Recensione PC Horizon Zero Dawn: Il ritorno di Aloy in pompa magna
L’avventura di Aloy in Horizon Zero Dawn si confermò, senza alcun dubbio, una delle avventure più avvincenti pubblicata in esclusiva sul catalogo Sony. Guerrilla Games riuscì in qualche modo a uscire dal tunnel creatosi con Killzone, la loro IP di maggior successo.
Con Horizon Zero Dawn gli olandesi riuscirono a creare un open world estremamente intrigante, accompagnato da una lore originale che ci proponeva, ieri come oggi, una fotocopia del pianeta Terra filigranata con il classico filtro post-apocalittico, dove però al posto di zombie o discepoli della divina scuola di Hokuto, troviamo al contrario un paesaggio completamente divorato dalla vegetazione.
Gli abitanti del pianeta sopravvissuti sono tornati a una sorta di nuova preistoria, unendosi in quelle che a tutti gli effetti sembrano delle tribù molto legate a una nuova concezione del mondo, soprattutto condita da un rapporto spirituale con la madre terra molto accentuato. C’è anche tanta tecnologia, che però si insinua senza troppa timidezza tramite la fauna, presentandosi quindi ai nostri occhi sotto forma di macchine senzienti, esseri capaci di muoversi e comportarsi proprio come animali in carne e ossa.
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Le prime sessioni del tutorial in compagnia di Rost, padre adottivo della protagonista, ci mostrano infatti parte di questa fauna con una delicatezza estremamente accattivante. Vedere i Corsieri muoversi in branco, come se fossero degli equini al pascolo, mentre contestualmente ci si prova a muovere nell’erba alta per evitare lo sguardo attento delle Vedette, simili a dei teropodi, dimostra quanto gli sviluppatori siano stati attenti a tutte le variabili, componendo così un racconto convincente e ricco di sfaccettature.
RITORNO ALLE ORIGINI
Sebbene la maggior parte dell’utenza videoludica, anche senza averci giocato, sia al corrente della tipologia di gioco proposta da Horizon Zero Dawn.
Come accennato in sede di prologo, si tratta di un open world piuttosto ampio, soprattutto considerando la presenza del contenuto aggiuntivo Frozen Wilds, comprensivo di tutti i tratti distintivi appartenenti al genere: la protagonista può muoversi nell’ambientazione seguendo il filone principale della storia, che abbiamo trovato comunque affascinante soprattutto quando approfondito e portato a termine, con la possibilità inoltre di completare degli incarichi secondari, che variano dalle semplici missioni a svariate attività facoltative.
Oltre ad avere caratteristiche open world, la creatura di Guerrilla Games presenta anche i connotati degli action RPG, proponendo così una progressione del personaggio principale suddivisa per livelli, da monitorare con attenzione non solo nel completamento delle missioni, ma anche nella distribuzione di tutti quei perk necessari per adattare il prodotto al nostro stile di gioco.
L’utilizzo del Focus, un particolare strumento trovato da Aloy da ragazza che gli permette di vedere alcune caratteristiche nascoste delle macchine, diventa fondamentale non solo nell’esplorazione del mondo, ma anche e soprattutto nel sistema di combattimento. Questo sensore olografico ci permette di scoprire punti di forza e punti deboli del nostro avversario, così da poterli sconfiggere (o addomesticare in seguito con l’override) più facilmente.
In questo senso è possibile spendere una parolina anche sulla configurazione sfruttata per l’occasione, giacché abbiamo provato a giocare Horizon Zero Dawn non solo con il controller, ma anche con mouse e tastiera, senza riscontrare troppe difficoltà o imprecisioni nella distribuzione dei tasti richiesti.
TECNICAMENTE ECCELSO
Potremmo dilungarci ancora molto sulla struttura del gioco, sulla sua storia e su come Aloy abbia aiutato un po’ il mondo delle eroine al femminile, ma in questo caso è bene concentrarsi sulla pratica odierna e su come Guerrilla Games sia riuscita a produrre un porting su PC dignitoso ed essenzialmente privo di intoppi.
Bisogna specificare sin da subito che le nostre prove di gioco sono state effettuate su una postazione di fascia alta, pronta insomma per riprodurre la maggior parte dei titoli sul mercato senza particolari intoppi, contando come base una configurazione al massimo delle impostazioni per una risoluzione Full HD (1920x1080). Nel dettaglio, parliamo di un AMD Ryzen 7 3700X, 8 GB RAM, GeForce RTX 2070 e un SSD interno su slot M2.
Grazie a queste componenti hardware, Horizon Zero Dawn è girato senza nessun intoppo con tutte le impostazioni al massimo, mantenendo al tempo stesso un framerate granitico sui 60 fotogrammi al secondo. Una gioia per gli occhi, soprattutto considerando la nostra esperienza sulla PlayStation 4 standard, che in qualche modo soffriva lievemente la presenza di qualche caricamento di troppo, accompagnato anche da qualche incertezza sulla stabilità del framerate suddetto.
Aloy sembra quasi ringiovanita anziché invecchiata, seppur di soli tre anni, ma il dispiacere più grande è quello di non aver avuto la possibilità concreta di spingere il titolo a risoluzioni maggiori, toccando come terreno di prova il 2 o 4K. Certo è possibile operare sui parametri “virtualizzando” la risoluzione, andando quindi sui 3996x2160, ma sinceramente senza uno schermo a corredo si rivela più una pratica inutile, incapace insomma di restituire quanto richiesto.
Sappiamo comunque che gli sviluppatori sono al lavoro su una patch correttiva che andrà a risolvere qualche problema presentatosi su schede video AMD, ma è comprensibile ricevere segnalazioni del genere soprattutto considerando l’enorme panorama hardware a cui ci si affaccia quando un titolo console sbarca, oseremmo dire finalmente e fortunatamente, anche su un mercato così diversificato come quello PC.
La pratica del porting sta prendendo piede sempre più spesso, uno dei casi più recenti è Death Stranding, ed è sinceramente un vero piacere considerare quanto, seppure a distanza di molto tempo, alcuni giochi esclusivi per una piattaforma riescano anche a “sbarcare” virtualmente su altri mercati di riferimento.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Horizon Zero Dawn
Horizon Zero Dawn viene rispolverato in grande stile su PC, proponendosi come un titolo avvincente privo di imprecisioni, in grado insomma di presentarsi al pubblico di riferimento come una vera e propria gioia per gli occhi. Sebbene parliamo di un titolo uscito tre anni fa, che può sembrare poco ma vi assicuriamo che non lo è in questo caso, la sensazione è quella di giocare a un prodotto invecchiato benissimo, capace di intrattenere senza riserve. Nei prossimi giorni sapremo dirvi qualcosa in più per i sistemi AMD, vista la patch correttiva citata, ma siamo abbastanza sicuri che non ci saranno problemi particolari. Se vi piacciono gli open world, non pensateci due volte.