Minecraft Dungeons: Mojang si dà ai dungeon crawler
Mojang si dà ai dungeon crawler
Sebbene lo scrivente faccia parte di quella piccola, piccolissima, fetta di videogiocatori che non hanno mai messo mano su Minecraft, è innegabile come quest’ultima sia diventata nel corso degli anni una miniera d’oro a cielo aperto. Se ne sente parlare praticamente dovunque, ed è probabilmente questo successo che ha convinto gli ideatori, insieme a Double Eleven, a crearne una nuova versione coloratissima e divertente in stile dungeon crawler.
Minecraft Dungeons, disponibile gratuitamente su Game Pass PC di Microsoft, o altrimenti acquistabile per console, si affaccia in questo periodo sul mercato proponendo una formula trasversale, praticamente adatta a un pubblico di tutte le età.
ATTENTI A QUEI DUE
Il mondo di Minecraft è in pericolo. Il malvagio Arci-abitore è entrato in possesso di un potente artefatto noto come la Sfera del Predominio, che gli ha conferito essenzialmente “fenomenali poteri cosmici” pronti a fargli soggiogare chiunque cerchi di mettergli i bastoni fra le ruote.
La cutscene iniziale serve a proporre l’ingresso in campo del nostro alter-ego digitale, un eroe randomico estrapolato da una selezione di personaggi preconfezionati, subitamente pronto a scendere in campo per farsi strada nelle dieci zone del Sopramondo proposte dal gioco.
Completato un breve tutorial necessario per comprendere la configurazione dei comandi adattata al gamepad, è possibile sbloccare l’accampamento che funge da HUB principale del gioco, una sorta di safe zone dove sarà possibile selezionare la missione da svolgere, senza dimenticarci tra un rendez vous e l’altro di fare una chiacchierata con il Fabbro e il Mercante Errante, due npg che vi permettono di sbloccare equipaggiamento o manufatti casuali adatti al nostro livello.
Essenzialmente la struttura di Minecraft Dungeons segue le meccaniche reiterate dei dungeon crawler alla Diablo, semplificando però la formula al fine di renderla praticamente fruibile da un pubblico di tutte le età. Il nostro viaggio ha inizio dalla Foresta dei Creeper, un luogo labirintico infestato da creature non morte, ma presto si incominciano ad esplorare anche reami composti da diversi biomi, come le Miniere di Pietrarossa, La Forgia Infuocata o il Tempio del Deserto.
Sfruttando lo stile inconfondibile di Minecraft, che approfondiremo più avanti nella parte tecnica, il giocatore entrerà in contatto con molte creature famose del gioco (vi ricordate gli Enderman?!), approfittando di un pizzico di fortuna per droppare alcuni oggetti utili a potenziare il nostro equipaggiamento. La formula semplificata menzionata nel prologo prevede che il personaggio abbia l’opportunità di accedere a tre slot equipaggiamento (arma da mischia, armatura e arma a distanza), accompagnati da altri tre slot manufatti che potranno essere richiamati mediante l’utilizzo dei tasti X, Y e B.
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Ogni equipaggiamento può avere inoltre in dotazione uno slot incantesimo, praticamente l’emulo dei socket per le gemme, che invece il giocatore potrà sfruttare spendendo un gettone che si ottiene ad ogni level-up. Questo aspetto si rivela interessante non tanto per la tipologia, piuttosto utilizzata in questo genere di giochi, ma proprio per la modalità con cui Double Eleven ne ha convertito l’essenza semplificandola senza banalizzarla.
Potrebbe sembrare un’inezia scritta in questo modo, ma avendo la fortuna di poter giocare il titolo in cooperativa con un giocatore più giovane (undici anni), possiamo confermarvi come tale esperienza si sia convertita in una occasione di dialogo sul “cosa scegliere e perché”, evitando tutti gli appesantimenti del caso proposti in titoli molto più elaborati di questo.
Conseguentemente a questo discorso si aggiunge un gameplay elaborato ma facilmente assimilabile, che prevede praticamente l’unica possibilità di colpire i nostri avversari in mischia o a distanza, utilizzando all’occorrenza una pozione infinita (con ricarica nel tempo stile Diablo) e uno dei tre manufatti equipaggiati per l’occasione (sempre con ricarica nel tempo, però influenzabile da alcuni oggetti equipaggiamento).
THAT WAS EASY!
A stratificare per bene l’esperienza ci pensano i diversi gradi di difficoltà proposti (Normale, Avventura e Apocalisse), gradi che servono non solo a rendere i nemici in ogni mappa più ostici ma anche a garantire, in potenza chiaramente, un loot migliore da trovare. La best option resta spesso quella di farmare i livelli più facili alla ricerca di equipaggiamenti migliori, ma è innegabile considerare che la pratica rende perfetti e che ogni oggetto, accoppiato per caratteristiche a un altro, potrebbero rivelarsi la soluzione migliore da adattare al proprio stile di gioco.
Nel nostro caso abbiamo sacrificato l’agilità del nostro personaggio equipaggiando un’armatura completa, capace di respingere il danno, grazie all’incantesimo spine, impedendoci però al contempo di usufruire velocemente della funzione di rotolamento (assimilabile alla schivata). Al contrario il nostro piccolo compagno di viaggio ha invece pensato di vestirsi da ladro, con pugnali pronti a uccidere velocemente qualsiasi creatura gli capitasse a tiro.
Da sottolineare che i punteggi incantesimo sono univoci e legati al livello, pertanto durante la nostra ascesa al potere saremo costretti a “riciclare” le armi usate fino a qualche momento prima per riprendere i punti spesi per sbloccare i loro poteri negli slot appositi. Una funzione comprensibile e intelligente, che segue il naturale level-up del personaggio. Certo i collezionisti potrebbero storcere il naso per l’impossibilità di conservare gli oggetti unici precedentemente trovati.
Oltre alla cooperativa locale, il gioco offre la possibilità di giocare con altri quattro giocatori pescati in rete, enfatizzando a tutti gli effetti l’esperienza regalandoci l’occasione di condividere momenti divertenti e battaglie epocali, anche se disputate contro personaggi piuttosto originali.
Graficamente il gioco si presenta con una grafica coloratissima, resa “semplice” dai tratti distintivi dell’opera di riferimento creata da Notch. Il discorso lascia inoltre intendere che il gioco si rivela fluido e stabile in ogni occasione, con un framerate granitico sui 60fps sia su console Xbox One che su PC.
Versione Testata: Xbox One
Voto
Redazione
Minecraft Dungeons: Mojang si dà ai dungeon crawler
Minecraft Dungeons è un titolo che va assolutamente aggiunto al proprio bagaglio videoludico, un’esperienza divertente in grado di catturare l’attenzione del giocatore, senza lasciare contemporaneamente indietro chi vuole godersi un’esperienza con leggerezza o chi, inoltre, appartiene a una fascia di età più giovane. Gli sviluppatori hanno anche garantito un supporto al gioco con nuovi DLC in arrivo prossimamente. Consigliatissimo da giocare con i propri figli, non ve ne pentirete!