Ace Combat 5

di Francesco Romagnoli
Finalmente si torna a riempire i cieli di strisce bianche. I simulatori di volo (nel senso più largo del termine) su console iniziavano veramente ad essere più rari dei panda su questo pianeta. Ci pensa Namco a fugare ogni pericolo d'estinzione e a rinvigorire l'entusiasmo di sentirsi dei veri Top-Gun a 5 stelle.

Dove osano le aquile
La qualità di questo Ace Combat 5 è ineccepibile. Si percepiscono gli sforzi profusi nel voler produrre un gioco di un certo spessore, nel non accontentarsi di far uscire uno sforacchiatore di fusoliere qualsiasi, sfruttando magari un marchio ben posizionato. Quindi, prima di tutto, si è deciso di fare una bella iniezione di potenziamento del motore grafico; anche se la serie non ha mai patito da questo punto di vista, Namco ha senz'altro voluto puntualizzare le proprie capacità in quest'ambito. I modelli degli aerei risultano sempre più curati, ora anche con una buona caratterizzazione interna dell'abitacolo, ma il vero passo avanti lo si è fatto sui fondali, sempre meno piatti e sempre più ammalianti. Il sonoro si mantiene a buoni livelli, ma questa volta il parlato in volo è davvero copioso e gli scambi tra i vari piloti si faranno serrati, sia per dispiegare brandelli di trama, sia per approfondire il profilo carismatico di tutti i personaggi che vi affiancheranno. La storia in questa serie tende ad essere sempre più curata e ad avere un peso consistente nel rendere il tutto più appassionante e meglio amalgamato dal punto di vista emozionale. Nulla che conduca alle lacrime, per carità, però fa sempre piacere che si tenti di dare un certo significato all'impegno che noi portiamo nei cieli.


Arcade Di Origine Controllata
Una volta che ci si è accomodati in cabina, si prende presto confidenza con i comandi, immediati ed intuitivi in qualsiasi configurazione. A dir la verità da qui in poi i puristi della simulazione potrebbero iniziare ad obiettare qualcosa e a storcere un po' il naso. Non solo i comandi sono quanto mai di stampo arcade, ma tendono un tantino ad essere troppo semplificati. Basta dare uno sguardo alla "manetta" (che altri non è che l'acceleratore) e ai freni aerodinamici: ora non si può più alzare od abbassare il livello di potenza a piacimento ed intervenire sui freni tramite altri tasti. Il tutto sarà relegato a 2 pulsanti (R1 ed L1) che saranno un po' come acceleratore e freno in un'automobile; la spinta del propulsore sarà mantenuta costante in automatico e si potrà intervenire solamente aumentandola o frenandola a seconda dei casi. Per quanto una semplificazione dei comandi possa essere in linea con l'accezione da "titolo di massa" di cui Ace Combat si vuol fregiare, questi alleggerimenti appaiono forse eccessivi, togliendo quel minimo di profondità che un appassionato potrebbe pretendere nel controllo del proprio veicolo. Bastava lasciare la possibilità di scelta in mano al giocatore, e invece no, questa volta non c'è. Per chi ama il volo simulato sotto ogni aspetto, e non solo lo spara-spara continuo con l'emissione sfrenata di missili e bombe, sarà dura accettare il trattamento che è stato riservato alla gestione di manovre tutt'altro che minori come il decollo e soprattutto l'atterraggio. Queste componenti sono basilari per un vero amante del volo e, in questo titolo, quando vi verrà concessa l'opportunità di eseguire una di queste manovre, il tutto si limiterà ad un'operazione di una facilità che definire umiliante è poco.

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Viene da chiedersi persino che senso abbia implementare queste fasi di gioco (come anche i rifornimenti in volo) se poi alla fine è più difficile effettuare un salvataggio che non un'operazione di queste, che tra l'altro è possibile skippare come un filmato d'introduzione. Probabilmente la stragrande maggioranza di acquirenti non lamenterà più di tanto queste mancanze, anzi, troverà la struttura di gioco molto appassionante e divertente così com'è: ovvero un'azione frenetica che raramente lascia respiro, che tiene impegnati tramite continui scontri a fuoco, colpi di scena, dialoghi continui come compendio a quello che sta accadendo in aria e, infine, la gestione della propria squadra. Questa è forse la novità più evidente di questo nuovo capitolo. Ora è infatti possibile interagire con i propri compagni di squadra. I comandi saranno tutto sommato basilari, concedendo 4 opzioni:"coprimi", "attaccare", "sparpagliatevi" e "usare le armi speciali". Inoltre potremo interagire anche con i dialoghi, rispondendo si o no al saltuario comparire di domande che ci verranno poste anche nelle fasi più concitate di una battaglia. Alla fine non verrà concessa grande libertà nella strategia da utilizzare nell'affrontare le varie missioni (30 nella modalità campagna) e, una volta compresa la linea da seguire, l'unico modo per portare a termine la missione non sarà altro che quella singola opzione. Di sicuro Ace Combat 5 tiene incollati allo schermo, non ci sono tempi morti e la sfida è di buon livello. Anche una volta finita la modalità principale, verrà la voglia di dispiegare ancora le ali e rigiocare le varie missioni per conquistare ulteriori punti e sbloccare così nuovi velivoli. Il numero di questi è notevole per un videogame sui combattimenti aerei, non a caso la definizione di "Gran Turismo dei cieli" accompagna ormai questo gioco quasi come un sottotitolo.

Rientro alla base
Tirando le somme, non si può che riconoscere tutti i meriti del caso a questo Ace Combat 5.
Qualità tecniche insuperate in questo settore ed un divertimento accessibile anche ai piloti meno esperti ne fanno un titolo da non perdere anche per gli appassionati che, se da un lato speravano in qualche spiraglio simulativo in più, si potranno consolare con il fascino del vasto numero di modelli trasposti su schermo e una frenesia di gioco attanagliante. Rimane il rammarico per la mancanza del supporto on-line; con una giocabilità a questi livelli risultava facile intuire ore di divertimento per un buon numero di giocatori, ma a quanto pare bisognerà accontentarsi.

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