Starship Troopers Terran Command - Recensione

Avanti Leoni! Volete Diventare degli Eroi?

Sono ormai passati 25 anni da quando Paul Verhoeven, reduce da successi planetari quali Basic Instinct e Robocop, lanciava lo sguardo sul futuro di una umanità che si schianta contro il muro degli insettoidi di Starship Troopers. Pellicola volutamente ignorante e fracassone che a suon di arti mozzati e nemici infidi e disgustosi al contempo, poneva l'accento sui pericoli dell'espansione terrestre

In un futuro che ci sembrava lontanissimo, gli umani erano riusciti a colonizzare lo spazio incontrando lungo il cammino una specie aliena insettoide, originaria di un pianeta chiamato Klendathu. Le due razze sembrano non riuscire a coesistere nella stessa porzione di universo e così scoppia una guerra senza quartiere, che potrebbe cambiare le sorti del futuro della razza umana.  

VOLETE SAPERNE DI PIU’?

Arrivati a oggi, con la conclusione dello scontro che ha dato il via a un discreto numero di prodotti cinematografici e non, il combattimento si è spostato sui nostri PC grazie agli sviluppatori di The Artistocrats, i quali hanno attinto a piene mani da Starship Troopers al fine di creare un titolo strategico fortemente incentrato sulla modalità in singolo giocatore.

Terran Command è a tutti gli effetti questo, un insieme serrato di missioni dove la fanteria mobile si scontra con gli insettoidi, cercando di avere la meglio grazie alla capacità di noi giocatori nel saper scegliere come schierare i soldati sul campo di battaglia. E a tutti gli effetti non si tratta nemmeno di un compito troppo difficile da svolgere: il titolo di The Artistocrats non prevede infatti alcun tipo di unità diversa dalla fanteria, un elemento che quindi semplifica necessariamente l’approccio sul campo, tranne quando si tratta di decidere se affrontare gli avversari con un mitragliere al posto di un cecchino.

Ma all’infuori di questo? Purtroppo nulla. Né un’unità aerea pronta a diversificare lo scontro, né un mezzo di trasporto terrestre pensato per ravvivare anche le sorti della battaglia sul campo. È chiaro che la scelta sia pensata in modo e maniera da restare estremamente fedeli al materiale cinematografico di riferimento, sebbene qualche elemento di diversificazione, anche liberamente ispirato, avrebbe fatto la differenza in termini di longevità.

Una volta completato il tutorial, infatti, si procede nella campagna affrontando le orde nemiche cercando al tempo stesso di portare a casa gli obiettivi, chiaramente cercando il più possibile di non subire perdite rilevanti. I soldati a disposizione possono essere schierati in un numero massimo subordinato alle basi conquistate sul campo, perciò non si corre il rischio di sovrappopolare l’area di gioco come visto nella pellicola di riferimento.

Diciamo che la concentrazione di unità è direttamente proporzionata alla quantità di insettoidi presenti sul campo, seguita dalla nostra abilità di farli muovere nell’area di gioco. Il consiglio è quello di scegliere una difficoltà elevata, questo perché a Normale si rischia di portare avanti le unità di fanteria sulla mappa facendole attaccare in automatico senza un minimo di strategia (o quasi).

DIVERSO DAI CLASSICI STRATEGICI IN TEMPO REALE

Messi davanti a Starship Troopers Terran Command per un paio di ore ci si accorge quanto quest’ultimo sia molto lontano dalla classica definizione di strategico in tempo reale. Non troviamo infatti al suo interno alcun tipo di gestione delle risorse, o come ricercarle sulla mappa, perciò l’unico elemento che deve interessarci resta pertanto il valore della popolazione, necessario e sufficiente al fine di schierare un maggior numero di unità sul campo.

Ci sarebbe piaciuto poter avere sottomano modalità diverse, magari anche qualcosa in cui interpretare gli insetti oltre ai soldati della fanteria mobile nonché, al tempo stesso, avremmo gradito la presenza di una modalità multigiocatore in cooperativa e non. Quanto sarebbe stato intrigante avere un’unità mentale come quelle presenti nella Intelligence della Federazione, e usarla magari in missioni per infiltrarsi nell’alveare degli insetti?

Graficamente non pervengono elementi in grado di farci valutare la resa visiva negativamente, sebbene alcune volte ci siamo trovati di fronte a strani effetti di sovrapposizione delle unità, come se quest’ultime si bloccassero sul posto muovendosi a scatti come soggetti a latenza. Le cutscene in stile fumetto sono piacevoli da guardare, si vede l’impegno profuso nel realizzare il prodotto, sebbene si abbia la sensazione che sia essenzialmente uscito fuori a metà delle proprie capacità.