Recensione Pokemon Snap: un viaggio fotografico nell'universo dei Pokemon
I Pokemon ritornano con una formula che non ha paura di mostrare le sue rughe, ma che appassionerà tanto i vecchi che i nuovi videogiocatori.
Pokémon Snap è probabilmente il più atipico e assurdo titolo in salsa Pokémon uscito per questo franchise (al secondo posto di questa classifica “weird” si piazza sicuramente il buonissimo Pokémon Pinball).
Sviluppato dalla ceneri di uno rail shooter ispirato alla favola di Jack e il Fagiolo Magico, alle soglie degli anni 2000 e in uno dei momenti più alti del fenomeno Pokémon, quei geniacci di Hal Laboratory proponevano al grande pubblico un’esperienza per certi versi unica. Una sorta di safari videoludico in salsa Pokémon che permetteva ai giocatori due grandi cose: immergersi negli habitat dei mostriciattoli e portare “a casa” dei ricordi di quei momenti, vere e proprie istantanee digitali, una funzione che all’epoca era tutt’altro che scontata.
Con un inaspettato flashforward, Nintendo in collaborazione con Namco Bandai ci riporta a vivere un’avventura fuori dal tempo, grazie all’uscita di New Pokémon Snap. Lo ammettiamo senza problemi: abbiamo davvero apprezzato il coraggio di riproporre - nel 2021 - un titolo su binari in cui l’unico scopo è quello di scattare foto, senza il supporto di VR o altre tecnologie in grado di ampliare un’esperienza decisamente vintage, ma non per questo meno affascinante.
Anticipando leggermente il giudizio finale, possiamo dire che questo bucolico titolo Pokémon è indubbiamente - sospendendo momentaneamente il giudizio tecnico - da premiare per il coraggio e la cura che gli sviluppatori hanno infuso nell’esperienza ludica proposta. Un prodotto che non ha paura di risultare concettualmente superato, e che si propone al pubblico moderno - e ai vecchi fan che lo apprezzeranno senza troppi problemi - con una formula coraggiosa e sicura di se stessa.
Ma andiamo con ordine. A differenza del predecessore, New Pokémon Snap è supportato da una componente narrativa più sostanziosa, una vera e propria storia che andrà a svilupparsi e concludersi su oltre dieci ore complessive. Il nostro personaggio vola nella regione di Lentil, dove si trova il Professor Speculux, uno biologo studioso di Pokémon che sta cercando di studiare il particolare fenomeno Lumina: alcuni Pokémon della zona, entrando a contatto con determinati elementi della natura, iniziano a brillare. Uno studio che cominciato cento anni prima per mano del famoso Capitano Vic (primo studioso del fenomeno Lumina) e che, grazie alle nostre foto e una serie di personaggi che contemplano anche graditi ritorni, Speculux porterà a termine.
Gli sforzi narrativi sono quindi apprezzabili nella loro semplicità, e rappresentano un espediente mai noioso per far fruttare tutte le potenzialità della nostra “Ricercamera” uno strumento in grado di fare sia da fotocamera che da Pokédex. La struttura di gioco è piuttosto semplice, visitando una serie di location sulla nostra Neo-Uno, dovremo scattare una serie di foto che immortalano i Pokémon in pose particolari e uniche. Finito il percorso - ogni corsa dura tra i 4 e i 6 minuti - dovremo selezionare le foto migliori per sottoporle al Professore che ci ricompenserà con dei punteggi basati sull’unicità del momento scattato, sull’inquadratura, sulla messa fuoco e così via. Tutto questo si tramuta in un punteggio che va da stelle bronzo per i punteggi sotto ai duemila punti, a stella diamante per quelli sopra i quattromila punti. La cosa importante da tenere a mente è che ogni Pokémon ha una pagina dedicata su Fotodex e per essere completata serve immortale il mostriciattolo in pose sempre più rare che valgono 1,2,3 o 4 stelline.
Per poter stimolare le reazioni dei vari esemplari, avete a disposizione svariati strumenti (combinabili anche tra loro). Il radar vi permette di analizzare l’ambiente circostante; la mela soffice può essere gustosa da mangiare per alcune specie; il Pokéflauto può far ballare o svegliare alcuni pokémon e infine la sfera Lumina può innescare curiose reazioni.
Ed è qui che nascono i primi problemi del gioco. Spesso e volentieri le reazioni che vengono associate a questi strumenti non sono assolutamente logiche, e vi troverete a fare l’ennesima “run” provando a tirare cose casualmente ai vari mostriciattoli. Inoltre, il sistema di punteggio del Professore non è sempre precisissimo e nel Fotodex troverete alcune foto che, inspiegabilmente, pur essendo simili tra loro vi daranno punteggi differenti.
In termini di pura e semplice longevità il gioco è invece indubbiamente sorprendente. I percorsi sono tanti e ben variegati tra loro, con un vero e proprio livello di esplorazione che aumentando renderà diverse ogni singola corsa, mettendo in risalto sullo stesso percorso pokémon sempre più rari. A questo si aggiungono varianti notturne degli stessi percorsi e scorciatoie e percorsi segreti interni che vi offriranno nuove possibilità di scatto.
Ovviamente, il senso di ripetitività - dato principalmente dalla meccanica - inizierà a farsi sentire dopo qualche ora, ma questo è un elemento imprescindibile per il tipo di esperienza proposta, ed è una cosa da tenere bene a mente nel momento in cui andate a valutare l’acquisto del gioco. New Pokémon Snap deve infatti essere approcciato come un titolo zen e rilassante, in cui non c’è mai la pressione del “game over”, del poter sbagliare qualcosa. Quello che conta (un po’ come nei veri safari) è avere la pazienza di aspettare il momento giusto per lo scatto perfetto, facendosi trovare pronti, anche se questo dovesse tramutarsi nell’ennesima run sullo stesso percorso.
Percorsi che, tecnicamente parlando, sono davvero ben realizzati grazie ai costanti 60fps sia in in docked che in handheld. La cura che Namco Bandai ha riposto nelle animazioni dei mostri è davvero pregevole e denota un vero e proprio senso di rispetto per il franchise. Se siete amanti dei Pokémon resterete davvero sorpresi in più di una occasione. E per dimostrare la vostra bravura come fotografi, avrete la possibilità di condividere, su una sorta di diario online, le vostre foto migliori, che potranno essere votate dagli altri giocatori del mondo. Plauso finale al comparto sonoro, che abbiamo trovato il vero e proprio fiore all’occhiello di questa esperienza. Ascoltare i rumori circostanti sarà, spesso e volentieri, fondamentale per scovare i pokémon più rari.