Yakuza: Like a Dragon si rifà il trucco
Dopo averci fatto divertire e appassionare sulla precedente generazione, Yakuza: Like a Dragon arriva anche su PlayStation 5 e diventa il primo capitolo della fortunata saga giapponese ad approdare sulle nuove console. Stiamo parlando di una edizione migliorata dal punto di vista tecnico per riuscire a sfruttare l’hardware a disposizione. Insomma, il più classico dei porting “cross gen” dove il gioco rimane identico a quello visto in precedenza (e da noi recensito ) cercando comunque di soddisfare il desiderio del pubblico di vivere una esperienza più performante. Partiamo subito dalle informazioni che sicuramente interessano a molti di voi: si, se già possedete il titolo su PlayStation 4 potete scaricare a titolo totalmente gratuito l’edizione PlayStation 5. No, purtroppo non potrete utilizzare i vostri vecchi salvataggi, soluzione che vi costringerà a rigiocare tutto dall’inizio. Insomma si parte con la bella notizia e si arriva a quella decisamente meno piacevole. Traducendo il tutto, siate pienamente coscienti che se avete già l’edizione PS4, o avrete una incredibile voglia di rigiocare il titolo, o potreste essere colti dalla noia qualora per godere delle novità dovrete rivivere quelle 20/30 ore di gioco lasciato a metà. Se invece non avete ancora incrociato le armi con i più pericolosi yakuza del Giappone… ecco a voi il modo migliore per farlo!
Senza tornare sul già detto, la saga ha abbandonato il mitico Kazuma Kiryu per iniziare a seguire il buon Kasuga Ichiban, scagnozzo di una famiglia minore appartenente al clan Tojo. Profondamente legato al suo patriarca, Ichiban accetta di prendersi la colpa per un omicidio non commesso da lui e finisce così a scontare una lunghissima pena in carcere, senza mai pentirsi della scelta, in nome della fedeltà di un vero yakuza. Una volta tornato in libertà, però, il nostro eroe scopre che il mondo è cambiato al punto di essere irriconoscibile, tanto per gli enormi cambiamenti tecnologici che la società ha vissuto tra il 2001 e il 2019, quanto per gli stravolgimenti nell’ambiente della yakuza, a partire da un voltafaccia radicale nei da parte del del suo ex mentore e patriarca. In breve tempo il povero Ichiban si ritroverà in fin di vita in un cassonetto della spazzatura in mezzo ai senzatetto di Yokohama, lontano dalla tentacolare kamurocho e combattuto tra la voglia di riscatto e la depressione per aver perso i cardini della propria. Inizia dunque un percorso di rinascita dove il buon yakuza troverà nuovi compagni pronti a spalleggiarlo, in un mix di avventure che ricalcano i classici stilemi della saga: una trama principale dove onore, combattimenti e atmosfera poliziesca la fanno da padrone, mentre il contorno lascia spazio a situazioni più leggere (a volte ai limiti del demenziale) in puro stile giapponese, con una quantità di side quest e minigame in grado di far felice chiunque.
La Yakuza vista in 4k
Se conoscete già Yakuza: Like a Dragon, saprete che non sono cambiati solo protagonista e ambientazione, ma anche il sistema di gioco. Nonostante la parte esplorativa ci veda sempre andare avanti e indietro liberamente per la città (Yokohama si rivela ben più grande di Kamurocho) i cambiamenti arrivano in fase di combattimento. Dal vecchio action/picchiaduro si passa al nuovo stile che ricalca in toto i classici giochi di ruolo giapponesi a turni. Al momento di menare le mani, Ichiban e i suoi compagni (tutti caratterizzati davvero bene) avranno il proprio turno per decidere come contrastare gli avversari, in un mix fatto dei classici comandi JRPG: attacchi, difese, mosse speciali, utilizzo di oggetti e via dicendo. A rendere il tutto più vario c’è la fervida fantasia di Ichiban che, da buon appassionato di videogame, “trasforma” con la mente ogni combattimento in uno scontro fantasy. Compaiono così bonus elementali, teppisti che si tramutano in mostri, spranghe che diventano spade e via dicendo.
Insomma, un pizzico di inventiva per donare al giocatore una esperienza più varia e soddisfacente, grazie anche a un ottimo sistema di classi (o job, se preferite). I fan storici della saga, ovviamente, hanno subito mosso qualche dubbio riguardo a questo cambio di filosofia, ma il risultato si è rivelato divertente e funzionale. Dopo un paio d’ore di assestamento ci si può godere a pieno un combat system ben studiato e soddisfacente, dove non mancano particolari elementi strategici dovuti al posizionamento dei nemici sul terreno e oggetti sparsi per la strada: mai attaccare un avversario se tra voi e lui ci dovesse essere un suo compare: potreste prendere un sonoro calcio in faccia e perdere il turno, ma ritrovarsi vicino a una bicicletta parcheggiata potrebbe essere un modo per poterla afferrare e scaraventare sui denti del malcapitato.
Insomma, come per l’edizione “old”, il gameplay funziona per bene e rimane, ovviamente, esattamente quello già visto. Il comparto sonoro è anch’esso identico e gode ottimi doppiaggi sia in giapponese che in inglese, mentre cogliamo l'occasione per rallegrarci ancora una volta dei testi a schermo in italiano. Il piatto forte della nuova offerta, però, si suddivide tra caricamenti davvero rapidi e una resa grafica che guadagna molte frecce al proprio arco. Sono disponibili due opzioni: potrete decidere se giocare a 60 FPS con risoluzione di 1440p o sfruttare i 4k ma scendere a 30 FPS. Se avrete occasione di testare oltre a questa versione anche quella old gen, non farete assolutamente fatica a percepire immediatamente la bontà dell'aggiornamento. Ichiban e compagni si muovono con maggiore fluidità, per la nostra gioia, e tutte le ambientazioni hanno guadagnato in qualità e realizzazione dei particolari. Era difficile chiedere qualcosa in più a un titolo cross gen, per quanto oltre a offrire l'aggiornamento gratuito, sarebbe stato stupendo poter usare i vecchi salvataggi. Ad ogni modo Yakuza Like a Dragon rimane un gioco estremamente intrigante e se non lo aveste ancora giocato, adesso arriva l'occasione di godere della sua migliore incarnazione.