Recensione Mass Effect Legendary Edition: ai vostri ordini, comandante!
La recensione di Mass Effect Legendary Edition. Ritorna una delle trilogie fantascientifiche più amate, tra migliorie tecniche e gradite conferme
“l’umanità ha bisogno di un eroe, Shepard è il migliore che abbiamo” disse il capitano Andresson
Cosa significa Mass Effect? No, non stiamo parlando della traduzione letterale, ma di quello che la saga videoludica firmata da BioWare ha rappresentato e rappresenta ancora per milioni e milioni di videogiocatori. Mass Effect è uno di quei titoli che ti entra nel cuore e ci rimane, grazie a una realizzazione che ha raggiunto picchi toccati solo dai veri fuoriclasse del videogame. Facciamo, dunque, un breve riassunto per chi negli ultimi 15 anni avesse vissuto su un altra galassia (di quelle non raggiungibili coi portali Prothean, però…). Anno 2183, l'umanità è ormai stabilmente parte della comunità spaziale, grazie a una portentosa scoperta fatta su Marte. Grazie al ritrovamento di un manufatto appartenuto alla scomparsa razza Prothean, l'umanità ha potuto trovare e utilizzare dei portali capaci di rendere praticamente immediato lo spostamento attraverso vari punti della Via Lattea. Il tutto ha permesso di avere contatti con tantissime razze aliene e di poter accedere alla Cittadella, una vera e propria città ospitata su una enorme stazione orbitante diventata il crocevia della politica e degli interscambi tra tutte o quasi le razze della galassia.
La strada per riuscire a guadagnarsi in posto nel Consiglio, l'organo decisionale della Cittadella, rimane comunque ardua, così come il tentativo di fare entrare un proprio membro nel corpo degli Spettri, una ristrettissima cerchia di elementi dalle capacità straordinarie che rappresentano un perfetto connubio tra soldati di elite e intelligence al servizio del Consiglio. L'occasione perfetta sembra essere quella del ritrovamento, sulla colonia umana di Eden Prime, di una sonda Prothean che potrebbe rivelarsi la chiave per un nuovo balzo in avanti sia dal punto di vista tecnologico che politico. Per portare a termine il recupero dell'importante manufatto viene scelto il pluridecorato comandante Shepard alla guida della nave spaziale Normandy, fiore all'occhiello della flotta dell'alleanza umana. L'operazione però non fila liscia come previsto e nei panni di Shepard ci ritroveremo a scoprire che su tutta la galassia incombe un mortale pericolo: il ritorno dei Razziatori, una razza che sembrerebbe aver portato alla distruzione dei Prothean. Inizia da qui la nostra avventura che durerà per tutti e tre i capitoli di Mass Effect, mettendoci nei panni di Shepard (potendone customizzare sesso, aspetto e capacità) e portandoci in giro per l’universo nel tentativo di eliminare i Razziatori. Ecco l’incipit di una delle serie più epiche della storia di videogame, dove gioco di ruolo, narrazione, combattimenti e esplorazione si fondono in maniera superba, regalando al giocatore un'esperienza indimenticabile che, considerando tutti i capitoli con relativi DLC (praticamente presenti in toto in questa edizione), vi terrà incollati al controller anche per 500 ore di gioco.
Insomma, BioWare ha deciso di prendere uno dei suoi marchi più prestigiosi e di riportarlo in auge tramite una remastered che comprende tutti i capitoli della saga sheppardiana tenendo fuori, quindi, il tanto criticato (ma comunque da me gradito) Mass Effect Andromeda che, d'altro canto, va considerato come capitolo a sé stante. Così ecco arrivare una Legendary Edition che promette di tirare a lucido ogni titolo, così da renderlo ancora più godibile sia per chi volesse rivivere le emozioni del passato (ricordiamo che il primo Mass Effect è datato 2007 mentre il terzo è del 2012) sia per chi non ha mai esplorato questo universo ma ne ha sempre sentito parlare. Mass Effect, Mass Effect 2 e Mass Effect 3 completi di tutti i DLC pronti per voi in una unica uscita, salvo che per due assenze: Pinnacle, DLC del primo capitolo e il piacevole multiplayer di Mass Effect 3. Purtroppo il codice sorgente di Pinnacle è andato perso e Bioware stessa, alla faccia dei backup, non è stata in grado di recuperarlo, mentre il multiplayer è stato considerato troppo oneroso da inserire. Assenze non piacevoli ma che, alla fine, non vanno a toccare l’enorme mole di materiale disponibile.
Come invecchia una leggenda?
La domanda è una sola: quali sono le migliorie apportate alla saga? iniziamo ricordando che viene riproposta, oltre che PC, in edizioni che sebbene siano perfettamente compatibili per PlayStation 5 e Xbox Series X/S, nascono per PlayStation 4 e Xbox One. Insomma, una rimasterizzazione che ha sfruttato le tecnologie delle generazione appena passata e non di quella in divenire. Partiamo dal punto di vista che immediatamente si può notare, cioè quello grafico. Come è ovvio che sia, il capitolo che ha necessitato maggiore impegno per essere reso godibile a oggi è il primo, mentre il secondo e il terzo hanno potuto vivere di “rendita”, tanto che BioWare sembra aver lesinato le migliorie su di essi. In generale i punti dolenti sono rappresentati dalle espressioni facciali, sempre considerando una qualità in scala che rende al massimo in Mass Effect 3 e ha maggiori incertezze sul primissimo episodio.
Abituati ai giochi moderni, vedere come si contorcono le facce dei protagonisti (il Capitano Andersson su tutti) lascia abbastanza interdetti, anche e soprattutto dopo tutte le polemiche che erano state fatte contro le espressioni facciali di Andromeda. Appare abbastanza chiaro che c’è un qualche problema nel coordinare i movimenti delle labbra con le reazioni “naturali” delle guance, tanto che invece, osservando parlare le razze aliene dotate di pelle più “dura” il problema appare praticamente eliminato. Estremamente pregevoli, invece, le realizzazioni dei corpi, con le corazze che sono un piacere per gli occhi, anche qui con una qualità a salire dal primo all’ultimo capitolo. Le texture ambientali, invece, sono altalenanti e non si fa fatica a riconoscere il materiale originale passato a rifinitura. I movimenti dei protagonisti continuano, a costo di risultare noioso nel dirlo; a seguire la linea temporale dei giochi originali, passando da una certa legnosità a una fluidità soddisfacente.
Lascia l’amaro in bocca notare che non mancano alcuni bug tra cui è facile notare qualche scatto della fluidità, elementi con errori di compenetrazioni e via dicendo. Alla voce “bug” segnaliamo anche un fastidioso problema che ci è comparso diverse volte legato, però, all’audio. L’ottimo (ma davvero ottimo) doppiaggio in italiano soffre di alcune frasi tagliate sulle ultime parole, andando a inserire un fastidioso neo in un comparto di per sé stupendo, dove le musiche non hanno nulla da invidiare a un kolossal cinematografico e gli effetti sonori non deludono mai.
Per quanto riguarda il gameplay, rimane il sublime sistema basato su esplorazione, combattimento e conversazioni con i personaggi non giocanti. Vagare per la galassia, imparare a conoscere pianeti e città, scoprire ogni angolo della Cittadella (dove caricamenti e gli storici ascensori hanno impatto minore) rimane un piacere unico composto da una miriade di dialoghi e la possibilità di dare risposte diametralmente opposte che andranno a comporre la personalità del nostro Shepard, grazie ad un elaborato sistema morale. Il combattimento si basa su scontri a fuoco (ma non manca la possibilità di dare qualche colpo corpo a corpo) conditi dalla possibilità di utilizzare diversi poteri tra cui spiccano le capacità biotiche, cioè particolari abilità che permettono ad alcuni individui di manipolare la realtà tramite impulsi nervosi. Come in passato si apre un ampio ventaglio di opzioni sul modo di condurre il combattimento, anche in base ai compagni (sempre un massimo di due) che vorremo portare assieme a noi.
Si è fatto un gran parlare dell’aggiornamento del combat system del primo Mass Effect ai livelli dei suoi sequel e, in effetti, si fa notare una calibrazione che rende le battaglie più fluide, dove abbiamo notato con piacere una maggiore qualità e precisione nella gestione delle armi da fuoco. Principalmente, a trarre i maggiori benefici, è il fucile da cecchino che adesso si rivela devastante anche a inizio trama. Mass Effect 2 e 3 rimangono più improntati verso un combattimento più frenetico, ma il tutto rimane funzionale nel complesso ruolistico. Migliorata (di poco) l’interazione con i compagni, mentre in alcuni casi continua a rivelarsi assai rivedibile l’intelligenza artificiale nemica, con alcuni comportamenti che di tanto in tanto, sfiorano il comico.
Ci sono poi diverse novità assortite, come una migliorata guida del Mako in Mass Effect 1 (la forza di gravità ringrazia), l’ormai onnipresente photo mode, i menù riveduti e migliorati e una revisione volta a semplificare la crescita del personaggio. Sia che vogliate un level cap di 60 (modalità classica) o di 30 (nuova modalità leggenda) con doppi punti abilità a ogni aumento di livello, adesso arrivare al massimo delle potenzialità di Shepard e compagni è più semplice, forse troppo, ma nessuno vi impedisce di ritoccare il livello di difficoltà verso l’alto. In tutto questo il piacere di portare il buon Shephard dal primo all'ultimo capitolo prendendoci le responsabilità di ogni nostra scelta e delle ricadute che avrà sui nostri rapporti personali e sulla storia della galassia, rimane una esperienza indimenticabile.
Insomma, svariati elementi rivedibili che, evidentemente, BioWare non è riuscita a eliminare, ma nel complesso un buon lavoro che rende questa Legendary Edition il modo migliore per vivere e rivivere una saga semplicemente fantastica che consigliamo a tutti, tenendo ben presente che, purtroppo, alcuni segni del tempo sono lì a fare bella mostra di sé. Questi, però, non ci sembrano un buon motivo per perdersi un viaggio interstellare in compagnia di Shepard e personaggi indimenticabili come Tali, Garrus, Wrex, Miranda e tanti altri. Il nostro consiglio è di chiudere un occhio sulle imprecisioni e saltare a bordo della Normandy. Sarà anche una nave spaziale un po’ datata, ma non ne troverete di altrettanto affascinanti da nessun’altra parte!