Recensione Ride 4: Ride bene chi Ride 4

Recensione Ride 4 Ride bene chi Ride 4

Milestone torna sul mercato con il quarto capitolo della serie Ride, il suo marchio dedicato agli amanti delle moto da strada, portando avanti un prodotto che, seguendo lo stile lanciato sulla prima PlayStation dallo storico Gran Turismo, permette di crearsi il proprio garage virtuale affrontare delle gare su strada e pista per riuscire a scalare sempre più le classifiche mondiali e arrivare a imporsi nelle leghe più prestigiose. Tanti ci hanno provato con alterne fortune (tra i più non posso non citare l'immenso Riding Spirits 2 su PlayStation 2) e Milestone, specializzata da sempre nel mondo delle due ruote, non poteva che continuare a far felici i propri fans. Così torniamo a mordere l’asfalto (con le ruote, si spera, e non con le gengive a causa di una caduta) e a saggiare tutte le novità di questo Ride 4 che spaziano dalla realizzazione tecnica sino a quella contenutistica, passando da alcune novità di gameplay.

Partiamo dalla base: Ride 4 non rivoluziona nulla, ma cerca di evolvere ogni suo aspetto cercando di migliorare un prodotto già equilibrato senza snaturarlo. L’idea principale rimane quella dei precedenti capitoli, per la gioia degli appassionati. Non mancano però, come stavamo dicendo, le novità, a partire dai contenuti. Crescono i modelli di moto utilizzabili, andando a superare i 250, dove segnalo con gioia l’ingresso di tre bolidi targati Harley Davidson, e i circuiti arrivano a ben 34 con l’arrivo di piste storiche come Magny Cours. Queste le aggiunte più corpose, visto che non mancano anche nuovi capi d’abbigliamento tecnico per rendere il vostro pilota unico. D’altro canto, tutto parte da un rapido editor per creare il proprio pilota virtuale, e sin da subito è chiaro che, sebbene le opzioni siano ridotte all’osso, la customizzazione dell’abbigliamento è davvero ampia. Ad ogni modo, una volta scelto nome, sesso, volto del nostro avatar e alcuni elementi di stile di guida, sarà il momento di mettersi, senza tanti fronzoli, in moto.

Recensione Ride 4: Ride bene chi Ride 4

Le opzioni per correre sono estremamente classiche, tra multiplayer (ancora non disponibile nel periodo della nostra prova), le gare libere e la carriera. Ovviamente le gare libere permettono di lanciarsi in pista e provare i propri bolidi, magari imparando le migliori traiettorie dei circuiti, mentre il vero fulcro del gioco in singolo rimane la carriera. Questa è strutturata come il già citato Gran Turismo, tranne per il fatto che, all’inizio, si deve scegliere una zona del mondo in cui correre tra America, Europa e Asia. Una volta presa la propria decisione, si dovrà completare l’area scelta per poter accedere alle altre e passare al circuito internazionale. Si parte da un sistema a patenti, per poi scegliere specifiche tipologie di gare suddivise per categorie di motociclette utilizzabili. Ogni gara permette di accumulare punti in base ai propri risultati, punti che andranno a sbloccare nuovi eventi e via dicendo. A questo si aggiunge la nostra crescita personale che si muove su tre percorsi: quello monetario, quello di affinità con un singolo mezzo e il livello di gradimento delle case di costruzione.

Il piacere della piega

Il sistema ricalca quello di decine di giochi che abbiamo già visto e rivisto, ma va detto che è abbastanza difficile aspettarsi particolari innovazioni in un simulatore di guida (aspettando sempre il ritorno di una modalità con trama come il mitico Toca Race Driver). Tra time attack e gare classiche, si inserisce l’Endurance, dove dovremo affrontare competizioni lunghe sino a 24 ore (per i più temerari) dove gestire al meglio le varie soste ai box, la durata del carburante e l’usura degli pneumatici. Ad ogni modo, tutto concorre al ciclo “vinci, guadagna, compra”  che ci permette di acquistare nuove moto (e abbigliamento) o migliorare meccanicamente ed esteticamente quelle già in nostro possesso, così da poter aumentare le nostre prestazioni in pista. L’offerta è davvero interessante, i modelli presenti sono davvero tanti con Milestone che si è impegnata a rilasciare diversi DLC gratuiti nei prossimi mesi (senza contare i contenuti della special edition) e l’aggiunta delle Harley è davvero intrigante per chi ama il segmento custom. 

Tutta questa varietà si riflette alla perfezione con il modello di guida che mi ha piacevolmente sorpreso, in quanto ulteriormente migliorato rispetto al passato a prescindere dal fatto che avremo svariati parametri da gestire per passare da una guida puramente arcade a una di stampo simulativo (anche se non rigorosissimo). Ovviamente Ride 4 da il meglio quando si vira sulla simulazione, grazie anche ai tanti settaggi disponibili per cambiare il comportamento della moto. Importantissimo dosare i freni, con quello posteriore che a mio parere è stato reso ancora più realistico, e impostare le curve al meglio è la discriminante che separa il buon giocatore dal campione. Ogni moto ha il suo modo di rispondere alla guida e padroneggiarle tutte sarà una sfida non da poco, anche se alcune ci sono sembrate un po’ troppo “leggerine” rispetto alle controparti reali (parola di chi ha guidato dalle custom alle supersportive), ma la fisica rimane comunque ottima.

Recensione Ride 4: Ride bene chi Ride 4

Sta di fatto che guidare i bolidi di Ride 4 è un vero piacere e riuscire a domare quella curva infame che vi ha fatto penare per tanto tempo, sarà una vera soddisfazione. D’altro canto il gioco è molto punitivo, con le prove ime attack che saranno immediatamente abortite se passerete con le ruote sull'erba, e pesanti malus in termini di tempo quando nelle gare classiche taglierete le curve. Quest’ultimo elemento poteva essere reso meglio, visto che le punizioni vengono assegnate anche quando il taglio è minimo o non influisce con il giro, magari andandolo persino a rallentare. Difficile esprimersi sull’intelligenza artificiale, visto che Milestone ha proposto un sistema capace di migliorarsi in base a come i giocatori si comporteranno in pista. Attualmente non sembra troppo differente dal passato (forse un po’ più attento a non speronarci), ma nei prossimi mesi sapremo se la nuova IA sarà all’altezza delle aspettative.

Il lato dove Ride 4 soffre maggiormente è quello tecnico, con una resa grafica che non riesce a competere con le produzioni più importanti. In attesa di qualche patch, si riscontrano rari scatti del motore grafico e un dettaglio di moto e circuiti buono, ma non ottimo. Forse Milestone sta pensando maggiormente alla versione che il prossimo anno approderà sulle console di nuova generazione. Il colpo d’occhio su Ride 4, insomma, non è affatto male, ma è ovvio che si poteva fare di più, con un Unreal Engine non proprio al suo massimo. Anche il sonoro non delude, ma qualche motore sembra un po’ ovattato. Menzione per il senso di velocità, che sotto i 100 chilometri orari circa è abbastanza mitigato, mentre una volta raggiunte cifre più elevate rende alla perfezione la sensazione di trovarsi in moto. Al netto di qualche problema, che magari verrà risolto o mitigato tramite patch, Ride 4 mi ha convinto, grazie a una ottima sensazione di guida e a tanti contenuti disponibili (non dimentichiamo gli editor). Chiedere di più? Forse si, ma Milestone ha portato ancora nelle nostre case un titolo che gli appassionati non possono lasciare sullo scaffale!

Versione Testata: PS4

8.5

Voto

Redazione

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Recensione Ride 4: Ride bene chi Ride 4

Ride 4 saluta la generazione di console uscente con una prova convincente e di sostanza, nonostante il gap tecnico con le produzioni di primissimo livelli sia ancora visibile, sebbene assottigliato. Tante moto, tanti circuiti, modalità classiche ma in buon numero e, soprattutto, un sistema di guida che lascia tanta soddisfazione nel riuscire a dominare ogni bolide a due ruote, tutti egregiamente differenziati in base alle proprie caratteristiche uniche. Insomma, a giocare a Ride 4 ci si diverte soprattutto se si è alla ricerca di una sfida simulativa (sebbene non completa), ma può dare gioie anche a chi preferisce inserire tutti gli aiuti alla guida e godersi il proprio parco veicoli virtuale. Manca ancora qualche limatura (magari qualche patch futura) e l’intelligenza artificiale promette di dare il meglio sul lungo periodo, ma in attesa della versione per PlayStation 5 e Xbox X, Milestone ci ha nuovamente fatti divertire nel fantastico mondo delle due ruote!

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