti e sfruttare, in base alla situazione in cui ci troveremo, i differenti poteri in loro possesso. Non ci metterete molto per capire quali saranno le potenzialità esplorative di ogni Monstrum e il tutto sarà utilizzabile anche per visitare luoghi già visti in cui c’erano aree apparentemente inaccessibili (e avrete modo di divertirvi anche in sezioni in cui i poteri Monstrum non potranno aiutarvi).
Le idee abbondano, i poligoni scarseggiano
Se la componente esplorativa, per quanto non certo in stile open world, risulti piacevole, è ancora una volta il combat system a donare i migliori momenti di un gioco di questa saga. I combattimenti sono in tempo reale e si parte da comandi basilari come salti, schivate e attacchi per arrivare a devastanti combinazioni di abilità speciali per piegare qualsiasi avversario, soprattutto a difficoltà normale, con il gioco propone una vasta gamma di livelli per permettere agli amanti delle sfide più difficili di trovare pane adeguato ai loro denti. Il combat system è immediato, ma grazie alla presenza dei diversi personaggi e delle loro peculiarità è riuscito a darci davvero tante soddisfazioni. Quello che inizialmente potrebbe sembrare uno stile puramente hack and slash (tradotto: pesta sui tasti e ammazza tutti) acquisisce una discreta profondità e varietà che non lo renderanno un fine esempio di tattica, ma riescono a mantenere alto il livello di attenzione e divertimento senza mai scadere nel banale (tranne che nelle battaglie con gli avversari di livello più infimo).
Ulteriore spessore è dato dalla qualità dei dialoghi sicuramente più curati rispetto al passato, per quanto non ci si debba attendere discorsi troppo impegnativi. Una buona via di mezzo visto anche che il gioco non è stato tradotto in italiano, ma i sottotitoli in inglese non sono particolarmente complicati, a patto di avere una conoscenza almeno basica della lingua. Ad ogni modo il comparto sonoro non delude, con le musiche che ci hanno soddisfatto da ogni punto di vista, mentre è necessario fare un discorso a parte per quanto riguarda la grafica. Ys IX: Monstrum Nox rimane, come il resto della saga, un prodotto sviluppato senza particolari investimenti, ed è proprio il lato puramente visivo a patire maggiormente la cosa. Per quanto il design dei protagonisti sia ispirato, la realizzazione non può che ricordare titoli di 6-7 anni fa, tra un numero di poligoni un po’ risicato e una discreta “piattezza”. Inutile dire che se già gli elementi principali non riescono a brillare, tutto quello che è di contorno risulta ancora più sacrificato, ma gli sviluppatori hanno davvero fatto i salti mortali per inserire interessanti soluzioni nelle architetture dei quartieri di Balduq e nei dungeon.
Ancora una volta, arrivati alla fine di questa avventura, ci chiediamo cosa potrebbero fare i ragazzi di Nihon Falcom con un budget adeguato, anche a fronte della qualità indiscussa dei quattro capitoli di Trails of Cold Steel attualmente disponibili su PlayStation 4. Chissà se il futuro non ci permetterà di scoprirlo, ma rimane il fatto che tra le mani ci troviamo il nono capitolo di Ys e, al netto di tutte le mancanze tecniche, non possiamo che ritenerci soddisfatti del lato prettamente ludico che, ne siamo certi, farà la gioia degli amanti della saga e potrà far conquistare al brand nuovi fan. Insomma, Ys IX: Monstrum Nox è un titolo che gli amanti degli action RPG nipponici dovrebbero assolutamente giocare (e rigiocare), in attesa di capire cosa ci regaleranno, in futuro, le avventure dell’inossidabile Adol.
Versione Testata: PS4
Voto
Redazione