A Sangue Freddo
di
Redazione Gamesurf
Il gioco presenta, inoltre, difetti strutturali di una certa entità, sia nella progettazione degli enigmi (per sfondare un vetro devo usare un acceleratore di particelle?) che nei controlli, resi ostici dalla pesante mancanza di un supporto analogico degno di questo nome. Chiudendo un occhio sulla realizzazione tecnica, sicuramente al di sotto degli standard odierni, é possibile individuare alcuni pregi nella produzione del team inglese, soprattutto per quanto riguarda l'atmosfera ricreata dalle ambientazioni, dettagliate e di buona varietà. Il problema di fondo torna comunque a proporsi: avrete la voglia, e soprattutto la pazienza, di passare sopra a tutti i difetti?
A Sangue Freddo
A Sangue Freddo
Guardando all'ultima produzione della Revolution Software, viene da pensare che dal secondo Broken Sword in poi la software house di Charles Cecil abbia iniziato una caduta di stile che è ancora lungi dall'arrestarsi. E sparita la genialità nei dialoghi (la prima conversazione si apre con un rutto!), è sparita la componente ironica dei titoli precedenti e infine è sparita anche l'originalità che suggellava creazioni come il mai troppo citato Beneath a Steel Sky. Quello che resta è un ibrido di avventura/azione/sneak'em up che stenta a decollare anche dopo diverse ore di gioco, a causa di una realizzazione tecnica limitata e di un gameplay effimero. A fianco di alcune buone idee nel concept (il computer portatile e la possibilità di perquisire i nemici abbattuti) fanno la loro triste comparsa difetti tutto sommato evitabili, come le animazioni pessime di tutti i personaggi, la definizione grafica bassina e i caricamenti dall'invadenza quantomai costante. Un'uscita sicuramente al di sotto delle aspettative per questo team di sviluppo che, speriamo, abbia tutta l'intenzione di rifarsi in un immediato futuro. Agli appassionati di avventura e azione, non resta che dirigersi verso i "soliti" Metal Gear Solid e Syphon Filter 1/2, esempi migliori di quello che il genere ha da offrire.