Recensione Nioh Collection: a volte ritornano

Recensione Nioh Collection a volte ritornano
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Quando si parla di Team Ninja si fa spesso riferimento all’età dell’oro firmata Tomonobu Itagaki, fondatore del gruppo e responsabile di Dead or Alive, nonchè fautore della rinascita in chiave moderna del titolo made in Tecmo, Ninja Gaiden.

Nonostante l’uscita del suo capo programmatore – non senza polemiche – avvenuta nel 2008, il team ha in realtà saputo superare abilmente anche l'impasse determinato da un progetto – Ninja Gaiden – finito lentamente in declino, e sfornare uno dei più ostici Souls-like dell’era Playstation 4. Stiamo ovviamente parlando di NiOh, Action RPG a tinte orientali nato nel 2017, tornato agli onori della cronaca grazie al secondo episodio del 2020 e di cui non poteva mancare una declinazione anche in chiave next-gen console.

Con l’avvento di Playstation 5 il Team Ninja ha infatti ben veduto di lanciare la NiOh Collection, titolo capace di racchiudere in un’unica soluzione le versioni più complete e migliorate di sempre delle avventure che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso di questi ultimi quattro anni.

Grafica rinnovata per entrambi i capitoli

Rispetto all’update gratuito già disponibile per tutti i possessori della versione Playstation 4 di NiOh 2NiOh Collection consente fondamentalmente di avere a disposizione entrambi i capitoli della saga, comprensivi non solo di tutti i DLC pubblicati nel corso degli anni, ma anche degli immancabili aggiornamenti grafici di rito.

Tralasciando l’analisi approfondita su giochi ormai noti ai più (a tal proposito vi rimandiamo alle nostre recensioni dell’epoca relative sia al  che al suo ) ciò che realmente cambia con la NiOh Collection è l’opportunità di usufruire di un maggiore dettaglio grafico (parliamo comunque di una classica remaster e non di un remake), ma sopratutto di godere di alcune proprietà di gioco del tutto distintive.

Detta della presenza di texture leggermente riviste, dal punto di vista visivo la novità più interessante è data dalla possibilità di poter scegliere fra ben tre differenti impostazioni greafiche, che sostanzialmente consentono di “privilegiare” il bilanciamento di alcuni fattori del gioco rispetto ad altri.

Non parliamo ovviamente di novità eclatanti (scordatevi la presenza del ray tracing et similia), ma dell’opportunità di scegliere fra un’impostazione ideale per gli schermi FullHD ed una più adatta per le TV 4K, fermo restando la garanzia per entrambe di un framerate comunque ancorato (salvo rarissimi frangenti) ai canonici 60 FPS. Per le TV più recenti è in realtà disponibile una terza modalità in grado di spingere la frequenza dei fotogrammi fino a 120 FPS, particolarmente indicata per chi preferisce spingere l’acceleratore più sulla sulla reattività dei comandi e la fluidità generale che non sull’impatto grafico vero e proprio, “limitato” alla sola risoluzione Full HD.

Recensione Nioh Collection: a volte ritornano

DualSense vero valore aggiunto

Per quanto scontata, la novità più interessante di questa NiOh Collection assieme all’azzeramento dei tempi di caricamento ed all’introduzione delle nuove impostazioni grafiche è rappresentata in realtà dalla ricalibrazione del sistema di controllo, adattato per l’occasione per venire incontro alle caratteristiche del tutto distintive del controller di nuova generazione firmato Playstation.

Stiamo ovviamente parlando del DualSense, sfruttato per l’occasione non solo per amplificare grazie al feedback atipico le sollecitazioni dovute al peso dell’arma imbracciata ed alla violenza dei colpi inferti (o subiti) dal proprio alterego nel gioco, ma anche per aggiungere quel tocco di immersività in più, grazie all’uso dell’altoparlante posizionato posizionato sul pad e sopratutto alla risposta dei grilletti adattivi, particolarmente efficaci nel simulare effetti quale la crescente pressione derivante dalla tensione di un arco o la resistenza “offerta” da un grilletto di un’arma da fuoco particolarmente potente.

Un acquisto obbligato, ma solo per i non possessori degli originali

Acquisto obbligato per quanti non hanno avuto modo di cimentarsi soprattutto con il primo capitolo della serie su PS4, NiOh Collection rappresenta a nostro modo di vedere un’operazione atta più a strizzare l’occhio alla nuova generazione di console che non ad offrire una vera e propria valida alternativa ai titoli già visti proprio su PS4. Per quanto presenti, le differenze proposte da entrambi i giochi su PS5 non giustificherebbero, infatti, l’ulteriore esborso di denaro, specie considerando la possibilità per i possessori di NiOh 2, di accedere alla controparte PS5 in maniera completamente gratuita.

Recensione Nioh Collection: a volte ritornano

NiOh

Versione Testata: PS5

7.5

Voto

Redazione

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NiOh

NiOh Collection rappresenta la classica operazione utile per chi è rimasto indietro nelle uscite su Playstation 4. Per quanto presenti, le novità non giustificherebbero, da sole, l'ulteriore esborso di denaro, rendendolo viceversa un acquisto obbligato per quanti non abbiano avuto modo di gustare uno o entrambi i titoli nella precedente generazione di console.

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