Steelrising, la recensione: grande festa alla corte di Francia
Grande festa alla corte di Francia, oggi è nato un automa
Non ce ne vorrà Lady Oscar per aver rubato alla sigla il titolo, ma chiunque adori lo stile, la nobiltà francese, gli abiti eleganti della seconda metà del ‘700… e lo steampunk, potrebbe trovare casa in Steelrising. Fantastica l’idea di aver inondato la Francia di robot-cattivi, ma forse re Luigi XVI ha perso la testa per questa scelta – e in un modo o nell’altro lo farà fisicamente – e tocca all’automa della regina mettere a posto le cose, in un mondo devastato dal potere dei robot. Il motore alla base di Steelrising riesce perfettamente ad enfatizzare la cura certosina nel ricreare le ambientazioni del periodo, inserendo perfettamente nel contesto le temibili macchine protagoniste del gioco.
La lore non è solo ben descritta, ma perfettamente inserita all'interno di costrutto narrativo che aiuta il giocatore a godersi la trama del gioco fino alla fine.. Il level design è di grandissimo pregio, non c’è alcuna ripetitività nelle varie strade, ma anzi c’è attenzione ad incanalare il giocatore in bivi, labirinti, segreti e voglia di esplorare. Le armi sono devastanti, talvolta un po’ ripetitive, ma credetemi che le vorrete sperimentare tutte (e tanto basta a renderle geniali), cercando sempre la giusta affinità con la propria classe. Il gameplay, al pari di tutti i Souls da cui prende chiara ispirazione, richiede tanta dedizione ma è talmente bilanciato ad avvicinarlo a prodotti sviluppati da team ben più corposi di quello che ha effettivamente lavorato su Steelrising.
Aegis è rotta
Pur volendo concedere elementi che offrono un divertimento garantito, ci sono magagne che inficiano in parte la vostra esperienza di gioco, anche tenendo conto che nel masochistico mondo degli amanti dei soulslike spesso le difficoltà aggiungono talvolta piacere nella marcia verso la vittoria (si scherza… ma non del tutto). Il primo elemento è la precisione: può sembrare strano ma essere “precisi” e quasi matematici nell'affrontare i nemici in un soulslike è una condizione necessaria per i giocatori per riuscire, magari alla fine di interminabili sessioni di try & error, per venire a capo della situazione. Fin troppo spesso il movimento erratico e quasi casuale dei nemici di Steelrising vi creerà qualche grattacapo extra per riuscire a venirne a capo. Certo è più difficile, ma con certe build risulterà più arduo giungere alla fine.
Il secondo è la volontà di aggiungere moltissimi elementi grafici sul campo di gioco, sia nei normali livelli che nelle boss fight. Se da una parte questo può regalare sicuramente un piacevole colpo d'occhio, dall'altra spesso non consente al giocatore di muoversi liberamente nello spazio, perchè il rischio di "incastrarsi" in qualche elmento dello scenario, o l'impossibilità di schivare i colpi avversari per la presenza di elementi scenici è fin troppo elevata. E, del resto, ci sarà un motivo per cui i titoli di questo genere si svolgono sempre in scenari praticamente vuoti, no?
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Steelrising
Steelrising non è un gioco perfetto ed è in parte derivativo, ma regge totalmente sulle proprie gambe, ha una bellissima lore, è stato fatto un ottimo lavoro di level design e il gameplay ha carattere ed unicità. Se siete amanti dei soulslike non potete perderlo e, al netto di qualche bug, il divertimento è assicurato. Spiders ha finalmente trovato una direzione perfetta su cui concentrare i propri sforzi ed investimenti e speriamo che resti su questa strada ancora a lungo.