Recensione Ratchet & Clank: Rift Apart
Ratchet & Clank: Rift Apart è il nono capitolo ufficiale dell’omonima serie sviluppata dai ragazzi di Insomniac Games. Una serie che sin dalla sua nascita si è contraddistinta per qualità e divertimento, diventando nel corso degli anni un vero e proprio franchise per Sony. Tra capitoli originali, spin off, fumetti e persino un film per il grande schermo il lombax Ratchet e il robottino Clank sono ad oggi veri e propri punti di riferimento all’interno del mondo dell’action platform 3D.
Questo preambolo è necessario per inquadrare anche l’importanza di cui è stato - volontariamente o no - investito questo ultimo capitolo in uscita l’11 Giugno in esclusiva per PS5. Investitura dettata da un momento in cui la tanto chiacchierata “next-gen” stenta a decollare, con i giocatori che cercano un vero e proprio punto di riferimento di questo salto generazionale, visto che per svariati motivi - più o meno validi - non è stato trovato nei titoli che Sony ha pubblicato sino ad ora.
Ma andiamo con calma e partiamo dal principio. A livello narrativo e temporale Rift Apart si posiziona dopo Nexus, con il nostro duo ancora una impegnato a festeggiare il salvataggio della galassia. Da sempre titubante a cercare altri soggetti della sua specie, Ratchet inizia a titubare quando il suo amico robot gli mostra un oggetto da lui riparato: Il Dimensionatore.
Uno strumento potentissimo, che permette di muoversi all’interno dello spazio tempo alla ricerca, appunto, di altre dimensioni...magari abitate da altri Lombax! Purtroppo le buone intenzioni di Clank impattano su quelle decisamente meno buone del sempre presente Dottor Nefarious. Nelle mani sbagliate il Dimensionatore può essere molto pericoloso, e infatti, Nefarious alla furiosa ricerca di una dimensione dove può regnare incontrastato, provoca la distruzione dello strumento e il potenziale collasso dell’universo e di tutte le dimensioni che lo compongono.
Questo l’incipit, senza spoiler, di una storia che vi porterà ancora una volta a giocare nei panni del “dinamico duo” questa volta però supportato da Rivet, una lombax presente in un’altra dimensione in cui Nefarious è diventato Imperatore e altri personaggi che non vi sveliamo.
Inutile negare che la trama sia piuttosto semplice nella sua evoluzione, con elementi che vengono sempre toccati con le corde giuste ma senza mai varcare quella soglia di profondità che richiederebbe tempo ed evoluzione caratteriale dei personaggi. Si parlerà di multiverso, di emozioni e di accettazione, sullo sfondo di un’avventura che riesce ad intrattenere per circa 15 ore in base a quanto è forte il vostro senso di completismo.
Una trama che serve anche a fare da collante con quello che è il viaggio tra le dimensioni, vero e proprio elemento distintivo di quest’ultimo capitolo e vera e propria prova di forza di PS5 e della sua SSD. Nel gioco ci troveremo infatti a passare tra una dimensione e un’altra senza il minimo caricamento, supportati da un comparto tecnico solidissimo e con un frame rate stabilissimo (nella versione da noi provata, bloccato a 30Fps).
Ma prima di addentrarci meglio nel comparto tecnico, torniamo al gioco. Sotto l’aspetto puramente ludico, Ratchet & Clank non si discosta dai suoi predecessori. Supportato da una leggera componente platform, il gioco offre un approccio ancora più action dei capitoli precedenti, con sparatorie in terza persona estremamente caotiche ma mai confusionare, una quantità di armi esagerata e - come da tradizione della saga - discretamente fuori di testa e con in più la possibilità di utilizzare delle vere e proprie fratture dimensionali per teletrasportarsi da una parte all’altra del livello.
Sotto questo aspetto il gioco è estremamente piacevole. Affrontare i nemici - che godono di una discreta varietà - è divertente perché l’approccio non è mai limitante. Avanzando nell’avventura si sbloccheranno costantemente nuove armi in grado di offrire opportunità di diversificare in maniera sostanziale ogni singolo scontro, lasciando nelle mani e nella testa del giocatore la totale libertà. Tra l’altro, il gioco offre ancora una volta la possibilità di far avanzare di livello il proprio personaggio (sarà tutto automatico e andrà ad aumentare esclusivamente la barra della vita) e il livello delle armi attraverso le kill. Sfruttando i punti di Miss Zurkon sparsi per i vari pianeti, potrete potenziare le armi per renderle ancora più efficaci.
Se quindi da una parte abbiamo uno sparatutto solido e indubbiamente intrattenente, dall’altra troviamo degli elementi platform che si limitano a fare il loro compitino, senza mai spingersi verso lidi creativi particolarmente avvincenti o in grado di restare impressi. Diverso invece il discorso della densità. Sebbene la quantità di pianeti visitabili non sia altissima, la loro biodiversità e la differenza di approccio che offrono, rendono l’esperienza con il gioco assolutamente godibile e piacevole. In ogni mondo avrete, come da tradizione, dei collezionabili come: bolt d’oro (che sbloccano simpatiche easter egg e varianti estetiche al gioco), spybot, nuove armature per customizzare Ratchet e Rivet e altro ancora. L’elemento free roaming è quindi presente, grazie anche alla possibilità di tornare sempre sui pianeti già visitati per completare tutti i collezionabili, ma non aspettatevi pianeti super vasti.
Alla parte collezionabile fanno da spalla una serie di missioni secondarie che possono essere completate nel momento in cui le si incontrano, oppure, in un secondo momento. Non mancheranno infine una serie di sfide (oro, argento e bronzo) che vi regaleranno un sacco di valuta e collezionabili se completate. Non mancheranno poi attività alternative dedicate espressamente a Clank e ad un’altra simpatica amica che non vi vogliamo svelare.
Insomma giocare a Ratchet & Clank e godersi la storia che fa da sfondo è indubbiamente piacevole, con un senso delle stupore (dato soprattutto dal lato tecnico) sempre molto presente e un gameplay che, tolti rari casi, si mette al servizio del giocatore lasciandogli spesso e volentieri la facoltà di sperimentare nelle fasi shooting. Tutto questo però è controbilanciato da una sfida che non è mai troppo impegnativa o probante, nemmeno al livello di difficoltà più alto. Il nostro consiglio, se siete giocatori esperti, è quello di lanciarvi subito nella sfida con la difficoltà più alta.
Arriviamo infine a parlare di quello che abbiamo reputato l’elemento più impressionante di Ratchet & Clank: Rift Apart: il comparto tecnico. Se questa doveva essere una dimostrazione di forza (e speranza!) per PS5, la prova è stata nettamente superata. Abbiamo giocato il titolo in 4k e 30fps (la variante “performance” a 60fps, arriverà al lancio) e il gioco è davvero uno spettacolo visivo solido e avvolgente. I dettagli delle superfici, l’utilizzo del ray tracing, i modelli poligonali di amici e nemici sono davvero allo stato dell’arte. Il tutto esaltato da una modalità foto - praticamente istantanea - che vi permette, con tutta la calma del mondo, di indugiare senza problemi nei dettagli dell’ottimo lavoro svolto da Insomniac. Un lavoro che ovviamente deve sottostare a delle piccole restrizioni, che minano in alcuni casi la libertà visiva (e a volte di movimento) del giocatore, ma che non risultano mai fastidiose o oppressive. Sotto l’aspetto audio il gioco ha una colonna sonora piacevole anche se non particolarmente carismatica, controbilanciata da un doppiaggio in italiano davvero ottimo e ispirato.
Se avete già sbirciato il voto alla fine, sono sicuro che vi starete chiedendo come mai - visti i toni della recensione - Ratchet & Clank non si è aggiudicato qualcosa di più. Il motivo è presto detto, l’esperienza del gioco non eleva in alcun modo il valore della saga in senso assoluto. Quello delle dimensioni poteva essere un valore aggiunto enorme e in grado di offrire qualcosa di realmente diverso a questo franchise. Invece, arrivati alla fine, vi sarete trovati tra le mani un ottimo gioco, divertente, solido, appagante ma che vi lascerà un piccolo senso di incompletezza. Intendiamoci:ad averne di giochi così, eh! Ma dopo tutti questi anni, forse un pizzichino di coraggio in più - anche per il modo in cui ci era stato presentato il gioco - da parte di Insomniac me lo sarei aspettato. Quello che rimane è un gran bel capitolo per la saga di Ratchet & Clank; un gran gioco in grado di dimostrare quello che potrà fare PS5, ma forse privo di un po’ di coraggio.
Chiudiamo segnalando qualche problema che ci è capitato nel codice di gioco, forse non ancora del tutto pronto. Qualche bug e glitch che speriamo vengano risolto con la patch day one per offrire un’esperienza completa e appagante senza problemi lato giocatore.