Ruined King: A League of Legends Story

Riot Games si getta a capofitto nei giochi di ruolo

di Simone Rampazzi

Approcciarsi da profano a un gioco di ruolo legato a un franchise, per lo scrivente, semi-sconosciuto porta sempre dei benefici. Prima di tutto emerge la fase della scoperta, accompagnata con solerzia da una ricerca spasmodica di nomi, luoghi o eventi che in qualche modo possono essere ricollegati al contesto approcciato quest’oggi, e si passa infine a una semplice analisi del titolo in sé, nella speranza di appropriarsi quanto prima delle regole scritte per quest’ultimo.

Chiaramente la fama di League of Legends ha spianato in parte la strada per Ruined King, e fa certamente piacere constatare anche l’enorme successo riscosso da Arcane, la serie animata recentemente pubblicata su Netflix che, stando alle ultime notizie, vedrà certamente una seconda stagione. Ma cosa succede nel gioco di ruolo sviluppato da Airship Syndicate e in che modo, ripensando a personaggi ed eventi, riuscirà a legarsi nell’immaginario narrativo di League of Legends?

LO STILE FA LA DIFFERENZA

Bilgewater è uno dei luoghi meno promettenti del pianeta, qualora stiate pensando di passarci le vacanze estive. È un luogo arroccato, un cimitero di navi e pontili abitati da pirati sempre in lotta tra loro, pronti insomma a ricordare ogni giorno che l’unica legge da considerare è quella del più forte. In questo luogo vive Sarah Fortune, personaggio famoso di LOL che, negli anni passati, ha preso possesso della “corona” eliminando Gangplank, diventando così il capo della città.

Chiaramente i periodi di quiete sono seguiti spesso da una tempesta all’orizzonte, questa volta rappresentata dalla presenza delle Ombre, esseri che ciclicamente attaccano la zona effettuando una mietitura. Di fronte a questa minaccia difficile da contrastare, Sarah viene accompagnata da altri personaggi noti nell’universo del MOBA di Riot, come ad esempio la sacerdotessa del Kraken Illaoi, il reietto Yasuo oppure il possente Braum del Freljord.

Ognuno dei personaggi presentati nel gioco acquista valore grazie a molteplici elementi, tra i quali primeggiano l’aspetto visivo e quello sonoro. Graficamente le cutscene e i dialoghi botta-e-risposta che riempiono il gioco sono disegnate seguendo lo stile di Joe Madureira (autore già noto nelle opere degli sviluppatori, tra Darksiders e Battle Chasers) e inscenano una narrazione credibile e incalzante, capace di appassionare anche chi, come lo scrivente, non è mai entrato in contatto con il franchise. In parallelo interviene il doppiaggio in lingua nostrana, un elemento di pregio che conferisce a Ruined King un’anima tutta sua.

RIFLETTI BENE SULLA PROSSIMA MOSSA

Dando un’occhiata a Ruined King, ci si rende subito conto che la struttura alle spalle del gioco risulti familiare quanto innovativa a modo suo. Chiaramente trae ispirazione da Battle Chasers, titolo sviluppato dagli stessi autori del gioco, e ne reinterpreta alcuni elementi per adattarli al contesto, inserendo in aggiunta la meccanica della Corsia. Ma andiamo con ordine, onde evitare problematiche nell’esposizione.

Trattandosi di un gioco di ruolo a turni, Ruined King inserisce un discreto numero di personaggi armati di abilità attive e passive, nonché di tratti distintivi che potranno essere utilizzati anche al di fuori dello scontro durante l’esplorazione delle mappe. Le abilità si migliorano con l’avanzare dei livelli e i punti sbloccabili nel menù dedicato servono a potenziarne l’effetto, conferendogli determinati poteri a seconda dello stile di gioco che vorremo adottare.

Illaoi risulta perfetta per descrivere questo semplice meccanismo di progressione del personaggio: trattandosi di una sacerdotessa del Kraken, con ruolo difensivo ma anche di cura, quest’ultima ha la capacità naturale di evocare dei tentacoli magici che avranno potere offensivo, attaccando un nemico casuale a ogni turno, e difensivo, dato che conferiscono un power up in termini numerici alle cure da lei effettuate.

Per migliorare la sua efficacia in campo, le abilità passive permettono di ridurre e migliorare la casistica con cui Illaoi evoca uno di questi tentacoli. Ecco spiegato il motivo per cui Ruined King, al netto di quanto si possa determinare solo con queste brevi spiegazioni, è un titolo da assaporare e leggere con calma, un titolo da prendere con serietà soprattutto nel momento in cui lo si vuole giocare a difficoltà più elevate, perciò più sfidanti.

La meccanica della Corsia, nominata all’inizio di questo paragrafo, determina la tempistica con cui verranno lanciate le abilità di ogni personaggio. Scegliendo tra tre possibilità, ovvero Potere, Equilibrio e Velocità, ognuno degli avatar presenti sul campo potrà infliggere danni a seconda della corsia scelta, eliminando con l’occasione anche qualche buff ottenibile da particolari abilità in dotazione dei nostri nemici. Esistono infatti personaggi che non subiscono danni a meno che non effettuiate un attacco in Corsia Potenza, o personaggi che ne riducono gli effetti qualora non attaccati tramite quella della velocità.

Salendo di livello sarà possibile migliorare non solo le abilità, grazie ai punti dedicati, ma anche delle caratteristiche passive grazie a un sistema di rune piuttosto elaborato, che per raggiungere il massimo potenziale necessita di un discreto livello di grinding. Si parte con dei miglioramenti di basso livello e si arriva, ai livelli più alti, a rendere il proprio alter ego una piccola macchina da guerra (se ben utilizzata sul campo, vogliamo che questo concetto sia chiaro).

L’esplorazione chiude il cerchio su un’esperienza avvincente e ricca di sfaccettature, diventa quasi un elemento fondamentale legato al miglioramento del personaggio, data la possibilità di trovare missioni secondarie da svolgere, taglie e molto altro ancora. C’è persino la possibilità di pescare, trovare oggetti nascosti e denaro utilissimo qualora si vogliano acquistare determinati oggetti più potenti nei mercati locali.

Forse vi farà storcere il naso il quantitativo di esperienza conferito da alcune boss fight, o da gruppi di nemici nascosti più ostici da terminare, ma al netto di qualche piccola sbavatura in corsa Ruined King si presenta davvero come un piccolo gioiellino dei giochi di ruolo.